A BRUXELLES LA PRESENTAZIONE DEL “RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2018”
BRUXELLES - Gli italiani che decidono di lasciare il proprio paese sono in continua crescita e il trend non si arresta. Solo nell’anno 2017 ci sono state 243 mila iscrizioni all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti Estero) di cui 128 mila per espatrio.
L’Europa rimane la meta più ambita, soprattutto Germania, Regno Unito e Svizzera, seguita dall’America Latina come Brasile ed Argentina. Questo è ciò che emerge dal “Rapporto italiani nel mondo 2018” della Fondazione Migrantes che verrà presentato domani, alle 17.30 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. “All’interno della ricerca questo movimento è stato definito come neo-mobilità, volendone sottolineare la contemporaneità ma anche la fluidità. Per avvicinarci il più possibile alla realtà dei numeri e dei fatti –chiarisce Delfina Licata, coordinatrice dello studio – abbiamo pensato che fosse produttivo analizzare questa specifica tipologia dei migranti italiani di oggi, quelli che frettolosamente vengono definiti ‘cervelli in fuga’, dando per scontato per loro un titolo di studio medio-alto e la positiva riuscita del progetto migratorio. Purtroppo non è così per tutti, e i dati, sicuramente quelli qualitativi, lo descrivono molto bene, delineando una categoria di persone molto eterogenea”. Gli italiani che decidono di partire possono essere raccolti in clusters a seconda del profilo e della motivazione. “Partendo dai punti di contatto e quelli di discontinuità tra Vecchia e Nuova Emigrazione – sottolinea Eleonora Medda, membro del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero – si è voluto dare un quadro d’insieme per avere gli strumenti attraverso cui leggere la realtà odierna avendo ben chiaro e non dimenticando da dove veniamo”. Sono 1 milione e 135 mila i ragazzi compresi tra i 18 ed i 34 anni che vivono e si mobilitano per intraprendere un percorso universitario o formativo all’estero; 1 milione e 197 mila gli italiani tra i 35 ed i 49 anni per ricercare lavoro e migliorare i propri progetti di vita e circa 2 milioni gli over 50 per ricongiungersi con la famiglia. “A lasciare il Paese sono oggi i cosiddetti ‘nuovi emigrati’, quelli che partono per scelta e che lasciano l’Italia per studiare, lavorare, fare uno stage, fondare un’impresa per poi rimanere all’estero. Non abbandonano l’Italia – spiega Matteo Lazzarini, segretario generale della Camera di Commercio Belgo-Italiana – anzi, continuano a relazionarsi con il proprio Paese. Questi italiani all’estero, ‘emigrati-imprenditori’, ‘imprenditori storici’ e ‘nuovi imprenditori’ potrebbero rappresentare davvero una risorsa per l’Italia”. Si parla quindi di un flusso migratorio positivo in grado di realizzare uno scambio culturale, commerciale e sociale. (aise)
GARAVINI (PD): UN'ALTRA PORTA SBATTUTA IN FACCIA A ITALIANI NEL MONDO DALLA MAGGIORANZA GIALLO VERDE
ROMA - "È l'ennesima porta in faccia, sbattuta sul muso agli italiani all'estero dal Governo giallo verde. Hanno infatti votato contro alla istituzione del Comitato degli italiani all'estero al Senato. Dopo avere cancellato il fondo cultura - dopo avere dimezzato le risorse per gli organi di rappresentanza di base, Comites - dopo avere iniziato l'iter per una drastica riduzione dei parlamentari dall'estero”. Così la senatrice PD Laura Garavini. “Ora”, prosegue Garavini, “i gialloverdi hanno impedito la costituzione del Comitato per le questioni degli italiani all'estero del Senato, bocciando in Aula la mozione presentata dal PD, primi firmatari Giacobbe, Garavini e altri". "Analogamente a quanto avvenuto nelle precedenti legislature sarebbe utile disporre di un organismo ad hoc. Un comitato che analizzasse l'impatto delle leggi sugli italiani all'estero. Proponendo nuovi strumenti normativi e fiscali. Anche alla luce di specifiche contingenze di attualità come la Brexit. O la drammatica situazione del Venezuela". "Invece”, conclude la senatrice PD, “il Governo ha preferito voltarsi dall'altra parte. Compreso il Maie, che tanto vanta la sua vicinanza agli italiani all'estero. Ma se la dimentica puntualmente, quando si tratta di passare dalle parole ai fatti". È quanto dichiara la Senatrice Laura Garavini, intervenendo in aula sulla mozione per la istituzione del Comitato per gli italiani all'estero”. (aise)
RIUNITO ALLA FARNESINA IL COMITATO DI PRESIDENZA SCHIAVONE: PREOCCUPAZIONE PER IL DISEGNO DI LEGGE CHE PREVEDE LA RIDUZIONE DEGLI ELETTI DELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO
