GERMANIA, AGENZIA CONSOLARE D’ITALIA A WOLFSBURG: “DANTE 700 – MARATONA INFERNALE” WOLFSBURG –
L’Agenzia Consolare d’Italia a Wolfsburg, ha organizzato una maratona di letture dei canti dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri ad opera di Reiner Steinkamp,
attore ed ex-Direttore del teatro Scharoun di Wolfsburg. L’evento si terrà il 25 marzo, data proclamata dal MiBACT come “Dantedì”, e le letture avranno luogo in diverse città tedesche. La Divina Commedia è considerata la prima grande opera in lingua italiana e si ritiene che abbia rivoluzionato la percezione dell’uomo di sé stesso e la sua visione sul mondo. Non c’è argomento di rilievo filosofico e teologico, di importanza umanistica, che Dante non abbia trattato nel suo poema. Nell’anno giubilare 2021, 700 anni dopo la sua morte, Dante è ricordato in tutto il mondo come il padre della lingua italiana. La lettura sarà organizzata in collaborazione con l’associazione italo-tedesca Deutsch-Italienischer Freundeskreis e.V. (membro della VDGI) e il centro culturale Hallenbad. L’evento verrà realizzato in streaming e sarà accompagnato da grafiche dell’illustratore Ali Altschaffel.(Inform) IE 2011.(09/03/2021-ITL/ITNET)
CILE: CAPITAN PASTENE FESTEGGIA 117 ANNI CAPITAN PASTENE -
Dal 12 al 28 marzo a Capitan Pastene in Cile si terranno i festeggiamenti per i 117 anni dall'arrivo dei coloni italiani. Come ricorda sul proprio portale la Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo, fu nel 1904 che il primo gruppo di coloni costituito da 23 famiglie provenienti dai Comuni di Pavullo, Zocca, Montese e Guiglia, nel modenese, si imbarcò al porto francese di Pallice Rochelle sul vapore “Oruba“, appartenente alla Pacific Steam Navigation Company, e arrivò in Cile per dar vita alla colonia “Nuova Italia“. Oggi nel villaggio di Capitan Pastene, la prima cosa che salta agli occhi è la fila di bandiere: quella cilena, quella italiana e quella dell’Emilia-Romagna. (aise)
“MONTRÉAL À L’ITALIENNE”
MONTREAL –“Montréal à l’italienne”:è la mostra che apre oggi i battenti al Museo Pointe-à-Callière Montréal. L’esposizione è organizzata con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura e potrà essere visitata fino al 9 gennaio 2022. All’inizio del XX secolo, una nuova ondata migratoria dall’Europa giunse in Québec e Montréal. Tra gli immigrati, migliaia furono gli italiani. Che arrivarono con le loro tradizioni, i loro valori e i loro costumi, formando una delle più antiche ed importanti comunità a Montréal. Con questa mostra si vuole mostrare l’importante contributo alla vita economica, sociale e culturale di Montréal, così come l’ingegnosità, il talento e la resilienza di questa comunità. Una esposizione che si concentra sulla vita quotidiana dei primi immigrati italiani a Montréal e sull’evoluzione che questa comunità ha subito nel secolo scorso. E sono soprattutto i montrealesi ad affidare a Pointe-à-Callière i loro tesori di famiglia; oggetti portati dall’Italia, o realizzati a Montréal a ricordo della vita vissuta. Non mancano oggetti che illustrano le tradizioni culinarie, rappresentano aziende paradigmatiche, eventi importanti o membri della comunità che si sono distinti nell’arte, negli affari o nello sport. Una mostra che porta il visitatore in luoghi che hanno definito e ancora contraddistinguono questa comunità, come il lavoro sulle ferrovie e nel settore delle costruzioni, i caffè, come luogo privilegiato di socializzazione, la casa e le sue tradizioni culinarie e la chiesa come luogo di incontro. Fotografie storiche, documenti audiovisivi e documenti d’archivio scandiscono i momenti salienti, a volte molto toccanti, vissuti dalle prime generazioni di immigrati. (Inform)
L’EMIGRAZIONE ITALIANA NEGLI USA: MUCCI (WE THE ITALIANS) INTERVISTA FRANCESCO ISGRÒ
