A “L'ITALIA CON VOI”, UN SERVIZIO SULLA XIII CONFERENZA DEI RICERCATORI ITALIANI NEL MONDO LE VOCI DI ORGANIZZATORI E PARTECIPANTI ALL’INCONTRO SVOLTOSI A DALLAS NELLO SCORSO MESE DI DICEMBRE
ROMA – Alla trasmissione di Rai Italia “L'Italia con voi”,
un servizio di Stefano Salimbeni ha raccontato la XIII Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo svoltasi a Dallas nello scorso mese di dicembre, organizzata dal Comites di Houston e dal Comitato Tricolore Italiani nel Mondo (Ctim). Tra le voci del ricercatori raccolte, quella di Martina Santia, dottoranda in Scienze della comunicazione, che ha parlato di una grande opportunità personale ma anche per “far conoscere cosa fanno i ricercatori italiani in America”; di Graziano Pinna, dell’Università dell’Illinois, che ha rilevato l’importanza dell’iniziativa per “fare comunità all’estero”; di Gabriele Schiattarella, dottorando in Cardiologia a Dallas, che ha sottolineato l’opportunità di “instaurare collaborazioni professionali, ma anche dal punto di vista sociale” con i partecipanti all’incontro. Una valutazione positiva viene espressa anche da Susan Barkley, preside del Dipartimento di Lingue e culture straniere del Richland College, che ha ospitato l’evento. “Dopo 13 anni ritorniamo a Dallas, dove è cominciata questa bellissima avventura – afferma il presidente del Ctim di Dallas, Vincenzo Arcobelli, che è anche un consigliere del Cgie. “Il nostro obiettivo – aggiunge - è dare continuità, incrementare il networking e cercare di avere delle risposte da parte delle istituzioni. Questa è la ragione per la quale noi siamo nati, cioè creare una piattaforma costituita da ricercatori, e quindi dagli addetti ai lavori, che potesse collaborare con le varie istituzioni che si occupano di ricerca”. Arcobelli sottolinea inoltre l’importanza del rapporto che si è creato tra i ricercatori, “dal punto di vista professionale, ma anche umano” e ricorda come i connazionali “che promuovono la ricerca nel mondo sono un pezzo di Italia, i veri ambasciatori del nostro paese non a parole ma con i fatti”. “Stiamo cercando di duplicare e diffondere questo tipo di sistema, che consiste nel fare rete, e un po' di aiuto non farebbe male, mentre invece a volte manca – afferma il presidente del Comites di Houston, Valter Della Nebbia, rilevando come l’incontro sia stato “completamente sponsorizzata dai membri”. “La ricerca italiana qui in Texas è assolutamente fiorente, ci sono centinaia di ricercatori e scienziati in tutte le principali città di questo grandissimo Stato – afferma il console generale a Houston, Federico Ciattaglia, che rileva anche l’efficace e importante collegamento con l’Ambasciata d’Italia a Washington. (Inform)
UN QUADRO DELLA PRESENZA ITALIANA IN ISLANDA LE STATISTICHE A CURA DELL'AMBASCIATA D'ITALIA A OSLO. 393 GLI ITALIANI RESIDENTI IN LOCO. IN NUMERO MASSIMO DI ARRIVI NEL 2016 – 41; NEL 2018 SI SONO RIDOTTI A 5
OSLO – In base alle statistiche curate e pubblicate dall’Ambasciata d'Italia a Oslo sono 393 gli italiani residenti in Islanda, iscritti all’Aire, alla fine del 2018; 214 di sesso maschile e 179 donne. 116 sono i minori di 18 anni; 80 hanno tra i 18 e i 30 anni; 157 si trovano nella fascia d’età tra i 31 e i 50; 40 sono ultracinquantenni. Rispetto all’anno di arrivo in Islanda, il numero di arrivi annui è rimasto piuttosto limitato fino alla metà degli anni Novanta. In particolare dal 2004 il numero di arrivi annui è rimasto sostenuto raggiungendo, con poche eccezioni, numeri a due cifre. Il numero massimo di arrivi è avvenuto nel 2016 (41). Nel 2017 esso è sceso a 21. Il dato attuale al 2018, è di 5 arrivi. La Lombardia risulta essere la prima regione di provenienza dei cittadini italiani residenti in Islanda (14%), e Milano la prima provincia in assoluto (24 osservazioni). La seconda regione di provenienza è l’Emilia-Romagna (9%), a seguire si trovano Toscana e Sicilia, con l’8% delle osservazioni, al 7% Campania e Lazio, al 6% Calabria e Marche e al 5% Liguria, Piemonte, Veneto e Trentino-Alto-Adige. Tutte le altre regioni non raggiungono tale quota, con la Valle d’Aosta che con una sola osservazione chiude la classifica. L’86% degli italiani presenti in Islanda risiede nella