HONG KONG, 20 ANNI DOPO IL PASSAGGIO ALLA CINA proprio adesso il Presidente della Cina, Xi Jinping e' atterrato all'aeroporto di Hong Kong per prendere parte alla Cerimonia che segna il ventesimo anniversario dell'uscita della colonia Britannica. "Hong Kong ha sempre colpito il mio cuore", ha detto il Presidente mentre la folla agitava le bandiere rosse Cinesi. "Tra due giorni sarà il 20° anniversario del ritorno di Hong Kong alla patria. Questo è un evento importante, un evento felice, per tutta la nazione e per Hong Kong". Il Presidente ha espresso la sua felicita' di essere a Hong Kong per la prima volta dopo nove anni, e di essere fiero per i cambiamenti e gli sviluppi che si sono verificati a Hong Kong dalla sua ultima visita. Nelle ore del pomeriggio, il sig. Xi si è incontrato con il signor Leung e ha elogiato il lavoro svolto negli ultimi cinque anni, in particolare nella "difesa della sovranità e della sicurezza nazionali". Dobbiamo ricordare che Leung è stato il bersaglio di critiche feroci durante le proteste del Movimento Ombrello nel 2014 e che molti dimostranti hanno chiesto le sue dimissioni. Per scoraggiare eventuali proteste i media locali hanno riferito che circa un terzo della polizia di Hong Kong sarebbe stato dispiegato per proteggere il Presidente e sua moglie durante i tre giorni di permanenza. Il Presidente Xi ha avuto la possibilita' di sperimentare qualcosa che vede raramente in Cina: proteste in luogo pubblico. Grazie al suo status di regione semiautonoma, Hong Kong ha da tempo permesso dimostrazioni pubbliche, che pero' non sono tollerate nella vicina Cina continentale. La polizia, infatti, ha incontrato qualche difficoltà a mantenere i manifestanti lontani dalle apparizioni pubbliche previste da Mr. Xi. Tutte le strade saranno chiuse sabato nelle zone affollate di Wan Chai e Admiralty, mentre il Presidente presiedera' il giuramento del nuovo direttore esecutivo di Hong Kong. "La Cina riprende il controllo di Hong Kong", ha annunciato il New York Times nella sua prima pagina il 1° luglio 1997.
TERRE VICINE E LONTANE: IL PRIMO “MIGRANT FILM FESTIVAL” TRA BASILICATA E PUGLIA
POTENZA - “Terre vicine e lontane”. È questo il tema della prima edizione del Migrant Film Festival si svolgerà dal 15 al 19 luglio in Basilicata e, precisamente, a Palazzo San Gervasio in provincia di Potenza per poi, spostarsi in Puglia e a Lecce presso il Cineporto (interno delle Manifatture Knos) dal 24 al 28 luglio. Il Migrant Film Festival, come già preannuncia il nome, si propone, attraverso una rassegna cinematografica, di avviare una riflessione su alcuni temi che, negli anni, hanno investito la Basilicata e, in generale, il meridione. Protagonisti della rassegna, sottolineano gli organizzatori, sono “l’emigrazione, l’integrazione culturale, la valorizzazione del territorio e la ricerca di un’identità che sia locale, nazionale o mondiale basata sul melting pot”. Il cinema e, quindi, più in generale, l’arte, saranno i mezzi più efficaci per promuovere un incontro tra le differenti culture che assumerà la forma di una grande festa in cui poter abbattere le ciclopiche mura razziali. Il Migrant Film Festival è “una grande finestra di opportunità che si apre verso gli studenti, i docenti, i critici cinematografici ma soprattutto tutti coloro che saranno interessati a prendere parte alle proiezioni e gli incontri culturali che si terranno”. Il Festival “è l’inizio di una condivisione culturale volta a creare una realtà unita basata sull’uguaglianza e sull’accettazione dell’altro. Sarà un’occasione per informarsi, confrontarsi ed aggiornarsi sulle produzioni cinematografiche relative ai temi appena espressi”. Per quest’anno, annunciano gli organizzatori, l’attenzione si focalizzerà sulle popolazioni africane, in particolar modo riferendosi alle nazioni del Burkina Faso e del Senegal e a quelle dell’Est Europa. Tra i titoli previsti dalla rassegna “La mia classe - a scuola di integrazione” di Daniele Gaglianone, “Io sto con la sposa” di Antonio Augugliano, “Loro di Napoli” di Pierfrancesco Li donni, “The lesson - scuola di vita” dei giovani registi bulgari Kristina Grozeva e Petar Valchanov, presentato in Festival internazionali. A questi seguiranno una serie di cortometraggi incentrati sulla scuola popolare di Boreano e sulle attività svolte con i migranti nei territori lucani. (aise)
