BRASILE: AL VIA IL SEMINARIO EMIGRAZIONE ITALIANA NEL MINAS GERAIS
Roma – Il X Seminario sull’Immigração Italiana nel Minas Gerais si svolgerà in diretta streaming dal 6 al 10 ottobre 2020.
L’ evento è promosso da “Ponte entre Culturas” e dal “Consiglio Generale degli Italiani all’Estero – CGIE” in partenariato con le Università Federali di Minas Gerais (UFMG) e di Juiz de Fora (UFJF) e con il patrocinio del Consolato d’ Itália in Belo Horizonte. Aderiscono anche l’Istituto Statale dei Beni Culturali e Artistici (IEPHA-MG), il Comitato degli Italiani all’Estero (Comites MG) ed altri numerosi partners tra cui università, istituti, fondazioni, associazioni di categoria e circoli culturali, brasiliani, italiani e italobrasiliani. Tra il 1875 e il 1960 quasi due milioni di italiani emigrarono in Brasile e quelli che vi rimasero - cioè circa un milione - costituirono la base per l'inizio della crescita demografica della componente italiana del popolo brasiliano. Minas Gerais è stata la terza area a ricevere immigrati italiani, dopo gli stati di São Paulo e Rio Grande do Sul: i dati esistenti suggeriscono che la popolazione di discendenti italiani in tutto il Minas Gerais è di circa due milioni. C'è anche una più recente immigrazione italiana, legata all'arrivo della FIAT negli anni '70, a cui si aggiunge una nuova ondata migratoria, iniziata negli anni 2000 e intensificatasi con la crisi globale del 2008. Nonostante l’importanza di questo fenomeno, gli studi sull’emigrazione italiana nello stato del Minas Gerais sono sempre stati molto scarsi. Per colmare questa lacuna nel 2005 è nato il progetto del Seminario sull’Emigrazione italiana nel Minas Gerais che si prefigge di incentivare la ricerca e divulgare i diversi aspetti e contributi dati dagli emigrati italiani allo sviluppo di questo Stato, in ambito culturale, socioeconomico e politico. Il seminario ha anche l’obiettivo di promuovere il dialogo tra Minas Gerais e l'Italia in diversi ambiti e, per questo motivo, il programma ha sempre dato spazio a temi contemporanei con la partecipazione di esperti italiani e brasiliani. L'evento è multidisciplinare, pubblico e gratuito previa iscrizione. Quest’anno si svolgerà on line in streaming su youtube. Il programma prevede tre sessioni con la presentazione di lavori di ricerca, conclusi o in corso, riguardanti il tema dell'influenza italiana nello Stato del Minas Gerais su tre assi tematici:1. Lo sviluppo economico e sociale regionale; 2. La formazione culturale e identitaria nelle sue manifestazioni materiali e immateriali; 3. La nascita, l'organizzazione e la diffusione dello sport. Le sessioni di apertura e di chiusura saranno dedicate a temi contemporanei come lo sviluppo sostenibile e il made in Italy, e ai rapporti bilaterali in ambito socioeconomico e culturale, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, ricercatori ed esperti italiani e brasiliani. (NoveColonneATG)
GARAVINI (IV): CON “DECRETO AGOSTO” PIÙ SOLDI PER LA CULTURA
ROMA - “Con il “decreto Agosto” assegniamo risorse vere: più di 25 miliardi di euro. Che portano a 100 miliardi i fondi complessivamente stanziati dall'inizio della pandemia. Soldi che aiutano i lavoratori, le imprese, le famiglie. Con questo provvedimento l’Italia riparte anche dalla cultura. Grazie all'impegno di Italia Viva è stato reintrodotto il 2 per mille per le associazioni culturali”. Ad annunciarlo con soddisfazione è stata in una nota Laura Garavini, senatrice di Italia Viva eletta in Europa. Quella approvata per la cultura è, secondo quanto riporta la senatrice, “una misura sperimentata già con il Governo Renzi, che si era rivelata preziosa per promuovere il settore. Lo stesso obiettivo perseguito dalla previsione del credito di imposta del 30 per cento per lo spettacolo dal vivo, duramente colpito dalla pandemia”. “E sulla Casa internazionale delle donne tiriamo finalmente un sospiro di sollievo - ha aggiunto la senatrice -. Non chiuderà. Grazie al gioco di squadra con le altre forze politiche, è stato approvato un nostro emendamento che mette in sicurezza i conti ed estingue il debito nei confronti di Roma Capitale. Un bel risultato. Non solo per Italia Viva, ma per un luogo simbolo delle battaglie femminili di intere generazioni". (aise)
