POR FIN! COLÓN OTRA VEZ DE PIE EN LO ALTO DE SU MONUMENTO Esta tarde colocaron la estatua de Cristóbal Colón en lo alto del pedestal de su monumento. Se van terminando las tareas de rearmado y la colocación de la estatua del Navegante genovés
marca el retorno de la obra a su antiguo esplendor y la terminación de una lucha por verla nuevamente de pie. Prosiguen las obras de rearmado del monumento a Cristóbal Colón en su nuevo emplazamiento de la Costanera, frente al Aeroparque Jorge Newbery y esta tarde se vivió un momento muy emocionante cuando la imponente estatua del Gran Navegante fue posada en lo alto del pedestal, de la gran obra realizada hace un siglo por el escultor florentino Arnaldo Zocchi. Un grupo de dirigentes de la colectividad italiana, así como algunos funcionarios de la Secretaría General de la Presidencia y del Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires presenciaron esta tarde las maniobras de los expertos y de la grúa, realizados bajo responsabilidad del arquitecto Javier Urani y las instrucciones de Pedro Nadal contratista de la obra. Un gran remolque había trasladado la figura de Colón desde el ingreso del predio, el espigón Puerto Argentino, hasta cerca de la base del monumento emplazada casi en el extremo de la estructura que antiguamente servía de muelle de amarre de los hidroaviones. La estatua estaba unida por arneses a una gigantesca grúa que poco después de las 16 horas empezó a elevarla lentamente, liberándola de la estructura de seguridad que la había cuidado desde hace tres años, cuando las más de doscientas piezas que componen el monumento, fueron trasladadas desde el emplazamiento original en el Parque Colón, al espigón Puerto Argentino. La grúa siguió elevando la estatua y desplazándola hasta colocarla por encima del pedestal, a unos tres metros del mismo. En ese momento el movimiento se detuvo. Colón quedó mirando hacia donde estaba emplazado hasta que el capricho de Cristina Fernández de Kirchner determinó que fuera retirado el regalo que la colectividad italiana le había hecho a la Argentina, adhiriendo a su primer centenario. Mientras pensábamos esto, la grúa retomó su trabajo y empezó a hacer descender lentamente, con mucho cuidado, la blanca estatua del genovés. Cuatro operarios fueron indicando el lugar y la posición exacta en la que debía ser colocada. Y así quedó Colombo, mirando al río, a quienes llegan a esta ciudad del Plata. Dándoles la bienvenida y contándoles que, aunque cada tanto hagamos algún berrinche, porque todavía somos un poco inmaduros, este país sigue abriéndose a todos los hombres de buena voluntad que quieran habitar el suelo argentino. Como lo hicieron millones de inmigrantes, incluyendo los tres millones de italianos que contribuyeron y aun hoy hacen su aporte, para hacer de la Argentina un gran país, del que se enamoran casi todos los que llegan a él. Misión cumplida! dijo sonriente Darío Signorini. El principal dirigente de la colectividad italiana de Buenos Aires y sus colaboradores, tenían motivos de sobra para sonreir.
 
