OCCUPAZIONE E STAGE ALL’ESTERO: PRIMATO PER CA’ FOSCARI

Venezia - Esperienza di studio e stage all’estero con l’università e tasso di occupazione sopra la media nazionale: sono i due primati dell’Università Ca’ Foscari Venezia emersi dal XX Rapporto Almalaurea, diffuso l’11 giugno.

L’indagine, che per quanto riguarda Ca’ Foscari ha coinvolto un campione di oltre 4.600 laureati, conferma le peculiarità dell’Ateneo veneziano, le opportunità internazionali di studio e tirocinio curriculare per i suoi studenti e i buoni riscontri occupazionali per i suoi laureati. Il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Michele Bugliesi, ha dichiarato: “I dati del nuovo rapporto Almalaurea confermano la qualità della formazione del nostro Ateneo, e la nostra capacità di offrire un’esperienza di università ricca di opportunità. Il tasso di occupazione dei nostri laureati è sempre saldamente al di sopra della media nazionale e i cafoscarini sono apprezzati per le loro capacità e competenze. Le esperienze internazionali che Ca’ Foscari offre ai suoi studenti sono un tratto distintivo di un Ateneo che punta a formare professionisti competenti e brillanti, capaci di inserirsi in contesti lavorativi di respiro internazionale. Grazie agli oltre 650 accordi con enti e aziende nel mondo, i nostri studenti hanno la possibilità di svolgere tirocini curriculari al di fuori dell’Italia e conseguire titoli di studio congiunti con università estere. I dati del rapporto sono motivo di soddisfazione e di rinnovato impegno a continuare in un percorso di crescita dell’Ateneo nella qualità della formazione, dei servizi e delle opportunità per i nostri iscritti”. Il 25,3% dei laureati di Ca’ Foscari intervistati ha svolto un periodo di studio all’estero riconosciuto dal corso di laurea; un elemento distintivo dell’Ateneo veneziano come confermano i numeri ben al di sopra della media nazionale (11,1%) e regionale (15,5%). Alta anche la percentuale - 79,8% - dei laureati che ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi; la media nazionale è del 57,9%, quella regionale del 68,3%. Il 61,5% dei laureati di primo livello, dopo il conseguimento del titolo, decide di proseguire gli studi iscrivendosi a un corso di secondo livello, mentre il 37,7% non prosegue il percorso formativo. Fra coloro che non continuano a studiare il 70% risulta occupato, i non occupati sono il 13%. Tra i laureati magistrali biennali a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari al 79,4%, un dato superiore a quello nazionale che si attesta al 73,9%. Cresce il tasso di occupazione dei laureati magistrali biennali a cinque anni dal conseguimento del titolo: 92,0% rispetto alla media nazionale del 87,3%. Il 75,6% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 17,0% nel pubblico, la restante quota lavora nel non-profit (6,6%). L’ambito dei servizi assorbe il 75,2%, mentre l’industria accoglie il 21,3% degli occupati. (NoveColonneATG)

PARMA: ACCORDO DI INTERSCAMBIO CON L’ATENEO BRASILIANO

Venezia - È stato firmato l’11 giugno nella Sede Centrale dell’Università di Parma un accordo di cooperazione e interscambio per studenti e docenti tra il Rettore Paolo Andrei e una delegazione della Universitade Federal de Roraima - UFRR (Brasile), composta da Luciane Braga Oliveira Vilarinho, Pro Rettore per la Didattica, Edna Paula Marcelino Magalhaes, Responsabile del settore legale della UFRR e José Gerardo Ticianeli, coordinatore dell'accordo. Erano presenti alla firma anche la Pro Rettrice dell’Ateneo parmense per l’Internazionalizzazione Simonetta Anna Valenti, Alberto Spisni, coordinatore del programma Erasmus+ e Internazionalizzazione del Dipartimento di Medicina e Chirurgia e Alessandro Bernazzoli, Responsabile della UO Internazionalizzazione dell’Ateneo. L’accordo riguarda in particolare gli scambi di studenti dell’area medica; le delegazioni dei due atenei stanno inoltre valutando la possibilità di attivare corsi di laurea congiunti in Ostetricia. (NoveColonneATG)