BREXIT: IL 55% DELLE IMPRESE SOSTERRÀ SPESE AGGIUNTIVE, PENALIZZATE LE PMI
Roma – Il no deal “non giova alla Gran Bretagna, agli inglesi, agli italiani che stanno nel Regno Unito e alle nostre piccole e medie imprese ma solo alle multinazionali nel breve periodo”. Così Maurizio Bragagni, Ceo della multinazionale italiana dei cavi Tratos, il 29 settembre nel corso di una conferenza stampa alla Camera tesa a mettere in luce l’impatto fiscale sulle imprese italiane della Brexit in caso di non accordo al termine dei negoziati. Insignito di recente dell’onorificenza di Freeman of the City of London “per il suo impegno imprenditoriale che arricchisce lo scambio tra Italia e Regno Unito”, riconoscimento prestigioso che lo affianca a illustrissimi italiani come Giuseppe Garibaldi e Luciano Pavarotti, Bragagni offre un punto di vista molto chiaro sulla situazione: “Il non accordo non conviene alle imprese italiane piccole, alla mia azienda sì” spiega ancora l’imprenditore, che racconta: “Noi italiani a Londra, 700 mila, siamo preoccupati di non avere la nostra mozzarella di bufala fresca” e “chi pagherà la fila di due mesi alle dogane è chi produce cibo, ovvero tante nostre realtà imprenditoriali”. Per questo Bragagni rivolge un “appello a governanti italiani per fare pressione sui negoziatori europei”. Nel corso della conferenza stampa, organizzata dal deputato di Italia Viva eletto all’estero Massimo Ungaro, è stata presentata un’indagine PwC Tls da cui emerge che il 42 per cento delle nostre imprese che hanno rapporti commerciali il Regno Unito non avrebbero una struttura tale da poter commerciare con paesi terzi dell'Ue (e tale diventerà il Regno Unito), il 90 per cento dovrà affrontare almeno una tematica fiscale, il 70 per cento dovrà apportare modifiche strutturali e di compliance per questioni doganali o altro mentre il 55 per cento sosterrà spese aggiuntive per adeguarsi. Diventeranno più complicate le vendite tra i privati e al dettaglio, mentre con il fatto che la Gran Bretagna lascia anche l’unione doganale anche nell’ipotesi del miglior accordo le aziende dovranno fare i conti con il diritto doganale, sostenendo costi di compliance e investendo in corsi di formazione. “E’ una situazione non irrisolvibile ma che richiede un intervento tempestivo per le imprese, soprattutto medio-piccole” spiegano i curatori della ricerca, da cui emergono tre concetti chiave per i nostri imprenditori: “continuità”, ovvero la necessità di continuare per le imprese una relazione bilaterale dopo il periodo transitorio che scade a gennaio; “incertezza”, legata alla mancanza di una soluzione definitiva al negoziato e “urgenza”, perché le imprese dovranno farsi trovare pronte. “In Italia – afferma Ungaro – si pensa che la Brexit sia conclusa con l’accordo di recesso ma in realtà nulla è finito, è in corso il negoziato sulla futura relazione economica e politica”. (NoveColonneATG)
CONTRIBUTI INTEGRATIVI: ANCHE IL COMITES DI MONACO INTERPELLA LA COLLETTIVITÀ
MONACO - Presieduto da Daniela Di Benedetto, il Comites di Monaco di Baviera intende coinvolgere i connazionali residenti nella circoscrizione nella presentazione di progetti per cui sarà possibile richiedere un contributo integrativo alla Farnesina. Il 2 ottobre scorso, spiega la presidente Di Benedetto, il Comites di Monaco di Baviera “è stato informato dal Consolato Generale d’Italia, che è possibile inviare ulteriori richieste di contributi integrativi per il finanziamento di progetti”. Le richieste, spiega ancora la presidente, “possono essere formulate da singoli e/o associazioni e devono contenere una dettagliata descrizione di finalità, mezzi e risorse coinvolte, tempi di realizzazione, dettaglio dei costi e di altri eventuali sponsor del progetto ed essere trasmesse in lingua italiana all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre il 19 ottobre 2020”. Sarà cura del Comites inoltrarle alla Direzione generale per gli italiani nel mondo della Farnesina che dovrà approvare o meno il finanziamento. (aise)
A SANTIAGO, EVENTO VIRTUALE “#ITALIACONCHILE: INSIEME PER LA SOSTENIBILITÀ”