ALLA SCOPERTA DELLA VARSAVIA ITALIANA VARSAVIA –
 
(da Gazzetta Italkiana) “La capitale della Polonia sta vivendo una rapida, non sempre urbanisticamente coerente, trasformazione architettonica che è l’espressione estetica del tumultuoso sviluppo economico degli ultimi 15 anni. Una crescita verticale fatta di grattacieli americaneggianti che sembra esprimere il desiderio inconscio di lasciarsi velocemente alle spalle 40 anni di socialismo reale contrassegnato da architetture piatte e ripetitive, edifici che teoricamente dovevano esprimere, secondo i canoni dell’epoca, la concezione filosofica d’avvicinare l’architettura, come ogni altra espressione estetica, alla cultura delle classi popolari celebrando il progresso socialista. Un progetto i cui esiti in realtà, come in tante altre città socialiste, fu quello di riempire la capitale polacca di enormi quartieri di palazzoni architettonicamente tristi e ripetitivi, seppur inseriti in discreti piani urbanistici che prevedevano per ogni area i servizi necessari alla vita quotidiana”. È quanto si legge oggi su “Gazzetta Italia”, magazine bilingue diretto a Varsavia da Sebastiano Giorgi. “Il contrasto tra la corsa alla modernità e l’impianto socialista della città è oggi sicuramente l’aspetto più immediato che coglie il visitatore che sceglie di passare qualche giorno a Varsavia. Ma la capitale polacca, dolcemente adagiata sulle rive della Vistola, al visitatore attento è in grado di mostrare le tracce di una lunga e significativa presenza italiana. Per circa 4 secoli, più o meno dalla fine del 1400 al 1800, l’intervento di architetti, artisti e manovalanze italiane, soprattutto nell’edilizia, fu fortissimo e quasi tutte le città polacche hanno costruzioni firmate da nomi italiani. Varsavia non è certo da meno ed è contrassegnata da numerosi lasciti italiani, tra questi ne segnaliamo tre assolutamente imperdibili. Il Teatro Grande “Teatr Wielki, Opera Narodowa”, dotato di uno dei più grandi palcoscenici del mondo, porta la firma di Antonio Corazzi (nato a Livorno nel 1792 e morto a Firenze 1877) architetto che passò gran parte della sua vita a Varsavia disegnando moltissimi palazzi di famiglie nobili oltre a edifici pubblici. Lo splendido Teatr Wielki, ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale, mostra oggi, parzialmente restaurata, l’imponente facciata neoclassica disegnata dall’architetto italiano. Un progetto ancora più importante lo realizzò Domenico Merlini (Castello di Valsolda 1730 – Varsavia 1797), autore di innumerevoli palazzi e residenze a Varsavia ma diventato famoso per i polacchi soprattutto per essere l’autore dello splendido Parco Lazienki nello stile tipico della Varsavia dell’era del re Stanislao Augusto Poniatowski, quello che si chiamò classicismo polacco. Un parco che oggi è meta imperdibile per qualsiasi visitatore! Il terzo simbolo di italianità che vi proponiamo è il Barbacane della città vecchia, ovvero del centro storico di Varsavia. Un manufatto militaresco di difesa dell’antico nucleo della Varsavia medioevale, una struttura difensiva a pianta semicircolare, che proteggeva l’accesso alla Città Vecchia (Stare Miasto), dalla parte della Città Nuova (Nowego Miasto). Per ogni visitatore questo è un luogo simbolo nella visita della città ma sono pochissimi in realtà quelli che approfondiscono la storia di questa costruzione eretta nel lontano 1548 su progetto di Giovanni Battista Veneziano, uno dei tantissimi architetti italiani giunti in Polonia al seguito di Bona Sforza, la famosa italiana che divenne regina di Polonia e che diede un enorme contributo allo sviluppo delle relazioni italo-polacche declinate sotto molti aspetti dall’architettura alla cucina. Le realizzazioni di Corazzi, Merlini e Giovanni Battista il Veneziano sono oggi alcuni dei luoghi simbolo di una visita a Varsavia e lo spunto per scoprire i molti altri punti della città segnati dalla intensa presenza italiana sulle rive della Vistola”. (gazzetta Italiana - aise)
 
TBILISI: LA GIORNATA DELLA MEMORIA CON L’AMBASCIATA ITALIANA
 
TBILISI - In occasione della Giornata della Memoria, per commemorare le vittime dell'Olocausto, l’Ambasciata italiana in Georgia in collaborazione con la Scuola italiana "Tsiskari" organizza per il 26 gennaio la proiezione del film diretto da Roberto Faenza "Anita B". Tratto dal toccante romanzo "Quanta stella c'è nel cielo" di Edith Bruck, quello di Faenza non è un altro film sull'Olocausto ma piuttosto sull’importanza e il ruolo della memoria: le vicende di una ragazzina sopravvissuta alle terribili esperienze dei campi di concentramento e i suoi incessanti tentativi di tornare a vivere una vita normale nonostante le sofferenze passate, ci insegnano che si può ricominciare da zero. Senza mai dimenticare. (aise)
 
GIORNO DELLA MEMORIA/ LE INIZIATIVE ALL’IIC DI CRACOVIA CRACOVIA -
 
Ricco e articolato il programma di eventi organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura di Cracovia in occasione della Giornata della Memoria. Ad aprire la serie di iniziative sarà Nicola Mastronardi che domani, giovedì 25 gennaio, presenterà il libro "Viteliù. Il nome della libertà". Appuntamento alle ore 15.00 in Istituto. L’indomani, venerdì 26 gennaio, alle ore 18.00, sarà la volta di Francesca Romana Mormile con il suo libro "Il Minotauro cieco. Storie di un faticoso percorso all'ombra delle deportazioni". Sempre venerdì, alle ore 20.00, si terrà l’inaugurazione della mostra "Gli italiani fucilati in Polonia durante l'occupazione nazista", a cura di Diego Audero. Doppio appuntamento con lo spettacolo "Le imperdonabili / L’Ultima Lettera di Etty Illesum" di Alessio Pizzech con Clara Galante, in scena il 29 e il 30 gennaio, alle ore 20.00, sempre presso l’Istituto Italiano di Cultura. Infine il 30 gennaio, alle ore 18.00, chiude il programma la presentazione del libro "Mi trovo nel cuore dell'inferno" di Zalmen Gradowski. Gli eventi sono organizzati in collaborazione con il Museo di Auschwitz-Birkenau, il Museo Fabbrica di Schindler, l’Associazione Treno della Memoria/ Terra del Fuoco e la Regione Puglia. (aise)
 
