CULTURA ITALIANA - ARTISTI/AUTORI - DAL MIBACT "OLTRE 13 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DI AUTORI, ARTISTI E MANDATARI" - DECRETO CON MODALITA' PRESENTAZIONE DOMANDE PRESENTAZIONE ENTRO IL 3 LUGLIO- Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo

ha pubblicato sul sito della Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore il decreto del direttore generale con le modalità di presentazione delle domande per l’accesso ai benefici previsti dal decreto Cura Italia e annunciati in Parlamento dal Ministro Dario Franceschini per gli autori, gli artisti interpreti e esecutori e i mandatari tramite l’attribuzione delle risorse provenienti dalla quota del 10% dei proventi dei compensi per copia privata, pari a oltre 13 milioni di euro. Entro il 3 luglio le domande, debitamente compilate seguendo i moduli resi disponibili dall’amministrazione e corredate della necessaria documentazione, dovranno pervenire alla SIAE tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC agli indirizzi previsti per ogni singola categoria, come riportato nel decreto di seguito allegato. file:///C:/Users/SMARTW~1/AppData/Local/Temp/DDGatt-dm212-2020-signed-1.pdf. I moduli per la presentazione delle domande sono scaricabili in formato zip all’indirizzo https://www.librari.beniculturali.it/it/notizie/notizia/Avviso-00003/ (04/06/2020-ITL/ITNET)

BRUSAFERRO AVVISA: CI SARA’ UNA SECONDA ONDATA DI CONTAGI

Roma - La tanto temuta seconda ondata di contagi molto probabilmente, una volta passata l’estate, ci sarà. A dirlo - il 29 maggio - è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che in audizione alla Camera spiega che questa ipotesi “da un punto di vista scientifico è un dato obiettivo che conosciamo: in autunno aumenta il rischio di diffusione con il cambiamento del clima che ci fa passare più tempo in ambienti chiusi". Da sempre quella dopo l’estate, spiega Brusaferro “è la stagione in cui infatti si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale, perché la probabilità di diffusione di virus per vie aeree aumenta”. E il coronavirus, a partire da ottobre prossimo, potrebbe tornare a diffondersi ‘nascondendosi’ di nuovo con la normale influenza stagionale”. Questo non vuol dire che bisogna continuare a star fermi: “Abbiamo avuto un lockdown importante e ora dobbiamo ripartire” ammette Brusaferro, che però ricorda che “gli stili di vita devono tenere conto dell'infezione, il ché non vuol dire che dobbiamo limitarci in tutto ma essere consapevoli delle vie di trasmissione e degli strumenti da adottare. Siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un'attenzione particolare”. Infatti “anche in Regioni dove la circolazione è stata più limitata ci sono stati però episodi come quello del funerale in Molise -dove non sono state rispettate le regole del distanziamento e ci sono stati poi diversi contagiati. Il virus è ancora presente e solo le misure di distanziamento possono garantire la sicurezza". (NoveColonneATG)

“INCONTRIAMOCI” A EINDHOVEN: IL 13 GIUGNO CONVEGNO DEGLI ITALIANI E DEI PUGLIESI D’OLANDA

BRUXELLES - “La pandemia ha trovato un mondo totalmente impreparato nonostante i Coronavirus fossero noti dal 2002 ai tempi della Sars; oltre alle drammatiche ripercussioni sanitarie COVID-19 ha prodotto una delle più gravi crisi economiche della storia”, ha dichiarato il Cav. Pasquale Adesso, Delegato dell’ANCRI (l’Associazione degli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana) per i Paesi Bassi, nella sua qualità di Presidente Pugliesi Paesi Bassi, annunciando un evento che avrà luogo ad Eindhoven il 13 giugno. “Lo scorso 20 marzo si era previsto per l’Italia, nel caso di una ripresa entro il 20 maggio, una caduta del PIL dell’11%, un aumento del debito pubblico di circa 100 miliardi e un conseguente rapporto debito/PIL di oltre il 153,7%; più di 2,2 milioni di nuovi disoccupati e oltre 100mila le attività, escluse le partite IVA di autonomi e professionisti, che non riuscirebbero a riaprire. Ipotesi che sembravano catastrofiche rispetto ad altre previsioni. Ora tutti gli sforzi devono essere orientati alla ripartenza per evitare che la crisi sanitaria si trasformi in una pesantissima crisi economica che potrebbe sfociare in una ancor più drammatica crisi democratica (di cui si cominciano, purtroppo, ad avvertire i primi sintomi) del nostro Paese che, ricordiamo, insieme alla Grecia non ha ancora recuperato i livelli pre-crisi del 2008 dimostrando una grande fragilità.”, ha aggiunto. È da queste premesse che nasce Incontriamoci, l’Evento/convegno organizzato anche in modalità virtuale dall’Associazione Italia-Paesi Bassi: Pugliesi in Nederland, sui percorsi Previdenziali. Con l’obiettivo di offrire a tutti i propri interlocutori l’occasione di rimanere in contatto e sfruttare al massimo la tecnologia social e digitale che oggi consente di riunirsi, anche se solo virtualmente, mettendo a fattor comune le competenze di ciascuno e provando a delineare i possibili percorsi che connazionali, operatori sociali e di mercato prospettano per supportare la necessaria ripartenza. “Economia reale, welfare e lavoro dovranno essere le parole d’ordine da cui e su cui ripartire per avere lo slancio necessario a superare la crisi”, ha precisato Adesso. “Per questo motivo abbiamo messo nell’ordine del giorno al primo punto un esercizio di riflessione. COVID-19 ha mostrato le lacune di un sistema sanitario che credevamo eccezionale. Le crepe nella tutela dei nostri anziani e le vulnerabilità della nostra economia e del mercato del lavoro, ma anche un'impreparazione generale a gestire crisi che forse, dai tempi della guerra, viziatamente, non eravamo più preparati ad affrontare. (alessandro butticé\aise)