SANTIAGO (Cile) – Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 arriva anche in Cile con l’evento virtuale “#ItaliaconChile: insieme per la sostenibilità” che l’Ambasciata d’Italia trasmette oggi, 5 ottobre, sul portale www.vai.cl per illustrare tre progetti concreti di collaborazione tra Italia e Cile nel campo della sostenibilità e dell’economia circolare. L’evento è promosso dall’Ambasciata insieme alla Fundacion Chile Verde per evidenziare l’importanza della collaborazione tra Italia e Cile nell’economia circolare attraverso la presentazione di tre esempi concreti dove tale collaborazione sia già in atto: un progetto di agricoltura sostenibile a Rapa Nui (Isola di Pasqua); un esempio di micro-sistema di gestione circolare dei residui organici a Santiago e una iniziativa di gestione dei rifiuti organici nell’Isola di Juan Fernandez, sostenuta anche da iniziative di sensibilizzazione ambientale a vantaggio della popolazione e dei turisti. Previsti gli interventi istituzionali dell’Ambasciatore italiano in Cile, Mauro Battocchi, e del Capo del Dipartimento di Economia circolare del Ministero cileno dell’Ambiente, Guillermo Gonzalez, che si soffermerà in particolare sulle strategie nazionali che il Governo cileno sta portando avanti in questi mesi in campo ambientale e climatico, anche nell’ambito della Presidenza cilena COP25. Per guardare l’evento virtuale: www.vai.cl. (Inform)
LAVORO - SMART WORKING : RITORNO AI PICCOLI CENTRI URBANI E LE AREE MONTANE: SEGNALA LUCA BIANCHI (DIRETTORE SVIMEZ)
Il tema dello smart working di lavoratori di grandi centri urbani che si spostano verso aree periferiche montane e più in generale verso il Sud è interessante. Lo ha detto Il Direttore SVIMEZ Luca Bianchi intervenendo a Bologna al Festival del lavoro organizzato da Osvaldo Danzi e Stefania Zolotti di Nobilita Senza Filtri. “Non abbiamo ancora una esatta dimensione del fenomeno, che però sembra rompere un processo ineludibile, quello della tendenza all’agglomerazione dei percorsi di crescita dove c’era una forte attrazione delle grandi aree urbane del nord, del centro Europa, di tutte le maggiori competenze disponibili sul territorio”. Un fenomeno che unito alla fiscalità di vantaggio per le aziende del Mezzogiorno, introdotta dal Governo con il Decreto Agosto potrebbe essere di sostegno ad un migliore sviluppo del Paese e delle sue aree fino ad oggi fortemente decentrate. "Grazie a questa misura, ha affermato la Min. Nunzia Catalfo, nata con il contributo del Ministero del Lavoro, le imprese del Sud potranno beneficiare di una riduzione del costo del lavoro del 30% per tutti i loro dipendenti e per i nuovi assunti. Con questo provvedimento prende corpo un altro tassello importante per la riduzione del divario storico fra Nord e Sud Italia, presupposto essenziale per la ripartenza di tutto il Paese. Un tassello che si inserisce nel più ampio mosaico di investimenti fondamentali per il rilancio dell’occupazione (con particolare attenzione all’inserimento lavorativo delle donne e dei giovani) che sto predisponendo in vista del Recovery Plan." Ciò non basta, tuttavia, se non verranno rafforzate le infrastrutture sociali, per migliorare la qualita' della vita dei cittadini. "Riequilibrare le condizioni di partenza rispetto alle altre aree del Paese puo' essere l'elemento per creare crescita in Calabria". Lo ha detto il direttore della Svimez, Luca Bianchi, a Catanzaro, nel corso di un dibattito organizzato da un circolo cittadino del Pd. "La Calabria - ha sostenuto Bianchi - e' il luogo in cui certi contrasti sono piu' evidenti. Da un lato ha, soprattutto negli indicatori dei servizi pubblici, i livelli piu' bassi nel Mezzogiorno ma al tempo stesso ha aree di eccellenza, penso ad alcune universita', al numero di start up calabresi che e' il piu' alto d'Italia, ad alcune grandi aziende calabresi gia' collocate in questa regione: questo vuole dire - ha aggiunto il direttore della Svimez - che dobbiamo anzitutto migliorare il contesto, migliorare la qualita' del tessuto sociale della Calabria e su questo investire risorse, non continuare a utilizzare risorse per finanziare imprese decotte, o interventi senza futuro. La priorita' delle infrastrutture sociali, che incidono sulla qualita' della vita dei cittadini, e' un tema fondamentale su cui concentrare le risorse". (05/10/2020-ITL/ITNET)