CULTURA ITALIANA NEL MONDO - SVEZIA E OLANDA - FESTIVAL D'INVERNO: 20 TITOLI DEL CINEMA ITALIANO A ROTTERDAM E GOTEBORG
 
Sono ben 20 i titoli italiani selezionati per l’edizione del 2018 dei Festival di Rotterdam e di Göteborg, al via quasi in contemporanea, rispettivamente dal 24 gennaio e dal 26 gennaio. La partecipazione dei film italiani ai festival di Rotterdam e Göteborg è coordinata da Istituto Luce Cinecittà-Filmitalia. 11 titoli italiani all’International Film Festival di Rotterdam (24 gennaio-4 febbraio) tra film, documentari e cortometraggi La 46ma edizione del festival olandese, un appuntamento mondiale per i cineasti d’avanguardia e ricerca, vede nella sezione competitiva Bright Future, l’opera prima di Fulvio Risuleo, Guarda in alto, mentre l’opera seconda di Andrea Pallaoro, Hannah figura nella sezione Limelight, dove vengono presentate le anteprime più significative di film che hanno trovato la distribuzione in Olanda. Il documentario di Jacopo Quadri Lorello e Brunello, recentemente premiato a Torino, è in anteprima mondiale nella sezione Voices, Ifigenia in Aulide di Tonino de Bernardi nella sezione Signatures, mentre i titoli ’77 No Commercial Use di Luis Fulvio, Gli Indesiderati di Europa di Fabrizio Ferraro e Il risoluto di Giovanni Donfrancesco figurano nella sezione A History of Shadows. Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli è nella sezione IFFR Live dove verrà presentato dalla regista e dalla straordinaria protagonista Trine Dyrholm. Il mediometraggio di coproduzione francese Al di là dell’uno di Anna Marziano e i due corti Monelle e What time is love, chiudono la selezione italiana. A Rotterdam accompagneranno i loro film Fulvio Risuleo, Andrea Pallaoro, Jacopo Quadri, Luis Fulvio Baglivi, Fabrizio Ferraro, Giovanni Donfrancesco, Tonino de Bernardi, Anna Franceschini e Diego Marcon. 9 i titoli italiani selezionati al Festival di Göteborg (26 gennaio-5 febbraio) Parteciperà all’International Competition Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli mentre sono quattro i titoli nella sezione Five Continents: Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini, Il cratere di Silvia Luzi e Luca Bellino, Una famiglia di Sebastiano Riso e L’intrusa di Leonardo Di Costanzo. L’opera prima di Roberto De Paolis, Cuori puri, è programmato in New Voices, tra i Masters sono stati invitati Una questione privata di Paolo Taviani e la coproduzione con Germania ed Austria Looking For Oum Kulthum di Shirin Neshat. Nei Gala parteciperà Ella & John – The Leisure Seeker di Paolo Virzì, acquistato in Svezia da Scanbox Enterteinment. A Goteborg saranno presenti a presenziare le proiezioni la regista Susanna Nicchiarelli con l’attrice Trine Dyrholm, i registi Silvia Luzi, Luca Bellino, Roberto De Paolis e Sebastiano Riso. Possono non dire tanto al mainstream nazionale i festival di Rotterdam e Goteborg, ma è una notizia da considerare l’attenzione dei primi due importanti appuntamenti continentali dell’anno per il cinema italiano: significa avere autori – e una produzione – largamente accolti dal cinema europeo – con media, pubblico, un mercato che vogliono vederli. Significa una capacità di sconfinare, senza provincialismi, come confermato da festival, premi, riconoscimenti di operatori pervenuti negli anni. E significa un cinema che parla europeo, di cui va sottolineata la presenza di tanti giovani alla loro opera prima o seconda: Pallaoro, Risuleo, De Paolis, Riso, Luzi e Bellino… oltre alla conferma di un film italiano e internazionale come Nico, 1988. Se in molti campi l’innovazione è la chiave per il futuro, due festival storicamente attenti allo scouting di talenti ci dicono che il nostro cinema, all’inizio del 2018, ha delle buone chiavi.(24/01/2018-ITL/ITNET)
 
DECRETO FLUSSI 2018: INGRESSO PER 30.850 LAVORATORI NON COMUNITARI
 
ROMA – Il decreto flussi 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio scorso, stabilisce in 30.850 la quota massima dei lavoratori non comunitari subordinati, stagionali e non stagionali, e di lavoratori autonomi che potranno fare ingresso in Italia quest’anno. Lo segnala una nota del Ministero dell’Interno, che chiarisce come le istanze possano essere presentate, fino al 31 dicembre 2018, accedendo alla procedura informatica utilizzata anche nelle precedenti occasioni. Lavoro non stagionale e lavoro autonomo: sono previste 12.850 unità di cittadini non comunitari, comprese le quote da riservare alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo. Le istanze possono essere già inviate attraverso i moduli disponibili pre-compilati. Lavoro subordinato stagionale: sono previste 18.000 unità di cittadini non comunitari residenti all’estero, da ripartire tra le regioni e le province autonome a cura del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La quota riguarda lavoratori subordinati stagionali non comunitari cittadini di: Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. I moduli per la pre-compilazione delle istanze saranno disponibili dalle ore 9 di oggi 24 gennaio e potranno essere inviati dalle ore 9 del 31 gennaio 2018. (Inform)