PUBBLICATO SUL SITO DELLA REGIONE ABRUZZO IL BANDO PER L’EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI IN FAVORE DELLE ASSOCIAZIONI DEL CRAM
PESCARA – È stato pubblicato sul sito della Regione Abruzzo il bando per l’erogazione dei contributi
in favore di quelle associazioni che hanno sede fuori dal territorio nazionale e che aderiscono alla Comunità Abruzzesi nel Mondo (Cram). Il bando pubblicato fa riferimento all’erogazione di contributi dell’anno 2020, in linea con quanto stabilito dalla legge regionale che ogni anno mette a disposizione delle associazioni di abruzzesi nel mondo che aderiscono al Cram contributi per la realizzazione di progetti culturali e ricreativi. La dotazione finanziaria del 2020 è di 70 mila euro. Obiettivo del bando è di sostenere progetti ed iniziative volte a rinsaldare il legame con la terra d’origine, rafforzare il senso di appartenenza alle radici storiche e culturali delle comunità degli abruzzesi presenti fuori Regione, promuovendo, al contempo, l’immagine e l’internazionalizzazione del brand Abruzzo. Le domande di ammissione a finanziamento devono essere presentate sulla piattaforma informatica della Regione Abruzzo all’indirizzo https://app.regione.abruzzo.it/avvisipubblici/ entro le ore 24 di venerdì 10 aprile 2020. (Inform)
CORONAVIRUS: TRUMP VORREBBE IL VACCINO IN ESCLUSIVA PER GLI USA IN CAMBIO DI UNA MONTAGNA DI SOLDI
by Raiawadunia · Mar 16, 2020 La ricerca sul vaccino per il coronavirus sta scatenando una feroce guerra commerciale tra Germania e gli Stati Uniti che rischia di avere pesanti ripercussioni politiche. L’azienda farmaceutica tedesca CureVac, che opera a stretto contatto con l’istituto pubblico di ricerca Paul-Ehrlich-Institut e sta lavorando a un vaccino contro il coronavirus, avrebbe rifiutato una generosissima offerta di Donald Trump. Il presidente americano avrebbe messo sul tavolo una somma enorme – il quotidiano Welt parla di un miliardo di euro – per accaparrarsi azienda e ricercatori, e tenersi il vaccino in esclusiva per gli Stati Uniti. Una proposta immonda in tempi di pandemia, che il top manager Christof Hettich ha respinto con parole nette: “Vogliamo sviluppare un vaccino per tutto il mondo e non per singoli Paesi”. Ma secondo il quotidiano berlinese, il governo Merkel avrebbe condotto nell’ultimo periodo colloqui serrati con l’azienda, alla quale avrebbe anche fatto una controfferta. Berlino sarebbe attualmente allarmata per il tentativo massiccio dell’Amministrazione Trump di fare shopping di know how farmaceutico e ricercatori in Germania. E fonti governative hanno spiegato al quotidiano che occorra considerare imprese farmaceutiche così importanti una questione di sicurezza nazionale – un dettaglio che consentirebbe al governo di bloccarne l’acquisto. Il dibattito sull’allargamento del concetto di “sicurezza nazionale”, che è valso per decenni solo per il settore energetico e la difesa, domina il dibattito pubblico tedesco da anni. Dopo che la Cina ha fatto negli ultimi anni uno shopping forsennato nella robotica e dell’alta tecnologia del Made in Germany, il governo ha esteso la possibilità di intervenire su imprese che ritiene vitali.
TONIA MASTROBUONI per REPUBBLICA EMERGENZA COVID-19, LETTERA DEGLI ITALIANI NEL REGNO UNITO A BORIS JOHNSON: “FATE DI PIÙ CONTRO IL CORONAVIRUS”
LONDRA –Una lettera firmata da cento connazionali è stata recapitata al capo dell’esecutivo britannico, Boris Jonhson per chiedere di fare di più contro il Coronavirus e tenere in considerazione le indicazioni contro il contagio fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La petizione è stata lanciata da Manfredi Nulli, membro del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia di Covid-19 una pandemia e il numero di persone infette nel Regno Unito sta crescendo rapidamente…Come membri della comunità italiana nel Regno Unito, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per il fatto che le attuali misure adottate nel Regno Unito per contenere Covid-19 sembrano essere meno che adeguate a queste difficili circostanze”, si legge nella lettera evidenziando come tutti gli esperti in campo sanitario raccomandino l’isolamento sociale quale unico modo per contenere la diffusione del virus: questo in attesa di avere un vaccino efficace. “Un livello adeguato di isolamento sociale allenterà, con ogni probabilità, la diffusione di Covid-19. Molti Paesi europei hanno annunciato misure più forti per contenere la diffusione del virus: l’Irlanda ha deciso di chiudere le scuole, la Francia è pronta a fare lo stesso nell’immediato futuro….il Governo italiano ha invece imposto restrizioni alla libertà di circolazione delle persone. “E’ significativo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia elogiato le azioni dell’Italia in questo senso, come la cosa giusta da fare. Misure simili sono state istituite anche in altri Paesi: tali misure drastiche avranno, evidentemente e infelicemente, ripercussioni importanti e negative su ciascun Paese e sull’economia globale. Tuttavia, è molto probabile che salveranno molte vite umane, il problema più importante da considerare nell’attuale crisi sanitaria”, conclude la lettera. (Inform)
SERENI: L’AFRICA E’ AL CENTRO DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA
Roma - “Oggi più che mai l'Africa è al centro della politica estera italiana e i rapporti tra noi e il continente sono sempre più stretti, come dimostra il fatto che il nostro Paese è il principale investitore europeo in loco, con investimenti pari a 9 miliardi di euro nel 2017”. Lo ha dichiarato la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni, aprendo i lavori della Conferenza “Youth and Africa: exploring new approaches to economic cooperation, security and migration”, il 5 marzo alla Farnesina, nell’ambito dell’iniziativa “New-Med”. “Proprio per questo – ha proseguito Sereni – è un grande piacere per me essere qui, insieme a tanti giovani e promettenti talenti dell’Africa settentrionale e sub-sahariana, che si sono distinti per i loro eccezionali contributi al dibattito in corso sul futuro del loro continente e delle relazioni euro-africane. Le vostre relazioni mostrano una grande capacità di analizzare, con occhi nuovi, e di fornire raccomandazioni politiche innovative per le principali sfide che interessano l'Africa e l'Europa: migrazioni, cambiamenti climatici, uguaglianza di genere, commercio di armi e sicurezza”. “L'Africa è ancora, e dovrebbe esserlo ancora di più, - ha notato la Vice Ministra - al centro della politica estera dell'UE. Oggi Bruxelles è il principale donatore del continente, fornendo oltre il 50% della quota totale di aiuti allo sviluppo. Circa 20 miliardi di euro di aiuti allo sviluppo sono destinati ogni anno attraverso programmi attuati a livello continentale, regionale e nazionale. L'Unione è anche il principale partner commerciale dell'Africa, con flussi commerciali bilaterali che hanno superato i 300 miliardi di euro nel 2018”. “Tra voi – ha detto ancora Sereni – vi sono molte donne. Il vostro ruolo nelle società africane è di crescente rilevanza e potete dare un contributo fondamentale per favorire la pace e la stabilità nei vostri Paesi. Le donne possono anche svolgere un ruolo chiave nel promuovere lo sviluppo sostenibile nelle comunità. Perché ciò accada, deve essere garantito il loro pieno accesso a istruzione, assistenza sanitaria e servizi igienico-sanitari. L’Italia – ha concluso la Vice Ministra – ha fatto propri vari progetti di sviluppo della questione femminile in Africa, come nel resto del mondo”. L’iniziativa “New-Med” vede al lavoro una rete di ricercatori e analisti che esaminano le dinamiche sociali, politiche, culturali e di sicurezza che stanno interessando l’area del Mediterraneo. Il progetto è guidato dall’Istituto Affari Internazional (IAI) con il supporto del MAECI, del Segretariato dell’OSCE, della Compagnia di San Paolo, del German Marshall Fund (GMF) degli Stati Uniti. (NoveColonneATG)
SICUREZZA SOCIALE - EUROPA - SANITA' PUBBLICA IN ITALIA E GERMANIA: QUALI INVESTIMENTI NEGLI ULTIMI 20 ANNI ?
Pubblico, equo e universalistico. Un vanto da sempre. Mai negli ultimi venti anni, pero', si è messa in pericolo la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale, la più grande e importante struttura del nostro Paese, che nonostante tutto - grazie ad una classe medica, infermieristica e di supporto tecnico - sta dando prova di grande professionalità, efficienza ed elevato tasso di solidarietà nel drammatico frangente dell'impatto con il coronavirus, non venendo adeguatamente sostenuto con investimenti efficaci. Tutt'altro " ne è prova lo smantellamento dell'edilizia sanitaria (vedi il caso del Forlanini a Roma, ma altri in altre zone d'Italia potrebbero essere egualmente citate) per il cui recupero e ridestinazione si sta spendendo moltissimo il sindacato della CGIL. Per non parlare della limitazione delle assunzioni di personale medico, che spesso è costretto ad espatriare. “È da dieci anni che i governi non hanno il coraggio di mettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica , né i cittadini sono mai scesi in piazza per rivendicare la tutela della sanità pubblica e costringere la politica a tirarla fuori dal dimenticatoio” affermano gli esperti del settore, criticando aspramente la deriva verso il sistema sanitario privato che, a ben vedere, pero', non è ne' pubblico, nè equo e men che meno universalistico". Ma l'Italia non è certamente sola in questa grave miopia. Nei giorni scorsi la Confederazione dei Sindacati tedeschi, la DGB, la centrale sindacale tedesca faceva presente "Non è solo alla luce del Coronavirus che l'espansione degli investimenti nel settore sanitario è in ritardo. Gli ospedali tedeschi stanno già lavorando al limite. C'è carenza di personale e negli ultimi anni si è accumulato un arretrato di investimenti di € 39,7 miliardi, causato dagli stati federali e con differenze evidenti da paese a paese. Le autorità sanitarie, che sono responsabili, tra l'altro, del coordinamento del controllo delle infezioni e delle misure di quarantena, afferma il sindacato tedesco, sono state vittime di un tasso di riduzione negli ultimi anni. Ad esempio, è stato stimato che il numero di medici negli uffici sanitari sia stato ridotto di quasi un terzo negli ultimi 20 anni. Mentre, più risorse umane nel sistema sanitario aiuterebbero a rallentare la diffusione del coronavirus - probabilmente il compito più urgente nel contesto dell'epidemia." conclude la Confederazione dei Sindacati tedeschi, in piena sintonia con quelli italiani. (17/03/2020-ITL/ITNET)