MESSA IN SUFFRAGIO DEL CARABINIERE E DEL DIPLOMATICO UCCISI IN CONGO, IL MESSAGGIO DEL SENATORE FRANCESCO GIACOBBE
Si è svolta domenica a Sydney la messa in suffragio del Carabiniere e del Diplomatico Italiani uccisi in Congo.
La messa organizzata dall'Associazione Carabinieri di Sydney ha visto partecipi tutti i rappresentanti della Comunità. Il Senatore impossibilitato a viaggiare ha inviato un messaggio in suffragio. "Ancora una volta due nostri concittadini sono stati ingiustamente uccisi, il vile attacco ci ha lasciati sgomenti" - ha scritto il senatore Francesco Giacobbe nel suo messaggio -. "Vittorio Iacovacci e Luca Attanasio, due nostri giovani a servizio dell'Italia all'Estero erano in Africa per contribuire alla pace e alla cooperazione" - ha continuato Francesco Giacobbe-. "Sono i nuovi eroi italiani che attraverso il loro encomiabile lavoro garantiscono pace e sicurezza, e la loro missione deve essere portata avanti e non potrà essere minata da atti violenti". A chiusura del messaggio il Senatore ha ribadito le sue condoglianze ai familiari dei due giovani al corpo diplomatico e alla grande famiglia dell'Arma dei Carabinieri.
ITALIA-SPAGNA, INTENSI SCAMBI STUDENTESCHI
Madrid - L’Ambasciatore d'Italia in Spagna, Riccardo Guariglia, ha avuto il 19 febbraio una visita istituzionale a Granada, nella regione meridionale dell’Andalusia. Accompagnato dal Console Onorario Marcello Memoli, Guariglia ha dapprima incontrato il Sindaco della città, Luis Salvador, che ha tenuto ad evidenziare quanto l’Italia sia apprezzata nell’importante metropoli andalusa, ricordando che vi vivono circa 3mila italiani e che sono diverse migliaia i connazionali che in tempi normali vi giungono per turismo. Al centro del colloquio – oltre a possibili nuove cooperazioni tra l’Italia e la città di Granada - anche la candidatura della città andalusa a capitale europea della cultura per il 2031 e i numerosi progetti ad essa collegati, in ambito culturale, turistico, scientifico e tecnologico, cui il Sindaco spera che entità italiane potranno associarsi. A seguire, l’Ambasciatore si è recato all’Università di Granada, dove la Farnesina sostiene una cattedra di Filologia italiana nell’ambito della strategia di diplomazia culturale. Qui ha incontrato la Direttrice del Dipartimento di Filologia, María Dolores Valencia, titolare della cattedra d’italiano attualmente seguita da 1160 studenti, e la Lettrice di italiano Marina Russo, assegnata dal MAECI a sostegno della cattedra. Nel corso dell’incontro sono stati discussi possibili programmi per rafforzare l’insegnamento dell’italiano e alcune iniziative che potranno essere realizzate congiuntamente in occasione del settimo centenario della morte di Dante. Da ultimo, Guariglia ha avuto un incontro con la Rettrice dell’Università, Pilar Aranda, che ha espresso grande apprezzamento per l’attenzione che il Ministero degli Esteri italiano riserva alla sua Università e con cui ha discusso degli intensissimi scambi studenteschi che sussistono con Atenei di numerose regioni italiane, dal nord a sud ivi incluse Sicilia e Sardegna, e dei numerosi accordi che legano l’Università andalusa a praticamente tutti i principali Atenei italiani. L’Ambasciatore e la Rettrice hanno anche evocato nuove possibili forme di collaborazioni con l’intero sistema Italia in Spagna. Granada è la città spagnola che, assieme a Salamanca, accoglie ogni anno il maggior numero di studenti Erasmus italiani. Secondo i dati dell’ateneo di Granada, è anche la città da cui parte ogni anno il maggior numero di studenti Erasmus spagnoli diretti verso l’Italia. (NoveColonneATG)
MAR DEL PLATA: L’ATTORE MAURICIO DAYUB INSIGNITO COME "PROMOTORE DELL’ITALIANITÀ IN ARGENTINA 2021"
