AL VIA L’EDIZIONE 2016 DELLE OLIMPIADI DELL’ITALIANO Le iscrizioni entro il 28 gennaio 2017. Potranno partecipare tutti gli alunni degli istituti secondari di secondo grado (statali e paritari). Le finali il 6 aprile a Torino nell’ambito delle Giornate della lingua italiana ROMA – Al via la settima edizione delle Olimpiadi di italiano, l’ormai tradizionale competizione organizzata dalla Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici e per la Valutazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ha come obiettivo il rafforzamento dello studio della lingua italiana nelle scuole e una sua migliore padronanza. Si tratta di gare individuali rivolte a tutti gli alunni degli istituti secondari di secondo grado (statali e paritari), suddivisi in quattro le categorie – Junior, Senior, Junior-E (esteri) e Senior-E (esteri) – in base al livello scolastico dei partecipanti e al contesto d’uso della lingua italiana. Le iscrizioni potranno essere effettuate da lunedì 21 novembre ed entro il 28 gennaio 2017 al sito dedicato: http://www.olimpiadi-italiano.it/. Lo scorso anno i partecipanti sono stati quasi 44 mila. La finale nazionale si svolgerà a Torino, giovedì 6 aprile 2017, nell’ambito di una più ampia iniziativa culturale di valorizzazione della lingua e della letteratura italiana intitolata Giornate della lingua italiana, organizzata dal Miur dal 5 al 7 aprile per celebrare gli anniversari della lingua e della letteratura italiana e per approfondire temi di particolare attualità. Potranno accedervi gli studenti che avranno superato tutte le varie fasi di selezione, da quella di istituto a quella provinciale, a quella regionale. Le Olimpiadi di Italiano sono promosse con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, degli Uffici Scolastici Regionali, dell’Accademia della Crusca, dell’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI), dell’Associazione degli Italianisti (ADI), di Premio Campiello Giovani. (Inform)
 
REFERENDUM/ RAGIONI A CONFRONTO A BERLINO: VENERDÌ INCONTRO INFORMATIVO DEL COMITES
 
BERLINO - Un confronto aperto tra i rappresentati del Comitato "Basta un sì" e del "Comitato per il no" di Berlino: questo il senso di “Ragioni a confronto”, serata informativa sul referendum organizzata dal Comites di Berlino venerdì prossimo, 18 novembre, dalle 18.30 alle 22.00 presso Podewil (Klosterstraße 68, 10179 Berlin-Mitte - U2 - Klosterstr.) La serata – aperta a chiunque voglia informarsi sul referendum costituzionale di domenica 4 dicembre prossimo – si parirà con i saluti introduttivi della Presidente del Comites Simonetta Donà e di Massimo Darchini, Capo dell'Ufficio Emigrazione ed Affari Sociali dell´Ambasciata d'Italia. Quindi, interverranno Niccolò Pesenti e Laura Ciaccio per il Comitato "Basta un sì" e Paola Giaculli e Anna Ballarin-Denti per il "Comitato per il no". Modera i lavori Alessandro Brogani, direttore de “il Deutsch-Italia”. L'incontro, spiega il Comites, prevederà un'introduzione per chiarire i punti chiave proposti dalla riforma, e darà spazio successivamente al confronto oggettivo tra le ragioni del “sì” e del “no”. In chiusura ci sarà una tavola rotonda aperta a chiunque voglia discutere su questi temi o porre le proprie domande. (aise)
 
