EUROPEE, EZIO BOSSO ADERISCE ALL’APPELLO PER IL VOTO
Bruxelles – Ezio Bosso è il primo ad aderire alla serie di newsletter di stavoltavoto.eu, la piattaforma del Parlamento europeo per la sensibilizzazione al voto in vista delle elezioni del 26 maggio 2019.
“Quanto è bella la parola ‘Unione’. È la prima parola associata all’amarsi, rende quell’amore oggetto terzo”, scrive Bosso in una newsletter inviata a oltre diecimila volontari già iscritti sulla piattaforma stavoltavoto.eu. “È la base su cui poggiamo il desiderio di essere famiglia. Bella è quindi la scelta di popoli che si sono avvicinati e sono divenuti una nazione più grande grazie al contributo di ogni singola cultura, esperienza, fortuna, di ogni trauma.” Il Maestro Ezio Bosso, tra i maggiori direttori di orchestra e compositori del mondo, è stato testimone della Festa Europea Della Musica per il 2018. Quella di Ezio Bosso è la prima di una serie di lettere firmate da personaggi della cultura, della scienza e dello sport, in cui si richiama all’importanza del voto per il processo democratico e la costruzione dell’Unione europea in vista delle elezioni del prossimo 26 maggio. L’hanno ricevuta il 7 novembre in via esclusiva i cittadini, in larga parte giovani, che si stanno mobilitando per rafforzare la partecipazione. La campagna ha carattere istituzionale e ha al centro una piattaforma lanciata da poche settimane: all’iscrizione segue l’invio di messaggi che invitano il cittadino a mobilitarsi per attivare la propria cerchia di amici, familiari, conoscenti e altri moltiplicatori attraverso iniziative, produzione di contenuti social, incontri. La piattaforma stavoltavoto.eu ha a al momento più di 86mila iscritti, di cui quasi 10mila dall’Italia. Nella lettera ai volontari, Bosso precisa: “Io in una sera, quando dirigo o suono, ho la fortuna di poter essere tedesco, inglese, austriaco, ceco o polacco pur restando con orgoglio italiano”. Su questo tema il Maestro era già intervenuto a Bruxelles lo scorso giugno per la Conferenza di Alto Livello sulla Cultura voluta dal presidente del parlamento europeo Antonio Tajani. In quell’occasione aveva ricevuto una standing ovation per il suo discorso sull’importanza di trascendere le barriere a partire dalla musica e sentirsi europei. (NoveColonneATG)
GARAVINI (PD): RIDUZIONE ELETTI ESTERO NON SIA SEMPLICE TAGLIO LINEARE
Roma – "La rimodulazione degli eletti all'estero deve necessariamente passare per una visione legata alla rappresentanza territoriale. Non per un semplice taglio lineare. Non a caso la proposta di riforma del nostro precedente Governo PD, infatti, rivedeva il numero degli eletti in conseguenza della trasformazione del Senato nella Camera deputata alle rappresentanze regionali. Diminuire gli eletti all'estero in maniera aprioristica e senza considerare il numero di connazionali residenti all'estero è controproducente, soprattutto in tempi nei quali l'emigrazione italiana è tornata a crescere. Per quanto riguarda invece la proposta di rivedere il meccanismo del voto estero, il PD ha già pronta una proposta di riforma che sarà annunciata nei prossimi giorni alla stampa". E' quanto dichiara a 9colonne la senatrice PD Laura Garavini, eletta nella circoscrizione Estero-Europa, a proposito delle dichiarazioni di Calderoli circa la riduzione degli eletti all'estero. (NoveColonneATG)
APPROVATO DALL’AULA IL DECRETO SICUREZZA L’INTERVENTO DI FRANCESCO GIACOBBE (PD, RIPARTIZIONE AFRICA, ASIA, OCEANIA E ANTARTIDE). RESPINTI DUE SUOI EMENDAMENTI PER IL RIACQUISTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA PER I RESIDENTI ALL’ESTERO