ITALIANI EMIGRATI, OLTRE 500MILA HANNO LASCIATO IL PAESE IN 5 ANNI

Roma - Oltre mezzo milione di italiani hanno lasciato il Belpaese negli ultimi cinque anni cancellandosi dalle rispettive anagrafi di residenza. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat sul bilancio demografico, che fotografa il calo della popolazione per effetto della riduzione delle nascite ma anche per la crescita progressiva dell’emigrazione all’estero tra gli italiani. I numeri registrati dall’anagrafe sono peraltro la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio che – sottolinea la Coldiretti – e riguarda moltissimi giovani. Il 34 per cento degli under 35 anni in Italia si dice disposto a cambiare nazione per trovare un impiego e un 22 per cento è convinto che il proprio futuro sarà all’estero, anche se una ridotta minoranza (14 per cento) ha già avuto esperienze lavorative in un’altra nazione secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè. “In un Paese vecchio come l’Italia la prospettiva di abbandono evocata dai giovani italiani è una perdita di risorse insopportabile se si vuole tornare a crescere”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’emigrazione giovanile è una sconfitta per tutti, dal mondo scolastico a quello imprenditoriale, dalle famiglie alle Istituzioni”. In questo scenario – continua la Coldiretti – l’agricoltura rappresenta una speranza e una risorsa per le nuove generazioni infatti cresce del 6% il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35 che vedono nel cibo Made in Italy nuove e interessanti prospettive di futuro dai campi alla tavola, portando l’Italia al vertice in Europa per numero di aziende condotte da giovani. L’Italia - conclude la Coldiretti - con 55.121 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura. (NoveColonneATG)

AL CIRCOLO ITALIANO EVENTO CULTURALE E GASTRONOMICO ARGENTINA , A LA PLATA “IMMAGINI, SUONI E SAPORI DELL’EMILIA ROMAGNA”

BOLOGNA/LA PLATA - Grazie al sostegno finanziario della Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo, Assemblea legislativa Regione Emilia Romagna, e con la presenza di quasi duecento persone e delle istituzioni locali (tra cui il Console Generale d’Italia, il Comites, i deputati provinciali, le autorità municipali e parte della comunità italiana di La Plata, il Cgie, Claudia Ugolini per l’Associazione Emilia Romagna del Gran La Plata e il Consiglio di Enasco, il presidente del Circolo italiano Franco Torchia, rappresentanti delle regioni italiane a Buenos Aires e soci, famiglie e collaboratori delle associazioni emiliano romagnole locali) venerdì 18 maggio nel Circolo Italiano di La Plata, si è tenuto l’evento Culturale e Gastronomico “Immagini, suoni e sapori dell'Emilia Romagna”. L’evento è stato l’occasione per raccontare la nostra regione, attraverso le sue perle enogastronomiche, culturali e artistiche. Dopo l’apertura da parte di Carlos Malacalza, presidente dell’associazione organizzatrice ANGEER e Consultore ER e di Daniel Bellicoso responsabile dell’associazione, hanno avuto luogo l riguardato le performance di Adriano Mori e Fiorella e il Coro "Ricordi d'Italia" che ha eseguito, tra le altre canzoni, la famosa "Romagna mia". È stato anche riconosciuto il lavoro di diversi membri della comunità emiliano-romagnola di La Plata, attraverso la consegna di attestati di riconoscimento ai soci fondatori. Dopo la proiezione di un video istituzionale dell'Emilia Romagna, è stata presentata la degustazione di alcuni cibi tipici della regione, spiegando la loro storia e raccogliendo le modalità di preparazione in un ricettario distribuito a tutti i presenti, in modo da permettere loro di prepararli a casa. Per quanto riguarda la gastronomia si ha fatto un tour della cucina dell'Emilia Romagna: la piadina romagnola, lo gnocco fritto, il Lambrusco. Oltre alle delizie eno-gastronomiche è stata sottolineata anche l’anima musicale e artistica della regione che ha dato vita a uno dei più importanti compositori della storia della musica: Giuseppe Verdi, al grande tenore Luciano Pavarotti e al celebre regista Federico Fellini. (Er-Emiliano Romagnoli nel mondo, 4 giugno /Inform)