MAR DEL PLATA - Lo scorso giovedì 25 febbraio presso la Piazza Capitolina della città di Mar del Plata, l’attore italo-argentino Mauricio Dayub è stato riconosciuto come "Promotore dell’Italianità in Argentina 2021" per la sua opera teatrale "El Equilibrista" dove nelle scene finali evoca le sue origini materne di Manfredonia, in Puglia. Il premio, organizzato dalla Federazione delle Società Italiane di Mar del Plata presieduta da Marcelo Carrara assieme al Centro Pugliese Marplatense, presieduta da Sergio Patruno, è stato il primo consegnato con lo scopo di ringraziare alle diverse personalità che coltivano l’italianità nel mondo, in questo caso grazie alla magia del teatro. Mauricio Dayub, visibilmente emozionato durante la cerimonia, ha ricordato sua madre, Paola Nenna, (arrivata in Argentina a 6 anni) e i suoi nonni materni, i quali sono andati in Argentina per iniziare una nuova vita. Tutta questa storia è magistralmente raccontata in Un’ora e mezza commovente nell’opera teatrale di grande successo in tutta Argentina. D’accordo con le misure sanitarie vigenti, la comunità italiana di Mar del Plata e alcune famiglie oriunde di Manfredonia hanno presenziato l’incontro dove è stato anche consegnata una mascherina con il logo del Centro Pugliese Marplatense, illustrato con gli emblematici trulli, un documento certificato con i dati d’arrivo in Argentina dei suoi antenati grazie alla ricerca del segretario del Centro Pugliese Marplatese, Jorge Natoli. (aise)
SCHEDA / FLUSSI MIGRATORI: LA COMPLESSITA’ DEI DATI
Trento - È intervenuta poi Delfina Licata, della Fondazione Migrantes, presentando i dati relativi al Rapporto Italiani nel Mondo 2020 circa le caratteristiche dei più recenti flussi migratori. La ricerca mostra, contrariamente a quanto emerso in passato, un divario sempre inferiore tra donne e uomini, evidenziando come le prime non migrino più quasi solo per raggiungere i secondi. Un’altra differenza riguarda il livello di istruzione e la provenienza dei migranti: questi non sono unicamente altamente qualificati e non provengono per la maggior parte dalle regioni del nord Italia. “Gran parte dei migranti è di giovane età, compresa tra i 18 e i 34 anni, ma un’altra buona percentuale è costituita da minori” ha detto Licata, evidenziando come è frequente anche lo spostamento di intere famiglie. Licata ha parlato di una “complessità” nei dati più recenti, proprio per lo “sdoganamento” del pensiero comune sulle migrazioni, aggiungendo che “alcuni di questi hanno già un contratto di lavoro al momento della partenza, ma la maggior parte dei diplomati e dei laureati partono alla ricerca di un’occupazione generica”. Il motivo alla base degli spostamenti all’estero si ritrova nella “realizzazione del sé, che passa anche attraverso un lavoro ed una retribuzione dignitosa”, ed un concetto che torna spesso è la “ricerca della meritocrazia”. Il contributo si è spostato, poi, sulle “reti di sostegno” a cui fanno riferimento soprattutto le famiglie emigrate, che risulta essere, di solito, “la famiglia allargata con nonni materni e paterni che si alternano di sei mesi in sei mesi per stare vicino ai nipoti, talvolta stabilendosi definitivamente”. Altre tipologie migratorie sono, come ha esposto Licata, “migranti maturi disoccupati, che hanno perso il lavoro in Italia e partono alla ricerca di un nuovo impiego, come anche anziani con pensioni minime diretti verso Paesi defiscalizzati”. Licata ha concluso l’intervento affermando che “la migrazione è sempre un’esperienza positiva, che porta alla creazione di un’identità europea cosmopolita” ma che “differisce dal passato perché oggi necessita di una preparazione per conoscere il luogo dove si ha in mente di spostarsi, comprese le leggi e la lingua”. Ha preso parte al webinar anche Luciano Rocchetti, Direttore dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento. Ha