IN SICILIA UNA MOSTRA PERMANENTE SUL GATTOPARDO: DOMANI L’INAUGURAZIONE CON LA FIGLIA DI BURT LANCASTER
CIMINNA - Ci sarà anche Joanna Lancaster, figlia di Burt, l’indimenticabile principe di Salina, all’inaugurazione della mostra permanente dedicata al film “Il Gattopardo”, il capolavoro di Luchino Visconti. La manifestazione si terrà domani, 30 giugno, e sabato 1 luglio a Ciminna, in provincia di Palermo. La due giorni, che culminerà nell’inaugurazione della mostra fotografica “Il set del Gattopardo in 300 immagini” organizzata dal SiciliAntica e dal centro Studi “La Donnafugata del Gattopardo” prevede vari momenti, tra cui la presentazione del libro di Luciano Mirone “Il set delle meraviglie” che racconta i quattordici film celebri girati in Sicilia, tra cui “Il Gattopardo”, la visita guidata ai luoghi di Ciminna dove furono girate le celebri scene del capolavoro tratto dal romanzo di Tomasi di Lampedusa e l’esecuzione delle musiche del film “Il Gattopardo”. Joanna Lancaster è una scrittrice, produttrice ed educatrice. Ha passato gli ultimi quindici anni ad insegnare inglese e letteratura nelle scuole medie e superiori a Los Angeles. Ha insegnato, per un breve periodo, sceneggiatura presso l’Università della California del Sud (USC). Prima di diventare insegnante, ha lavorato per più di vent’anni nel cinema e in televisione. È stata produttore esecutivo della commedia brillante “Ruthless People” con Danny De Vito e Bette Midler e ha lavorato con suo padre in diversi film. Uno dei grandi privilegi di essere figlia di una stella del cinema è che tutta la famiglia (cinque fratelli e sorelle) ha viaggiato con il padre quando andava all’estero. Il suo sarà un ritorno in Sicilia, il primo da quando aveva 11 anni, mentre suo padre girava “Il Gattopardo”. (aise)
RAI, MAGGIONI: FAZIO E’ IL NOSTRO VOLTO, NON POTEVAMO PERDERLO
Roma – Fabio Fazio è il volto della Rai, e perderlo avrebbe voluto direi snaturare lo stesso servizio pubblico. Così il presidente Rai, Monica Maggioni, difende il 27 giugno in commissione Vigilanza la scelta di rinnovare il contratto del popolare anchorman di 'Che tempo che fa' a costo di stipendio da capogiro. "Fabio Fazio fa parte della storia della Rai - spiega senza giri di parole la Maggioni - Vedere transitare quel marchio, quel volto, quel format su un'altra emittente avrebbe comportato uno scossone al quale non so se la Rai avrebbe retto in termini di sistema. Questo consiglio di amministrazione non avrebbe potuto prendersi l'onere di decidere il passaggio di Fazio alla concorrenza". Qualche polemica in realtà c'è stata anche sulla presunta controfferta "della concorrenza", giudicata da qualcuno tutta da verificare: "Io il contratto con la concorrente non l'ho visto - ammette la presidente - ma quale concorrente te lo farebbe vedere? Non ho dubbi sul fatto che esistesse e sono certa che chi lo ha negoziato negherà la sua esistenza". Contestualmente al rinnovo, Fazio passerà anche alla rete ammiraglia: "Il passaggio a Rai1 è centrale in termini di valore e vedremo quanto peserà. Il valore di un artista su Rai1 non è lo stesso di Rai3. Detto questo, l'idea è comunque quella di investire su nuovi talenti, "ma questo è un tema di prospettiva: nell'immediato, l'addio di Fazio poteva essere uno scossone per tutta l'azienda". E a questo punto, Maggioni si toglie un sassolino dalla scarpa: "Forse non è stata la scelta migliore, ma non è la cosa migliore neanche lavorare sempre col fucile puntato dietro la schiena".(NoveColonneATG)
LA SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI PER LA DIFFUSIONE DELL’ITALIANO DI QUALITA’ NEL MONDO