capitale, Reykjavík, e nei suoi dintorni. Il 5% risiede nella regione nord-occidentale, compreso il Westfjords, e nella regione nordorientale e orientale. Il 4% nella regione meridionale. Il 54% di chi indica il titolo di studio, dichiara di possedere una laurea, il 37% dichiara il possesso di un diploma, l’8% la licenza media e l’1% di possedere la licenza elementare. Seppur il dato sulla professione è presente solo in circa la metà dei casi, si delineano abbastanza chiaramente quelle che sono le principali attività svolte dei cittadini italiani in Islanda. La professione svolta dal maggior numero di persone è il libero professionista (22%), seguita da chi è impiegato (18%) e dagli addetti nel settore alberghiero/ristorazione (15%). Percentuali importanti anche per gli operai (12%), raggruppati in qualificati e non qualificati, e per la professione intellettuale (7%) in cui sono inseriti docenti, professori universitari ma anche personale non docente. Solo il 3% dichiara di essere disoccupato. Il numero di cittadini in età pensionabile è stimato a 4. (Inform)
SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - FEDERALISMO - IL NO DEL SINDACATO USB ALL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA REGIONI VENETO LOMBARDIA EMILIA ROMAGNA (40%PIL)- E' MOBILITAZIONE 15 FEBBRAIO "
Il prossimo 15 febbraio il governo Conte si appresta a dare il via libera al cosiddetto federalismo aumentato o autonomia differenziata con tre regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che da sole raggiungono il 40 % del PIL dell’intero paese." A sottolinearlo il sindacato USB (Unione Sindacale di Base) che fa presente: "In pratica, con questo provvedimento queste tre regioni potranno trattenere sul suolo regionale la gran parte del ricavato fiscale, rompendo con il dettato costituzionale che impone una perequazione tra i territori e pari dignità e diritti per tutti i cittadini, indipendentemente dalla collocazione geografica. L’ordinamento giuridico e amministrativo del Paese ne uscirà profondamente sconvolto e sarà completamente messo in discussione ogni riferimento a forme di equità e di uguale dotazione dei servizi nelle diverse aree del paese. Questo disegno non appartiene solamente al governo in carica, anche se la Lega è senz’altro la forza politica che più sta spingendo per l’attuazione di questa forma di federalismo per i ricchi. I patti con le tre regioni furono siglati dal precedente governo solo quattro giorni prima delle elezioni, e l’Emilia-Romagna è da sempre una regione a guida Pd. Il M5S, inoltre, ha già accettato di mettere nel contratto di governo l’autonomia differenziata, e si appresta a cedere gli interessi delle regioni più svantaggiate, cioè quelle del Mezzogiorno, sull’altare degli accordi con la Lega. L’Unione Sindacale di Base - annuncia quindi - ha deciso pertanto di lanciare una mobilitazione di protesta a Roma in piazza Montecitorio il prossimo 15 febbraio per fermare questo processo e riaprire la discussione. Tutti devono avere pari diritti e pari dignità, tutti abbiamo diritto allo stesso livello dei servizi pubblici, delle scuole, degli ospedali, dei trasporti. Abbiamo bisogno, soprattutto nelle regioni meridionali, di rilanciare l’occupazione, sviluppare la pubblica amministrazione e lanciare un piano straordinario di realizzazione di infrastrutture economiche e sociali indispensabili per il nostro futuro. Vogliamo una fiscalità progressiva e perequativa, vogliamo più giustizia sociale ed un piano vero di lotta alle disuguaglianze sociali." (ITL/ITNET)
ITALIANI ALL'ESTERO - VENEZUELA - MARIANI (PD/SPAGNA-PORT.): GRAVE PREOCCUPAZIONE ESCALATION VENEZUELA. ESODO QUOTIDIANO IN SPAGNA ITALIANI NATI IN VENEZUELA. AUSPICIO GOVERNO ITALIANO CONDIVIDA POSIZIONE UE