ROMA - Francesco Giacobbe, senatore eletto per il Pd nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, ha espresso in Aula la sua contrarietà al decreto sicurezza, in questo momento al vaglio di Palazzo Madama, lamentando in particolare il rigetto di due emendamenti da lui proposti al testo. “Mi chiedo in questi momenti come avrebbero reagito i milioni di italiani che emigrarono e continuano ad emigrare in tutto il mondo alla ricerca di un lavoro e di un futuro migliore, se nei Paesi in cui si recavano avessero trovato una legge simile a quella che stiamo discutendo – ha affermato Giacobbe. I due emendamenti di cui l'esponente democratico si era fatto promotore e firmatario riguardavano il tema della cittadinanza italiana: uno – si legge nella nota diffusa da Giacobbe in proposito - recava la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana – per i due anni successivi all’entrata in vigore della legge - per gli italiani residenti all’estero che l’hanno persa prima del 1992; il secondo era una risposta all’esigenza di piena parità agli effetti normativi sulla cittadinanza tra uomo e donna, e in particolare, nei confronti di quelle donne che, emigrate all’estero nel secolo scorso, sono state private della cittadinanza per se stesse e per i propri figli, per effetto di una norma della legge sulla cittadinanza italiana che risale al 1912. “Purtroppo questa maggioranza è rimasta sorda a questa iniziativa; in fondo – spiega Giacobbe - si mirava a risolvere una situazione ingiusta nei confronti di quanti nati in Italia hanno perso la cittadinanza e non sono riusciti a riottenerla nel 1992”, “una platea di persone residuale e di età avanzata – precisa il senatore, rilevando inoltre come la norma “non configurava nessun aggravio di spesa”. “Credo che chiudere le porte a chi fugge dalla fame, dalla guerra, dalla persecuzione, incoraggia le divisioni sociali anziché promuovere l’integrazione, individua nella paura della differenza, nella paura della diversità i problemi della sicurezza nel nostro Paese. É compito nostro e di tutta la classe dirigente – rileva l’esponente democratico - incoraggiare e invitare la comunità alla tolleranza. Inoltre l’approvazione degli emendamenti era un segnale forte per i nostri concittadini all’estero”. “Siamo i primi ambasciatori non pagati del made in Italy abbiamo un grande potenziale nel mondo ed è per questo che penso e credo che sia un dovere per l’Italia riconoscere la cittadinanza a quanti hanno reso e continuano a rendere il nostro Paese grande nel mondo - ha concluso Giacobbe. (Inform)
TAGLI ALLE FORZE ARMATE PER FINANZIARE REDDITO DI CITTADINANZA? MINISTRA TRENTA CHIARISCA
Roma, -"Il Governo faccia al più presto chiarezza circa l’entità dei tagli al bilancio della difesa. Siamo dinanzi all’improvvisazione più dilettantesca. Da quanto comunicato a seguito di un recente Consiglio dei Ministri si trae l‘impressione che i tagli non siano concordati con la Difesa. La Ministra Trenta non sembra in grado di far capire ai sui alleati di Governo che la mancanza di un chiaro indirizzo strategico e il venir meno di una programmazione pluriennale ha effetti pesantissimi a livello operativo, industriale e internazionale". "Sembra che le nostre Forze armate vedrebbero ridotto il loro bilancio, non sulla base di una accurata e concordata revisione della spesa militare, ma a seconda di quanto necessario per il reddito di cittadinanza firmato M5s. È un modo di procedere del tutto inaccettabile. La maggioranza sta scaricando sul nostro sistema di sicurezza e difesa, sulle nostre Forze armate, sul nostro sistema industriale, sulla credibilità internazionale del nostro Paese, tutto il peso della sua incertezza e della sua mancanza di capacità e visione". "In sede di esame del Documento programmatico triennale abbiamo chiesto l’audizione urgente della Ministra della difesa Trenta: mentre la maggioranza dibatte sulla necessità di una riforma della prescrizione, aziende tecnologicamente avanzatissime sono a un passo dalla chiusura, le cooperazioni della difesa europea stanno partendo con una nostra presenza debolissima e i nostri partners europei e extraeuropei, vedono collaborazioni storiche messe a rischio". Lo dichiara la Senatrice PD Laura Garavini, Vicepresidente della Commissione Difesa. (Laura Garavini)
SICUREZZA, UN DECRETO TALMENTE VERGOGNOSO CHE NEMMENO I LORO PARLAMENTARI LO VOTANO