ROMA – “Stagione calda” è la definizione adottata dal Comitato di Presidenza del Cgie per descrivere questo momento, con particolare riferimento alla questione del disegno di legge per la riduzione del numero degli eletti nella Circoscrizione Estero, che scenderebbe dagli attuali diciotto a dodici. Proprio di questo tema ha parlato il Segretario Generale del Cgie, Michele Schiavone, in apertura dell’incontro con la stampa tenutosi al termine del Comitato di Presidenza. “Questa mattina – ha affermato Schiavone - abbiamo incontrato il Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, insieme al relatore del disegno di legge: nell’incontro abbiamo evidenziato la nostra preoccupazione in merito al taglio della rappresentanza all’estero. Il rischio è quello di un’atomizzazione della rappresentanza in un momento in cui, tra l’altro, la presenza degli italiani nel mondo è quasi raddoppiata rispetto al periodo in cui la legge Tremaglia è stata varata”. “Per quanto la rappresentanza italiana sia ad oggi comunque sottostimata rispetto alla reale necessità del Paese – ha continuato il Segretario Generale - per noi anche quei diciotto parlamentari sono in ogni caso significativi e la nostra proposta è stata infatti quella di mantenere l’attuale numero degli eletti all’estero . Siamo del parere che la democrazia non vada quantificata economicamente: vanno quindi rispettati e garantiti i diritti di quei cittadini che non vivono nel territorio nazionale. Parliamo di quasi sei milioni di italiani nel mondo e di circa centocinquanta milioni di italo-discendenti”, ha proseguito Schiavone lamentando di come la modifica introdotta dalla legge elettorale del 2017 abbia consentito la candidatura, nella Circoscrizione Estero, anche dai cittadini residenti in Italia. Ora il Cgie auspica un riscontro positivo da parte del Parlamento e in particolare da parte del Senato dove – secondo quanto spiegato da Schiavone – ci sarebbe stato un ascolto non attento delle proposte avanzate dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. (Simone Sperduto/Inform)
ASSISTENZA DELL'INAS CISL UK SU QUOTA 100 IL PATRONATO FORNISCE INFORMAZIONI SULLE NOVITÀ IN MATERIA PREVIDENZIALE. LA NUOVA PENSIONE ANTICIPATA CONSENTE LA TOTALIZZAZIONE DEI CONTRIBUTI
LONDRA – L'Inas Cisl segnala ai connazionali residenti nel Regno Unito che è possibile rivolgersi agli uffici del patronato presenti in Inghilterra per avere informazioni e assistenza anche su Quota 100, la nuova misura previdenziale che consente di andare in pensiona anticipata con i requisiti minimi di 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Per chi ha lavorato sia in Italia che all'estero, i 38 anni di contributi possono essere raggiunti cumulandoli con quelli versati nei diversi Paesi nei quali è stata svolta l'attività lavorativa, dal momento che è prevista la possibilità di totalizzare i contributi maturati in tutti i Paesi a cui si applica la normativa comunitaria. La totalizzazione internazionale – si legge nella Newsletter dell'Inas Cisl UK - non comporta il trasferimento dei contributi da uno Stato all'altro, ma consente di tener conto, ai soli fini dell'accertamento del diritto alla pensione, dei contributi maturati nei Paesi convenzionati dove l'interessato ha lavorato. Per gli Stati extraeuropei, l'Italia ha stipulato degli accordi e convenzioni bilaterali con i diversi Paesi esteri come Argentina, Stati Uniti, Australia, Tunisia e altri. In base ai Regolamenti comunitari, il periodo minimo richiesto ai fini della totalizzazione internazionale è un anno (52 settimane), mentre nel caso degli Accordi e Convenzioni bilaterali questo periodo è stabilito in misura diversa dai singoli accordi e convenzioni. L'importo della pensione che si percepirà sarà calcolato in proporzione ai contributi versati nel Paese che la eroga. L'Inas Cisl Uk invita dunque i connazionali a rivolgersi ai propri uffici per conoscere le diverse opzioni pensionistiche e valutare così la convenienza di Quota 100. (Inform)
DONNE - 8 MARZO - RIFLESSIONE INIZIATIVA NAZIONALE SULLA "CONTRATTAZIONE DI GENERE PROTAGONISTA DEL CAMBIAMENTO" CON SINDACATI CGIL, CISL E UIL
Cgil, Cisl e Uil celebrano la Giornata Internazionale della Donna. “…si chiamerà futura”, questo lo slogan scelto dalle tre confederazioni sindacali per l’8 marzo 2019, una giornata di riflessione, di impegno e protagonismo delle donne. “Il dibattito politico e sociale degli ultimi mesi è stato caratterizzato dal tentativo di rimettere in discussione anche le conquiste e i diritti che le donne hanno con fatica e determinazione raggiunto nel corso di decenni” spiegano Cgil, Cisl e Uil ricordando che “gli ultimi anni sono stati segnati da femminicidi, atti di violenza, molestie e discriminazioni di ogni tipo”. Per questo, insistono le tre confederazioni sindacali “le donne devono far sentire forte la loro voce!”. A livello nazionale, Cgil Cisl e Uil hanno organizzato una grande iniziativa su “La Contrattazione di genere protagonista del cambiamento” che si terrà venerdì 8 marzo presso il Policlinico Umberto I di Roma (aula A di patologia generale, ingresso via Regina Elena) a partire dalle ore 9.30. Tante le iniziative in programma in tutta Italia. Una mobilitazione che sarà tanto più forte ed efficace se sarà di donne e uomini insieme e troverà spazio in ogni contesto di lavoro e di vita. affermano i sindacati confederali.(04/03/2019-ITL/ITNET)