PIEMONTE, NELLE BOTTEGHE ARTIGIANE SI IMPARA LA CULTURA DEL SAPER FARE
Torino - Sono 191 le botteghe artigiane che aspettano giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che vogliano vivere l’esperienza del progetto Bottega Scuola
per imparare un mestiere e per tramandare ai posteri tradizioni e lavori artigianali. L’iniziativa, al riavvio dopo la sospensione forzata dei mesi scorsi causa Covid19, coinvolge le imprese disposte ad insegnare il mestiere artigiano ai ragazzi che, al momento dell’inizio del tirocinio, abbiano assolto l'obbligo scolastico e che siano disoccupati. Diversi i posti ancora disponibili che consentono ai giovani sei mesi di tirocinio in una impresa dell'Eccellenza artigiana. Per poter partecipare bisogna essere residenti o domiciliati in Piemonte. “Entrare nel mondo del lavoro in punta di piedi, imparare un mestiere unico come quello del mondo artigianale, carico di manualità e di inventiva e portare avanti, a volte, una tradizione e una cultura del saper fare. La Bottega Scuola - commenta l’assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano - è un’iniziativa utile e formativa importante perché parla al futuro dei giovani e da loro gli strumenti per avviarsi al mondo del lavoro”. (NoveColonneATG)
AL VIA DAL 3 GIUGNO MOBILITÀ E RIENTRO CONNAZIONALI. STATI EUROPEI SEGUANO ESEMPIO E CONVERGANO SU RIAPERTURA CONFINI CONDIVISA E SENZA DISTINGUI
Roma - " La riapertura delle frontiere rappresenta un traguardo importante. Perché segna per il nostro Paese il ritorno alla mobilità internazionale e alla libera circolazione tra le diverse Regioni. L'auspicio è che tutti gli Stati Europei convergano sulla stessa linea di riapertura dei confini, in maniera condivisa e coordinata, senza fare differenze tra Paesi. Ritornando a un'Unione vera, senza barriere". "Al via da oggi anche il rientro di parte dei connazionali all'estero. Dal 3 giugno, infatti, sono liberamente consentiti gli spostamenti per qualsiasi ragione da e per gli Stati dell'Unione Europea, gli Stati parte di Schengen ossia Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera; il Regno Unito di Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord; il Principato di Monaco, Andorra, la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano."
2 GIUGNO, CGIE: DAGLI ITALIANI ALL’ESTERO CORAGGIO E VICINANZA
Roma – “Alla segreteria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero in questi giorni stanno giungendo numerose notizie da ogni parte del mondo di nostri connazionali, delle nostre rappresentanze istituzionali e diplomatiche rivolte alla madrepatria per il 74° anniversario della Repubblica”. Così si legge in una nota del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE). “Si tratta di messaggi di gratitudine e riconoscenza per lo sforzo straordinario compiuto in ogni parte del mondo dai volontari, dai Consiglieri del CGIE, dai Com.It.Es. e dalle tante associazioni coadiuvati dalle rappresentanze diplomatiche italiane intervenuti in soccorso sanitario, ma anche con interventi materiali e di sostegno finanziario alle nostre comunità all’estero, in questi ultimi tre mesi per fronteggiare il coronavirus e gli effetti, che tale epidemia ha prodotto. Queste comunicazioni riportano stati d’animo e pensieri diffusi di vicinanza alle famiglie delle tante vittime degli ultimi mesi in Italia ma anche all’estero. Esprimono sentimenti di incoraggiamento per invitare l’Italia a ritrovare la forza e il coraggio di rafforzare i valori della democrazia e della libertà sui quali è nata e si erige la nostra Repubblica”. “Significativi – continua la nota del Cgie - sono gli attestati di fiducia nelle istituzioni e di sprono per la ripartenza dell’Italia, che nei momenti bui e difficili è riuscita a trovare sempre la resilienza e il giusto spirito per risorgere, come