DALL’UNGHERIA LA GIORNALISTA CLAUDIA LEPORATTI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA A COMMUNITY, STORIE DAL MONDO

BUDAPEST – Il programma di Rai Italia Community, Storie dal Mondo ha fatto tappa a Budapest dove Luigi Maria Perotti ha intervistato la giornalista italiana Claudia Leporatti. “Sono arrivata a Budapest facendo l’Erasmus, era il 2008, quindi quasi dieci anni fa. - ha ricordato nell’intervista Claudia Leporatti - L’Università di Trieste mi aveva proposto una borsa di studio per studiare quattro mesi a Budapest in una scuola di giornalismo, ho accettato benché non sapessi niente di Budapest e dell’Ungheria, e quando sono arrivata qui mi sono innamorata di Budapest già mentre ero sull’autobus che arrivava dall’aeroporto. Così durante l’Erasmus ho incominciato a cercare lavoro e sono entrata in questo studio dove, per un caso fortunato, stavano pensando di creare un giornale in italiano sull’economia ungherese. In questo modo è nato “Economia.hu”. “Economia.hu – ha spiegato al giornalista Claudia Leporatti - serve sia agli italiani che vivono in Ungheria, che comunque sono diverse migliaia, sia agli italiani in Italia che cercano informazioni generali o mirate sull’Ungheria, perché magari vogliono creare un’azienda o vogliono investire in Ungheria, poi ci sono degli ungheresi che studiano l’italiano o comunque conoscono l’italiano che per far pratica leggono i nostri articoli”. Dopo aver ricordato che i rapporti fra gli italiani e gli ungheresi sono molto cordiali ed amichevoli, Claudia ha sottolineato come gli ungheresi amino la lingua, il cibo e la cultura italiana. Una vicinanza di intessessi che aiuta l’amicizia.“Non so se Budapest – ha concluso Claudia - sarà la mia città per sempre, non mi dispiacerebbe se lo fosse, perché sarei veramente fortunata, è una bellissima città però sono aperta anche ad altre possibilità”. (Inform)

PRIMA EDIZIONE DEL “PREMIO MOSCA” LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE DEVE ESSERE INVIATA ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI MOSCA ENTRO IL 12 LUGLIO 2018

ROMA – Prima edizione del Premio Mosca, programma rivolto ai curatori italiani emergenti. Il concorso è indetto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, e dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo-Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane Ai vincitori del “Premio Mosca” verrà offerta la possibilità di trascorrere un periodo di sei mesi a Mosca (15 ottobre 2018 – 15 aprile 2019), al fine di approfondire le proprie capacità curatoriali a contatto con l’ambiente culturale e artistico della città - I curatori vincitori, affiancando lo staff dell’istituzione, avranno l’opportunità di collaborare all’organizzazione delle attività culturali in programmazione alla Fondazione VAC. Gli aspiranti al “Premio Mosca” devono: essere cittadini italiani; essere nati dopo il 31 dicembre 1985; essere laureati in architettura, storia dell’arte, filosofia, sociologia, conservazione dei beni culturali o materie affini; dimostrare tramite curriculum di aver svolto un’attività curatoriale da almeno tre anni; avere un’ottima conoscenza della lingua inglese. La conoscenza del russo costituirà titolo preferenziale. La domanda di partecipazione deve essere inviata all’Istituto Italiano di Cultura di Mosca entro il 12 luglio 2018. Il “Premio Mosca” verrà assegnato da una Commissione internazionale composta da personalità della cultura. (Bando integrale alla pagina esteri.it/mae/resource/doc/2018/05/premio_mosca_bando.pdf ) (Inform)