Roma,. - "Più clandestini e meno integrazione. È il decreto 'insicurezza'. La chiusura degli sprar, l'unico modello ad oggi vincente in tema di accoglienza, avrà come sola conseguenza l'aumento di persone senza alcuno status né destinazione. Il testo votato oggi in Senato indebolisce colpevolmente la lotta alla mafia. Smontando uno degli strumenti cardine del contrasto alla criminalità organizzata, la confisca e vendita dei beni. E penalizza gli italiani nel mondo. Facendo decadere, con il voto di fiducia, i nostri emendamenti PD in favore dei connazionali che vivono all'estero". "Salvini prende in giro gli italiani. E i 5stelle gli lustrano le scarpe. Questo testo è talmente vergognoso che i loro stessi parlamentari si sono rifiutati di votarlo. Hanno avuto bisogno di porre la fiducia per farlo passare. Lo avranno barattato con il condono per la casa di Di Maio". È quanto dichiara la Senatrice PD Laura Garavini, componente commissione Antimafia e Vicepresidente commissione Difesa. (Laura Garavini)
RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - ITALIA/BRASILE E USA - SINERGIE NELLA LOTTA AI TUMORI GRAZIE AI BIG DATA DEL CANCER GENOME ATLAS: STUDIO TEAM ATENEO DI BOLOGNA SU NATURE COMMUNICATIONS
L’analisi dei big data può rivelarsi utile anche nella lotta contro i tumori. Elaborando un’ampia quantità di informazioni provenienti dal più grande database mondiale di dati oncologici, un gruppo internazionale di ricerca è riuscito ad identificare i geni chiave associati a diversi tipi di patologie tumorali, isolando anche alcune delle principali funzioni biologiche coinvolte. Lo studio – pubblicato su Nature Communications (https://www.nature.com/articles/s41467-018-06992-7) – è stato realizzato da un team dell’Università di Bologna insieme a studiosi brasiliani e statunitensi: una collaborazione multidisciplinare che intreccia fisica, medicina e bioinformatica. I ricercatori sono riusciti a mettere a punto un metodo di analisi innovativo dal quale potrebbero arrivare nuove terapie farmacologiche antitumorali mirate. Utilizzando come fonte il Cancer Genome Atlas – il più grande database al mondo di dati oncologici –, gli studiosi hanno preso in considerazione undici diverse tipologie di tumore ed estratto i dati genetici e fenotipici di quasi 2400 pazienti. Tutte queste informazioni sono state poi mappate su una rete di circa 800 geni già noti per il loro ruolo nei meccanismi tumorali. “Grazie a questa analisi – spiega Daniel Remondini, ricercatore dell’Università di Bologna che ha coordinato lo studio – siamo riusciti ad identificare alcune delle principali funzioni biologiche coinvolte nei tumori studiati”. Tra queste c’è ad esempio l’attività del proteasoma, uno “spazzino cellulare” che rimuove le parti di proteine non più funzionanti, o l’instabilità cromosomica, che può generare mutazioni in grado di rendere il tumore più aggressivo o più resistente alle terapie. Elaborando i dati a disposizione, i ricercatori sono riusciti insomma a connetterli in una serie di network al cui centro sono emersi i geni chiave associati alle diverse patologie. “Quelle che abbiamo identificato – sottolinea il professor Remondini – sono delle vere e proprie ‘firme cellulari’ da cui possono emergere sia bersagli per nuove terapie farmacologiche che applicazioni di farmaci esistenti in tumori per i quali quei farmaci non erano mai stati utilizzati”. Lo studio di nuovi target farmacologici e il riposizionamento di farmaci esistenti sono sfide particolarmente importanti, che richiedono un grosso impegno sia nel campo della ricerca che dal punto di vista finanziario. Per questo, l’analisi dei big data come strumento per raggiungere questi obiettivi può rivelarsi particolarmente utile nella lotta contro i tumori. E i primi risultati sono incoraggianti. “Il nostro approccio computazionale in silico – conferma Remondini – ci ha permesso di valutare la potenziale efficacia dei bersagli identificati sia con verifiche sperimentali fatte all’Università di Bologna che confrontando i dati con un database che custodisce i risultati di circa 200.000 esperimenti in vitro”. Questo nuovo approccio, insomma, potrebbe portare ad una maggiore conoscenza dei meccanismi biologici comuni a più tumori, aprendo così la strada a nuove strategie terapeutiche in un’ottica di medicina personalizzata e di precisione. (08/11/2018-ITL/ITNET)