A MAR DEL PLATA SI INSEGNA L’ITALICITA’

Mar del Plata - A Mar del Plata, in Argentina, è stata inaugurata la prima cattedra universitaria al mondo dedicata agli studi italici. Non lingua, né cultura italiana: italicità. La differenza è sostanziale.

“L'italicità è il fenomeno legato al significato di essere italiani nel mondo e alle declinazioni che assumono la cultura, la storia e la lingua italiana quando vengono vissute in un contesto diverso dall' Italia”. Così la riassume il 21 ottobre a L'Arena il sociologo Riccardo Giumelli, docente all' università di Verona, che ha lanciato il progetto con un gruppo di lavoro internazionale. “L'argomento è molto sentito, specie in Sud America, dove si trovano le comunità italiane più numerose”, spiega Giumelli. “A Mar del Plata, su 920mila abitanti, circa 60mila hanno anche la cittadinanza italiana e si arriva a 400mila contando gli italici, cioè coloro che hanno origini italiane”. Perché Mar del Plata? “Perché lì le situazioni l'hanno resa possibile. Soprattutto c' è stata la volontà delle persone: un rettore, Alfredo Lazzeretti, soprattutto il vicerettore, Daniel Antenucci, con origini italiane, e quindi sensibili al tema. È una delle più grandi pubblicità di Verona nel mondo, ma noi non lo sappiamo. Non sappiamo quasi niente di ciò che di italiano accade fuori dall' Italia. Invece nel mondo c' è desiderio di vivere all' italiana, nel senso più positivo del termine, quello che spesso noi italiani abbiamo dimenticato ma che gli italiani all' estero ricordano bene”. (NoveColonneATG)

QUEI CERVELLI IN FUGA DALLA TOSCANA FASCISTA

Firenze - Fra i tanti danni irreparabili causati alla cultura italiana dal fascismo, in particolare dalle leggi razziali del '38, ce n' è uno di cui mai si parla, e pochissimo - finora - ci si era preoccupati. È l'emigrazione all' estero – scrive il 24 ottobre La Repubblica (ed. Firenze) - non solo e non tanto dei docenti ebrei dalle Università (39 solo a Firenze, molti dei quali espatriarono), ma anche delle centinaia e centinaia di intellettuali, di solito giovani, neolaureati, ricercatori, scienziati, professionisti, costretti ad abbandonare carriere e attività per ragioni razziali e/o politiche. Adesso, a ridare un volto ai fuggiaschi arriva il portale on line Intellettuali in fuga dall' Italia fascista, (info: intellettualinfuga. fupress.com), progetto dell'Università di Firenze promosso per gli 80 anni dalle leggi razziali e finanziato dalla Regione Toscana, ideato e coordinato dalla docente di Storia contemporanea Patrizia Guarnieri, con il supporto di Firenze University Press, la casa editrice dell'Ateneo, e la collaborazione di New York Public Library, Council for At- Risk Academics di Londra, J. Calandra Italian American Institute, City University of New York. Frutto di «un lavoro di anni», spiega Guarnieri, e tuttora in corso (è possibile contribuire con segnalazioni e informazioni scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), da cui sono emersi i nomi di oltre 350 intellettuali in fuga che ebbero, in particolare, un legame con la Toscana, dove erano nati, o avevano abitato, studiato, lavorato, 70 dei quali già con un dettagliato profilo biografico. (NoveColonneATG)

CILE. IL SINDACATO MONDIALE: IMPOSSIBILE SVOLGERE A SANTIAGO I SUMMIT INTERNAZIONALI PREVISTI

Fermare la repressione del popolo che sta protestando contro le politiche di austerità del governo, rimuovere i militari dalle strade e aprire un vero dialogo con i sindacati, i gruppi studenteschi e le altre organizzazioni della società civile: sono le richieste che il sindacato mondiale Csi-Ituc rivolge al governo cileno mentre il Paese è ancora attraversato da una vera e propria rivolta, partita dalla protesta contro l’aumento del prezzo dei trasporti, ma poi sfociata in una ribellione contro il carovita e le disuguaglianze sociali ed economiche del Paese latinoamericano. Drammatico il bilancio che al momento è di 15 morti e 2.643 feriti, con oltre 1500 arresti. “È inconcepibile che mentre continua il coprifuoco e ci sono i soldati nelle strade, con un governo che impone difficoltà enormi al suo stesso popolo, Santiago si prepari ad ospitare importantissimi summit internazionali come quello dell’Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) e quello sul clima dell’Onu – commenta Sharan Burrow, segretaria generale della Csi-Ituc – Il governo deve urgentemente cambiare rotta- continua Burrow – per prima cosa nell’interesse del popolo cileno e anche per risollevare la reputazione internazionale del paese, necessaria ad ospitare eventi così importanti”. “Il malcontento popolare – sostiene ancora la segretaria della Csi-Ituc – è un risultato diretto delle politiche regressive del governo di destra, che ha allargato le disuguaglianze e colpito duramente servizi vitali pubblici come sanità e istruzione. Non c’è futuro per un governo che segue i diktat della finanza internazionale e costringe le persone normali a sostenere il peso”. di Fabrizio Ricci FONTE: https://www.rassegna.it/