AGRICOLTURA, IN ARRIVO 150MILA BRACCIANTI STRANIERI

Roma - Se l’arrivo di turisti stranieri resta una incognita, l’apertura delle frontiere italiane ai cittadini europei senza obbligo di quarantena aiuta a salvare i raccolti Made in Italy nelle campagne con il ritorno dei circa 150mila lavoratori stagionali comunitari provenienti da Romania, Polonia e Bulgaria e altri Paesi europei rimasti fino ad ora bloccati per la pandemia. E’ quanto stima la Coldiretti nel commentare positivamente la riapertura delle frontiere dal 3 giugno senza obbligo di quarantena ai cittadini europei e dell’area Schengen, mentre per gli extracomunitari occorrerà attendere il 15 di giugno. Si tratta di una decisione che – sottolinea la Coldiretti – consente di garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane grazie al coinvolgimento temporaneo delle medesime persone che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. “Le nostre imprese agricole si stanno già impegnando per accompagnare il trasferimento dei lavoratori europei dai Paesi di origine in Italia” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “viene dall’Unione Europea poco meno della metà dei lavoratori stagionali stranieri occupati in agricoltura dove nel tempo hanno costruito rapporti fiduciari con le imprese”. (NoveColonneATG)

LA NUOVA EMIGRAZIONE ITALIANA: ONLINE I RISULTATI DELLA RICERCA DELLA FILEF BELGIO

BRUXELLES - Dal 2008-2009 è ripresa senza sosta l’emigrazione italiana verso l’estero. A causa del divaricarsi degli squilibri economici all’interno dei confini italiani e tra aree centrali e periferiche dell’Unione Europea, decine di migliaia di persone dal nord e sud Italia, ma anche dalle regioni del sud e dell’est dell’Europa, ogni anno si spostano dal loro paese per cercare di migliorare la propria condizione economica e sociale e costruirsi un futuro degno di essere vissuto. Da molti anni ormai la quantità di italiani che abbandonano il paese è in crescita e “l’entità del flusso in ingresso e di quello in uscita tendono a avvicinarsi”. Tratta di questo la relazione finale della ricerca eseguita dalla Filef Belgio - Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie - sulla nuova emigrazione italiana, che ha coinvolto le associazioni ACLI del Belgio e EPN network e che sono stati presentati il 30 maggio scorso. Nell’insieme dei “nuovi migranti”, è emerso, esiste una percentuale significativa di persone altamente qualificate, che i media definiscono “cervelli in fuga”, ma restano una minoranza. Sia detto per inciso poi, tutti i migranti sono forniti di “cervello” e il problema della spoliazione di competenze per i paesi di partenza è un problema storico connaturato al fenomeno delle migrazioni. Si tratta di una dinamica spesso assecondata dai paesi di approdo o transito, o addirittura incentivata in maniera evidente se si pensa alle politiche tedesche verso i rifugiati dalla Siria o alle condizioni che il governo britannico sembra intenzionato a imporre ai migranti nel dopo la Brexit. La ricerca è stato un momento di autoriflessione, in quanto condotta da emigranti su altri emigranti. Autoriflessione comparativa, in quanto si sono confrontati problemi e soluzioni degli emigranti degli ultimi anni. Oggetto della ricerca sono stati gli italiani che hanno cominciato il loro percorso migratorio dal 2014, indipendentemente dalla loro iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiana Residenti all’Estero). In realtà la gran parte di coloro che hanno risposto al questionario, o sono stati intervistati, sono migranti recenti, 2016-2019. E l’obiettivo ultimo della ricerca era quello di ottenere delle informazioni riguardanti le situazioni socio economiche prima dell’avvio del percorso migratorio, i principali problemi affrontati e i modi con cui si sono affrontati, i rapporti con l’Italia e la comunità Italiana e gli stereotipi incontrati, positivi o negativi. A tal ragione sono stati raccolti e analizzati 749 questionari anonimi tra il Belgio (soprattutto le regioni di Bruxelles capitale e nelle Fiandre, quindi la circoscrizione consolare di Bruxelles), la Svizzera occidentale, circoscrizione consolare di Berna, il Lussemburgo, la Spagna (nell’area di Barcellona), la Francia (circoscrizione consolare di Parigi) e la Germania, (in un’area di circa 50 Km attorno a Francoforte sul Meno). La ricerca è disponibile a questo link. (aise)

ARGENTINA, DUE GIORNI ALL’INSEGNA DEL TRICOLORE: FESTA DELLA REPUBBLICA E DÍA DEL INMIGRANTE ITALIANO

BUENOS AIRES – Si è celebrato il 3 giugno, in Argentina, ‘El Día del Inmigrante Italiano’ che ricorda anche i 250 anni della nascita di uno dei padri fondatori e ideatori della Bandiera Nazionale celeste e bianca, il Gen. Manuel Belgrano, di origine italiana. Il Giorno dell’Immigrante Italiano è stato istituito in Argentina nell’ottobre del 1995, durante il Governo del Presidente Carlos Menem: il 28 maggio scorso è stato adottato anche dal Governo della Città di Buenos Aires. In omaggio all’Italia e alla sua comunità in Argentina, inoltre, i monumenti delle principali città argentine sono stati illuminati il 2 giugno, Festa della Repubblica, con i colori della bandiera italiana come possibile ammirare nel video celebrativo postato sul canale Youtube dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires: https://www.youtube.com/watch?v=qcKQ09CY_7I Entrambi gli eventi sono stati condivisi sui social anche dalla Federación de Sociedades Italianas Mar del Plata y zona. (Inform)