affermato che “il Rapporto Italiani nel Mondo è uno strumento indispensabile per una corretta lettura del fenomeno migratorio, ma c’è bisogno di un approccio partecipativo che dia voce ai soggetti stessi della ricerca, producendo così dati qualitativi oltre che quantitativi” aggiungendo che “si deve investire sul favorire il ritorno in Italia dei migranti, per far sì che il fenomeno migratorio abbia una natura circolare, ma soprattutto favorire l’attrazione di persone verso il Paese”. Rocchetti ha poi fatto riferimento all’“importanza del connettere” e a come le comunità virtuali possano essere una “carta vincente”, dato che “oggi le tecnologie che possediamo ci consentono la creazione di reti connettive, senza necessariamente prevedere lo spostamento e la presenza fisica”. Rocchetti ha concluso il suo contributo annunciando il progetto, promosso dall’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, di “una piattaforma rivolta non soltanto ai giovani trentini all’estero ma a tutto il mondo dell’emigrazione, che vorremmo diventasse un contenitore dove valorizzare esperienze che nascono dal basso e mantenere vivi i legami a distanza in un contesto mobile, dinamico ed in evoluzione”. (NoveColonneATG)
ITALIANI IN UK: PETIZIONE PER ALLENTARE LE RESTRIZIONI AL RIENTRO
ROMA - “Richiesta allenamento restrizione per rientro d’emergenza in Italia da connazionali in UK”. Questo il titolo della petizione partita in queste ore su Chage.org che riguarda le problematiche e le forti misure restrittive (causa covid) ai quali sono sottoposti gli italiani nel Regno Unito che rientrano in Italia. Nell’appello, lanciato da Elisa Zigliotto e diretto al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e alla Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, si chiede che gli italiani in terra britannica possano avere “la possibilità di rientrare in Italia, per motivi di emergenza, con le eccezioni di esenzione dall'obbligo di quarantena per un periodo massimo di 120 ore, così come è già in atto per il rientro da altri paesi se comprovato da esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza”. “Molti connazionali - si legge infatti nella richiesta - non hanno potuto salutare i loro cari, compresi genitori e nonni, dato il periodo storico in cui viviamo e le restrizioni attuate in Italia relative al rientro dal Regno Unito. È un nostro diritto poter partecipare ai funerali. Lo Stato non può dimenticarsi di noi!”. L’obbligo di 14 giorni di quarantena obbligatoria, infatti, pesa su alcuni dei connazionali in UK, i quali molti “hanno famigliari malati e non hanno sempre la possibilità di soggiornare in suolo italiano per un periodo di 14 giorni, e questo è molto penalizzante e frustrante. Rimane comunque il fatto che le emergenze o i motivi di necessità di rientro, possono essere improvvise e molteplici. C'è anche chi ha bisogno di rientrare per visite mediche o udienze. Chi non è residente in Italia è forzato a rimanere nel territorio italiano senza aver la possibilità di interrompere la quarantena e rientrare nel Regno Unito, paese di residenza o domicilio”. “Personale italiano che lavora nella sanità inglese (NHS) - continua - dovrebbe essere già esente da tamponi e quarantene, in quanto già esposto regolarmente a test e procedure anti-Covid. Considerato che per poter rientrare in Italia siamo sottoposti a due tamponi negativi, in caso di estrema urgenza è veramente necessario essere sottoposti a rigide restrizioni che ci privano dei nostri diritti umani fondamentali?”. La richiesta, in sintesi, è quella di “rendere le cose un po' più gestibili anche per noi, con il rispetto di tutti i protocolli di prevenzione contagio Covid. Abbiamo assolutamente bisogno del vostro supporto e sostegno!”, conclude. (aise)