QUELL’ECCESSO DI LEGGI, REGOLAMENTI E CODICILLI CHE RISCHIA DI AIUTARE SOLTANTO LA BUROCRAZIA

La manovra finanziaria domina le prime pagine dei giornali e le trasmissioni di approfondimento, ma soffermarci su di essa rischia di essere controproducente perché al momento sono pochi gli elementi per una valutazione efficace. Per questo preferisco affrontare un argomento sempre di attualità nel nostro Paese: l’eccessiva produzione di leggi, norme e regolamenti, che rischia di produrre come unico risultato un incremento della burocrazia. Basti pensare che, secondo un istituto di ricerca, le leggi prodotte soltanto nel 2018 in Italia riempirebbero 30.761 pagine, e messe sul piatto di una bilancia peserebbero 80 chilogrammi. Messe in fila, poi, queste pagine coprirebbero una distanza di 456 chilometri. Insomma, una montagna di carta che non fa che zavorrare il nostro Paese. Ma questo problema è davvero irrisolvibile? Oppure, con gli opportuni accorgimenti, potrebbe essere contenuto? Scopritelo nella puntata di “Riserva di Caccia” di stasera, a partire dalle 20.00, qui e sulla nostra pagina Facebook! Salvatore Bonura

A TREVISO IL CONVEGNO “COLLABORAZIONI DI BUSINESS E NETWORK GLOBALI NUOVA FRONTIERA DI OPPORTUNITÀ PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DI IMPRESE E TERRITORI”

TREVISO – Dalle ore 8,30 alle ore 12,30 di lunedì 28 ottobre si terrà a Treviso, presso la Sala Borsa, Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, la 28ª Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. L’iniziativa è organizzata da Assocamerestero - l’Associazione delle 78 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) e Unioncamere - e dal Nuovo Centro Estero Veneto in collaborazione con la Regione del Veneto e le Camere di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, di Venezia Rovigo e di Padova. L’evento rappresenta un significativo momento di dibattito del sistema camerale italiano ed estero per confrontarsi sulle nuove forme di internazionalizzazione delle imprese italiane e sugli interventi necessari per promuovere l’export. Al centro della mattinata di lunedì il convegno “Collaborazioni di business e network globali nuova frontiera di opportunità per l’internazionalizzazione di imprese e territori”. Interverranno Carlo Sangalli, Presidente Unioncamere; Gian Domenico Auricchio, Presidente Assocamerestero; Mario Pozza, Presidente CCIAA di Treviso-BellunoIDolomiti e Unioncamere Veneto; Mario Conte, Sindaco di Treviso; Federico Caner, Assessore alla programmazione, fondi UE, turismo, commercio estero della Regione del Veneto; Paolo Ghezzi, Direttore Generale Infocamere; Francesco Mario Iannella, Regional Manager Nord Est UniCredit; Filippo Moroni, Sviluppo Commerciale Cattolica Assicurazioni; Giancarlo Corò, Direttore Scuola Economia e Lingue per gli Scambi Internazionali dell’Università Ca’ Foscari Venezia; Alessandro Benetton, Imprenditore, Fondatore 21 Invest e Presidente Fondazione Cortina 2021; Federico Donato, Vicepresidente Assocamerestero e Presidente European Chamber of Commerce, Singapore; Massimo Pavin, Presidente e Amministratore Delegato Sirmax; Elena Terrin, Titolare Calzaturificio Donna Carolina; Lucio Izzi, Head of Corporate Sales & Marketing UniCredit. È previsto, inoltre, l’intervento di Manlio Di Stefano, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale. Saranno presenti circa 170 delegati delle Camere di Commercio Italiane all’Estero e importanti stakeholder del mondo economico e istituzionale locale e nazionale. (Inform) PETTENI (INAS CISL)

SULLA SITUAZIONE IN CILE “L’INTERA COMUNITÀ INAS ESPRIME SOLIDARIETÀ AI COLLEGHI IN SUDAMERICA..SERVE CONFRONTO DEMOCRATICO”

ROMA - “La situazione in Cile è davvero difficile: siamo in contatto con i nostri colleghi - che gestiscono l’attività del patronato Inas Cisl, presente nel Paese da decenni con tutti i servizi di tutela e assistenza - e non possiamo che fare nostre le loro preoccupazioni”, così Gigi Petteni, presidente dell’Inas Cisl, commenta ciò che sta accadendo in questi giorni in Cile. Dalle prime proteste contro il governo del 18 ottobre a oggi, - prosegue la nota dell’Inas Cisl - il numero dei morti in Cile è salito a 18, gli arresti sono migliaia, ingentissimi i danni provocati da saccheggi e vandalismo, a cui ha fatto da contraltare la mobilitazione spontanea di tanti cittadini, stanchi di pensioni e salari non dignitosi, di un sistema sanitario inadeguato e di forti disuguaglianze sociali ed economiche. Una situazione delicatissima, questa, aggravata da una dura risposta da parte dei militari, che desta grande preoccupazione nella popolazione locale, come riportato da responsabili e operatori Inas Cisl che lavorano proprio in Cile. “L’intera comunità Inas esprime solidarietà ai colleghi in Sudamerica, in questi giorni così concitati e difficili. Ci auguriamo che le legittime istanze di maggiore equità sociale, di condizioni economiche e di vita dignitose, di confronto e ascolto della popolazione, possano trovare al più presto dimensione nei binari della rappresentanza democratica e non violenta”, aggiunge Petteni. “I nostri esperti, ovunque l’Inas Cisl sia presente nel mondo, sono un punto di riferimento soprattutto per i più deboli: grazie al loro impegno, il patronato rappresenta un osservatorio privilegiato sulla società e sui bisogni delle persone. Per questo siamo convinti che la democrazia di un Paese si esprima anche nello stato di salute del welfare. Auspichiamo, quindi, che in Cile non si dia spazio al conflitto ma alle richieste di riformare il sistema sociale e riportarlo in equilibrio, dando realmente ascolto alla popolazione, con istanze di cui tutti i soggetti della società civile cilena devono farsi carico insieme, in modo strutturale e pacifico”, conclude il presidente dell’Inas Cisl. (Inform)