Roma - Il Consiglio Centrale della Società Dante Alighieri lo scorso 22 giugno ha approvato un documento di Programmazione delle Attività di Diffusione dell’Italiano di Qualità, con il quale sono descritte le linee di intervento della società sul tema della promozione della lingua italiana nella propria rete di comitati in Italia e all’estero. Il Presidente, prof. Andrea Riccardi, ha affermato: “La Dante deve operare allargando il proprio bacino di studenti nel mondo grazie a una proposta di alta qualità dell’insegnamento dell’italiano. Siamo in piena sintonia con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con i quali sono previsti tavoli di lavoro per specifiche aree territoriali che ci vedono coinvolti”. Alla riunione hanno anche partecipato il vice Ministro degli Esteri Mario Giro, il Direttore Generale del Sistema Paese del MAECI Vincenzo De Luca ed il Direttore del Dipartimento della Formazione Superiore e della Ricerca del MIUR Marco Mancini. La Società Dante Alighieri - fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosue Carducci ed eretta in Ente Morale con Regio Decreto del 1893, e oggi ONLUS - è da sempre impegnata nella diffusione della lingua italiana di qualità nel mondo. Presente in tutti e 5 i continenti con oltre 400 comitati, molti dei quali erogano corsi di italiano L2/LS per studenti giovani e adulti, la Dante ha sviluppato l’ADA (Attestato Dante Alighieri), una metodologia didattica finalizzata alla diffusione di buone pratiche per l’insegnamento di qualità. Analogamente alla certificazione PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), tutta la produzione è costantemente al vaglio di un Comitato Scientifico e molte sono le collaborazioni con qualificate Università italiane ed estere. (NoveColonneATG)
LIBRI: I PIRANDELLO. LA FAMIGLIA E L’EPOCA PER IMMAGINI
Roma - Nel centocinquantesimo anniversario della nascita, il volume “I Pirandello. La famiglia e l’epoca per immagini” (Teseo editore, 630 foto, 232 pagine) narra cronologicamente, in fascinosa sequenza, attraverso una straordinaria, completa, rara o, in gran parte, inedita raccolta di foto, la parabola esistenziale e artistica del grande agrigentino. E non solo. Un “romanzo iconografico”, sul filo della memoria, la storia di una delle più complesse e tormentate famiglie che ha ricoperto un ruolo di primo piano nella cultura internazionale fra Otto e Novecento, in cui le vicende private s’intrecciano con quelle di un’epoca per tanti aspetti perturbante che vive eccezionali fermenti innovativi. Un evocativo affresco di storia intellettuale e di documenti umani, che ci restituisce il colore del tempo di derobertiana memoria, molteplici e multiforme tessere di un variopinto mosaico, interrogabili da svariate prospettive, capaci di svelare aspetti e significati sempre nuovi. Attorno al protagonista principe, Luigi Pirandello, campeggia l’agrigentina famiglia d’origine, la moglie Antonietta Portolano, i figli, Stefano (anch’egli singolare drammaturgo e romanziere), Fausto (destinato a divenire uno dei maggiori pittori della Scuola Romana), Lietta (che sposerà un diplomatico cileno), la prediletta attrice Marta Abba, musa ispiratrice dell’ultima stagione teatrale. Dall’intimo nucleo di immagini familiari a quello degli innumerevoli scrittori che gli stanno attorno, scrittori (Martoglio, Rosso di San Secondo, Alvaro, Bontempelli), attori (Musco, Ruggeri, la Gramatica, i De Filippo), amici (Simoni, Salvini, Lopez, D’Amico), registi (L’Herbier, Pitöeff, Reinhardt, Chenal), politici (Mussolini, Balbo, Starace, Pavolini), esponenti dell’intellighentia internazionale (Marconi, Einstein, Disney, Gershwin, Mamoulian, Crémieux). Spiccano anche i suggestivi ritratti di Luigi, frutto della maestria di grandi fotografi. Notevole il nucleo di immagini che documenta il Premio Nobel, gli innumerevoli viaggi per promuovere il suo teatro e per inseguire il sogno cinematografico americano. Un lungo, intenso, inquieto vagabondaggio per il mondo. (NoveColonneATG)