REFERENDUM/ CARI CONNAZIONALI…FIRMATO D’ALEMA
 
ROMA - “Care e cari connazionali, in questi giorni siete chiamati a votare al referendum per decidere se cambiare oppure no la nostra Costituzione. È una decisione importante per la nostra democrazia e la nostra rappresentanza”. Inizia così la lettera che Massimo D’Alema invia agli italiani all’estero per sostenere le ragioni del “no” al prossimo referendum costituzionale. “Per “nostra” – continua – intendo anche quella degli italiani nel mondo, cioè quella Circoscrizione estero fatta di 12 deputati e 6 senatori che introducemmo durante i governi dell’Ulivo del 1996-2001, con la modifica degli articoli 48, 56 e 57 della Costituzione, quella oggi in vigore. Con il referendum vi si chiede di cambiare molti articoli della Carta e di rinunciare alla vostra rappresentanza in Senato, poiché il Senato cambierà funzione e rappresenterà quelle autonomie territoriali – regioni e comuni – con le quali voi stessi mantenete molti rapporti culturali, affettivi e persino materiali, soprattutto per chi di voi continua ad avere in Italia una casa, un terreno, vi si reca in vacanza o per studiare. Per chi partecipa a scambi culturali o a interscambi commerciali”. “Sarebbe stato importante – annota – avere proprio nel Senato delle autonomie territoriali i rappresentanti diretti della Circoscrizione estero, chiamati ad occuparsi del raccordo tra le regioni e i comuni, in materie che riguardano gli italiani nel mondo, dall’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese alla tassazione locale sui beni immobili, dagli interscambi culturali alla promozione turistica, all’associazionismo regionale. Ma ciò non avverrà. Non avrete più i vostri rappresentanti in Senato. Avrete solo 12 rappresentanti alla Camera dei Deputati, eletti, inoltre, con quella legge elettorale, l’Italicum, che vi esclude sia dal conteggio dei voti che determinano il premio di maggioranza, sia dal ballottaggio”. “Questo sistema – afferma, sicuro, D’Alema – confinerà gli italiani nel mondo in un ambito di esclusiva testimonianza”. “Voi, però, avete il potere di fermarlo votando No al referendum”, aggiunge. “Il No che vi chiediamo non è soltanto per difendere i vostri diritti, ma anche per bloccare una “riforma” che umilia il ruolo delle autonomie, riduce la funzione del Parlamento e concentra i poteri nel governo nazionale, senza che vi sia un sistema adeguato di contrappesi e controlli. Al di là di tanti aspetti negativi, questo è il significato di fondo della riforma Renzi. Non voglio dilungarmi sugli aspetti tecnici, che pure, trattandosi della legge fondamentale dello Stato, sono importanti e che hanno indotto i maggiori costituzionalisti italiani a parlare di un bicameralismo pasticciato e confuso. Mi basta aver sottolineato le sostanziali ragioni politiche che hanno spinto, non a caso, anche l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia a opporsi a questa riforma e a mobilitarsi perché essa non venga approvata”. “Per tutti questi motivi – conclude – è importante votare No, chiedendo così al Parlamento di ripensare l’impianto della riforma e di proporre soluzioni che siano più rispettose delle tradizioni democratiche del nostro Paese”. (aise)
 