"La Federazione Paese del Partito Democratico Spagna-Portogallo, assiste con grave preoccupazione e sgomento alle ultime notizie sulla crisi venezuelana". A stigmatizzare il sentimento della comunità italiana è Pietro Mariani, Segretario Federazione Spagna-Portogallo, da oltre trent'anni in Spagna, che sottolinea: "Noi italiani, nati in Italia o in qualsiasi parte del mondo, che abbiamo scelto la Penisola Iberica come terra di futuro, stiamo assistendo giornalmente, e oramai da alcuni anni, al continuo esodo di tanti italiani nati in Venezuela, che fuggono da quel paese che ha dato accoglienza e lavoro ai loro progenitori emigrati dalla fine dell’800 in poi. Scappano alla ricerca di un rifugio in Europa, scegliendo la Spagna come meta di futuro anche per questioni linguistiche e culturali. Sono persone, italiani che hanno perso tutto economicamente, ma anche e soprattutto, la speranza di un futuro nella loro terra di nascita o di adozione. Le ultime notizie - afferma Mariani - sono preoccupanti, riguardano la tenuta della democrazia in quel paese e la convivenza civile. La crisi economica, la iperinflazione e le penurie della popolazione legate alla mancanza dei generi alimentari di prima necessità e le medicine di base sono spaventose. Auspichiamo che il governo italiano voglia condividere la posizione finalmente unitaria dell'Unione Europea sulla celebrazione immediata di elezioni trasparenti come unico strumento per evitare una escalation della crisi interna. Auspichiamo che le indicazioni che ha dato la Unione Europea sulla celebrazione a breve di elezioni democratiche, sotto il patrocinio dell'ONU, sia ascoltata dalle autorità venezuelane. La federazione Spagna-Portogallo del PD esprime tutta la sua vicinanza, affetto e sostegno al popolo venezuelano, alla comunità italiana residente in Venezuela e alle nostre rappresentanze diplomatico-consolari. Il popolo in democrazia ha sempre la ultima parola". conclude Mariani.(ITL/ITNET)
ALLARME DI BRUXELLES: L’ANTISEMITISMO STA RIALZANDO LA TESTA
Roma - In vista della Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto, il genocidio degli ebrei da parte dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale che viene commemorata il 27 gennaio, la Commissione europea ha pubblicato i risultati di un sondaggio di Eurobarometro, istituto di ricerca europeo, sulla percezione dell'antisemitismo da parte degli europei. I risultati dimostrano che esiste un divario di percezione sull'antisemitismo: mentre l'89% degli ebrei afferma che l'antisemitismo è aumentato significativamente negli ultimi 5 anni, solo il 36% del resto della popolazione ritiene che sia cresciuto. In media, solo 4 europei su 10 ritengono che l'Olocausto sia sufficientemente insegnato nelle scuole. Il 34% degli intervistati non sa che la negazione dell'Olocausto è un reato. L'indagine è stata condotta su 27 600 persone nei 28 Stati membri. Il primo vicepresidente della Commissione Franz Timmermans ha dichiarato: "Purtroppo l'antisemitismo sta rialzando la testa in tutta Europa. In un momento in cui l'odio è tornato ad essere uno strumento politico, le nostre comunità ebraiche vivono troppo spesso nel timore di essere vittime di discriminazioni, abusi e persino violenze. Ogni volta che la tolleranza e il rispetto reciproco sono rimessi in discussione, cresce l'antisemitismo. È quindi indispensabile che ogni cittadino europeo sappia e comprenda quali orrori l'antisemitismo ha portato nella nostra storia. Mentre gli ultimi sopravvissuti all'olocausto vengono via via a mancare, la responsabilità di mantenere viva la memoria delle pagine più buie della nostra storia ricade sulle nostre spalle e su quelle delle future generazioni. È nostro sacro dovere onorare la memoria di sei milioni di vittime. Per non dimenticarle, per non tornare a vivere gli orrori del passato". (NoveColonneATG)
I SITI PER CERCARE LAVORO NEL VECCHIO CONTINENTE
Roma - Per chi è alla ricerca di un lavoro in Europa, è attivo il sito Eures, il portale europeo della mobilità professionale, che raccoglie più di 3 milioni di posizioni aperte in tutta Europa. Su Eures è possibile creare il proprio profilo personale e cercare le offerte di lavoro adatte alle proprie aspettative ed eventualmente contattare il datore di lavoro. Per chi invece offre lavoro, Eures possiede una sezione dedicata nella quale è possibile selezionare curriculum da tutta Europa. Se invece si vuole provare la strada del lavoro nelle istituzioni europee, il sito da controllare è il sito Epso, che raccoglie, costantemente aggiornati, tutti i bandi per i concorsi di lavoro nelle istituzioni europee: a Bruxelles e nel resto d’Europa. (NoveColonneATG)