l’Araba fenice. Anche se lontani gli italiani all’estero sono presenti in questo giorno di festeggiamenti per la ricorrenza della Repubblica, per omaggiare le Istituzioni e la Nazione; a manifestare la partecipazione alla rinascita del nostro Paese mettendo a disposizione il sapere, la scienza, le professionalità, la forza e le energie del loro lavoro per renderla più forte di prima. E’ davvero indescrivibile – continua il Cgie - la felicità nel vedere ovunque nel mondo sventolare il tricolore, che genera amicizia, rispetto e gratitudine. Sulle facciate dei più illustri ed emblematici edifici, sui ponti e sui monumenti, nei saloni delle istituzioni dall’Argentina, agli Stati Uniti, dal Canada all’Australia passando per l’Asia e per le numerose capitali europee. Pur nelle difficoltà e afflitti dalle avversità della vita, gli italiani nel mondo nel giorno più emblematico della nostra Nazione fanno sentire forte l’amor patrio, che cammina sulle loro gambe e si manifesta nel loro agire ovunque vivono”. (NoveColonneATG)
CINQUANT’ANNI DI XENOFOBIA, LOTTE E SOLIDARIETÀ: DOMANI L’INCONTRO SULLE POLITICHE ANTI-STRANIERI IN SVIZZERA
ZURIGO - Il 7 giugno, alle 17, l’Associazione Fabbrica di Zurigo, in collaborazione con il sindacato Unia, l’istituto di formazione ECAP Svizzera e altre organizzazioni migranti attive in Svizzera, organizza un incontro virtuale dedicato alle politiche anti-stranieri, alle resistenze migranti e alla lotta contro il razzismo da James Schwarzenbach ai giorni nostri. L’iniziativa è parte della campagna contro l’iniziativa UDC per l’abolizione dell’accordo sulla libera circolazione tra Svizzera e UE che si voterà il 27 settembre 2020. Il 7 giugno 1970 la prima iniziativa Schwarzenbach, anche se di poco, è sconfitta. Il popolo svizzero era chiamato a votare per limitare fortemente la presenza straniera nella Confederazione anche attraverso espulsioni di massa della forza lavoro senza passaporto e delle famiglie al seguito. Obiettivo dell’incontro del prossimo 7 giugno – organizzato da La Fabbrica di Zurigo, in collaborazione con Unia Zurigo-Sciaffusa, ECAP Svizzera, Marea granate, Promoción Cultural Española, Laboratorio per la sinistra, Giovani italiani in rete e Prointegra, - è quello di ricostruire le vicende storiche e il clima di allora, ma anche di far luce su una straordinaria esperienza di resistenza migrante di massa, che, insieme alla solidarietà di parte del popolo svizzero, ha portato alla sconfitta del movimento xenofobo capeggiato da James Schwarzenbach. L’incontro è parte della campagna contro l’iniziativa UDC per l’abolizione della libera circolazione, soltanto l’ultima di una serie di iniziative anti-stranieri che si sono susseguite in questi ultimi 50 anni. La seconda parte dell’incontro sarà infatti dedicata a iniziative più recenti e alla discussione relativa all’iniziativa in votazione il 27 settembre. L’incontro inizierà alle 17 – per concludersi alle 18:30 – sulla piattaforma Zoom - https://zoom.us/j/92939770878 - e in diretta Facebook: https://www.facebook.com/fabbricazurigo/. L’introduzione sarà curata dallo storico Paolo Barcella, autore di numerosi studi dedicati alla storia della migrazione italiana in Svizzera e di una biografia di Leonardo Zanier (Una vita migrante. Leonardo Zanier, sindacalista e poeta (1935-2017)), figura che ha guidato l’opposizione migrante a Schwarzenbach. Seguiranno le testimonianze di attivisti e attiviste che hanno vissuto l’era Schwarzenbach. I fatti accaduti dagli anni Settanta a oggi saranno introdotti da Vasco Pedrina, ex co-presidente di Unia e dell’Unione sindacale svizzera, autore di uno studio sul passaggio dal regime di contingentamento alla libera circolazione. Chiude l’incontro una discussione sul tema “Da James Schwarzenbach all’iniziativa Udc del 27 settembre 2020”. (aise