FABIO PORTA (PRESIDENTE COMITATO PER GLI ITALIANI NEL MONDO): I MIEI EMENDAMENTI ALLA LEGGE DI BILANCIO 2017
 
ROMA – Non ho tralasciato nessuna fase dell’esame della legge di Bilancio per il 2017 per migliorare alcuni aspetti significativi delle politiche di intervento indirizzate alle nostre comunità all’estero. Onorando in questo modo l’impegno che in questa legislatura ho preso con i nostri connazionali e che ho avuto modo di rinnovare e precisare nel corso degli incontri diretti che con cadenza quasi settimanale sto intrattenendo con i nostri connazionali. Così, ho presentato in commissione Esteri, assieme agli altri colleghi del Pd eletti all’estero, emendamenti volti a destinare il provento dei 300 euro sulle richieste di riconoscimento della cittadinanza al rafforzamento dei servizi nei consolati dove le somme sono percepite; a far recuperare all’Istituto Italo-latino-americano la riduzione di 300 mila euro sulla dotazione ordinaria e a fargli ottenere 500 mila euro per le manifestazioni celebrative del suo cinquantesimo anniversario, che coinvolgeranno tutti i rappresentanti dei Paesi del Sud America che ne sono membri fondatori; a far recuperare risorse a sostegno di tutti i consolati da destinare, oltre che ai compiti di istituto e alle manutenzioni, al miglioramento dei servizi ai connazionali; ad estendere l’anzianità contributiva dei pensionati in regime di convenzione internazionale, considerando anche le attività prestate all’estero. La commissione Esteri ha accolto e approvato tutti gli emendamenti di sua competenza presentati e li ha fatti propri, rafforzandone la credibilità e l’autorevolezza e trasmettendoli alla commissione Bilancio. La relazione con la quale la commissione Esteri ha dato parere favorevole alla legge di Bilancio ne ha fatto esplicita menzione, con attenzione particolare all’emendamento sulla destinazione dei 300 euro, al quale essa ha dedicato queste parole: “Appare doveroso provvedere affinché i proventi del versamento di 300 euro, effettuato a corredo della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana, siano riassegnati nella misura del 30%, a decorrere dal 2017, allo stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri, il quale trasferisce tali risorse agli uffici dei consolati di ciascuna circoscrizione consolare che abbiano operato la percezione del contributo; le somme accreditate ai consolati sono, quindi, da destinare al rafforzamento dei servizi consolari dei cittadini residenti o presenti all’estero, con priorità per la contrattualizzazione di personale locale da adibire, sotto le direttive e il controllo dei funzionari consolari, allo smaltimento dell’arretrato riguardante le pratiche di cittadinanza presentate presso i medesimi uffici consolari”. In questo modo la proposta non è più il frutto dell’iniziativa più o meno propagandistica di uno o più parlamentari, ma la richiesta della commissione Esteri della Camera. I miei emendamenti, poi, hanno superato il filtro, molto stretto di ammissibilità e ora sono all’esame della commissione Bilancio. Le difficoltà e le necessità dello Stato italiano in questo momento sono note, soprattutto a seguito della drammatica sequenza del terremoto che ha colpito le popolazioni di tre regioni italiane, popolazioni verso le quali la più concreta solidarietà è quella di garantire la priorità degli interventi. Confido che, pur in un contesto tanto delicato, essi possano ricevere l’attenzione che obiettivamente meritano. (Inform)
 
CONVEGNO ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES MEMORIA & IDENTITÀ. EMIGRAZIONE ITALIANA IN BELGIO: RICERCA E TESTIMONIANZE
 
Promosso da Uil Scuola, Ente Bergamaschi nel mondo e Centro di Ricerca e di Risorse in Didattica/Didattologia delle Lingue-Culture e delle Migrazioni-Mobilità Intervenuta Laura Garavini (Pd): “Il ricordo della tragedia di Marcinelle ha un profondo significato per l’Europa di oggi” BRUXELLES – ‘Memoria & Identità. Emigrazione italiana in Belgio: Ricerca e Testimonianze’, è il convegno che si è tenuto ieri 15 novembre all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles in occasione del 70° anniversario degli Accordi tra Italia e Belgio . L’incontro è stato promosso dalla Uil Scuola, in collaborazione con l’Ente Bergamaschi nel mondo e con il Centro di Ricerca e di Risorse in Didattica/Didattologia delle Lingue-Culture e delle Migrazioni-Mobilità. Tra gli intervenuti al convegno Laura Garavini, deputata della circoscrizione Estero-rip. Europa e componente della Presidenza del gruppo Pd alla Camera . “Il ricordo della tragedia di Marcinelle ha un profondo significato per l’Europa di oggi – ha detto l’on Garavini – . I minatori partiti dall’Italia già nell’immediato dopoguerra sono stati dei pionieri dell’Europa Unita. Sono stati fra i primi cittadini europei a dare testimonianza di quel gigantesco fenomeno che è stata la mobilità internazionale dei lavoratori europei. Perché i minatori di Marcinelle erano venuti in Belgio per migliorare la propria situazione economica, lavorando sodo. E invece hanno perduto quello che c’è di più prezioso, la vita.Per dare un senso al loro sacrificio – ha proseguito la deputata Pd – ciò che noi europei dobbiamo fare è non solo continuare la battaglia per aumentare gli standard di sicurezza sul lavoro in tutti i Paesi membri. Ma anche portare a compimento una lotta altrettanto importante, che è quella di superare gli steccati ideologici fondati sugli stereotipi nazionali, su idee xenofobe e razziste. Tali idee, dopo aver preso la forma di movimenti populistici sparsi in tutta Europa, minacciano di disgregare, oggi, il più grande successo della seconda metà del Novecento: il consolidamento di uno spazio di pace e di benessere mai sperimentato prima e chiamato Unione Europea”, ha concluso Laura Garavini. (Inform)