ROMA - “Sono quasi venti i musei dell'emigrazione italiana in America, e da poco se ne è aggiunto un altro. È parte di un meraviglioso complesso nella capitale degli Stati Uniti, Washington DC”. Inizia così l’intervista che Umberto Mucci, direttore e fondatore del portale “We the Italians”, ha realizzato in questi giorni a Francesco Isgrò, Presidente di Casa Italiana Sociocultural Center Inc di Washington, che vuole celebrare l'esperienza italoamericana e il notevole contributo dei nostri concittadini italiani emigrati a nella capitale a stelle e strisce. “Francesco, tu sei il Presidente di Casa Italiana Sociocultural Center Inc. Ti chiediamo di aiutare i nostri lettori a conoscere la tua storia personale e la storia e la missione della vostra organizzazione. “Prima di tutto, grazie per il vostro interesse nel Casa Italiana Sociocultural Center di Washington DC, e nei nostri programmi e progetti. La mia storia personale inizia a Terme-Vigliatore, una città costiera vicino a Milazzo, Sicilia, dove sono nato. Quando ero adolescente, la mia famiglia si trasferì a Schenectady, New York, dove vivevano mio nonno e altri parenti. È un tema comune dell'immigrazione, naturalmente, l'importanza delle famiglie che stanno insieme. La mia prima residenza negli Stati Uniti è stata New York, ma, in realtà, la mia casa negli ultimi 40 anni e più è stata Washington, DC”. Intervista completa disponibile a questo link. (aise)
UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - BIOETICA FRA LETTERATURA ED ARTE ALL'ATENEO DI PARMA. PROSSIMO INCONTRO ON LINE SULL'IMMORTALITA' E LA CRIOCONSERVAZIONE
Continua il ciclo di seminari Imagine Bioethics – Bioetica fra letteratura, arte e diritto. Dialoghi interdisciplinari, organizzato dal Centro Universitario di Bioetica - UCB dell’Università di Parma, con il secondo appuntamento in programma venerdì 12 marzo alle 14.30 su Zoom. L’incontro Pensare l’impensabile: alla ricerca dell’immortalità. Riflessioni sulla crioconservazione a partire da Zero K di Don DeLillo rappresenta l’occasione per approfondire la complessa e inedita tematica della “crio-conservazione” (‘crio-preservation’) umana, soffermandosi sulle relative implicazioni etiche e sociali. Secondo questa tecnica il processo di congelamento viene messo in atto al momento della morte di un soggetto, nella speranza che in futuro possano essere scoperte/acquisite tecniche di cura e di ‘sopravvivenza’, tali da riportare in vita mente e corpo di coloro che hanno scelto di sottoporsi a questo ‘esperimento’, ad oggi del tutto incerto. Una vera e propria “ricerca dell’immortalità”, che apre a prospettive inedite e caratterizzate dall’ignoto. Il webinar, moderato dal Direttore dell’UCB Antonio D’Aloia, avrà come relatori due giovani studiosi: la ricercatrice dell’Università di Milano Francesca Minerva, autrice della monografia The ethics of Cryonics (Palgrave, 2018), i cui studi si soffermano sull’etica della crioconservazione, e il ricercatore dell’Università di Bologna Matteo Cerri, neurofisiologo e autore dei libri A mente fredda (Zanichelli, 2018) e La cura del freddo (Einaudi, 2019), che collabora alle attività di ricerca condotte dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dall’Istituto Italiano di Tecnologia. L’interdisciplinarietà dell’evento consentirà di approfondire il tema in modo complessivo e trasversale, cercando di comprendere lo stadio degli studi scientifici in questo campo, gli eventuali possibili utilizzi dei processi di crioconservazione, nonché i risvolti di carattere etico, giuridico e sociale di questa nuova e controversa tecnologia. Il seminario si terrà su piattaforma Zoom al link https://zoom.us/j/98464013631?pwd=cUV6YVJnT2FkU2VCbWI3ajdLcy9NUT09 e sarà visibile in diretta Facebook sulla pagina del Centro di Bioetica. Meeting ID: 984 6401 3631 Passcode: 022775 Di seguito gli incontri successivi del ciclo Imagine Bioethics: giovedì 29 aprile alle 17, Macchine come me? Ian McEwan e l’intelligenza artificiale, con Carmela Salazar e Monica Mordonini giovedì 13 maggio alle 17, Il mondo in frantumi, con Nicolò Scaffai, Alessio Malcevschi e Antonio D’Aloia giovedì 20 maggio alle 17, presentazione del libro Il diritto visto da fuori. Scienziati, intellettuali, artisti si interrogano sul senso della giuridicità oggi, curato da Maria Zanichelli del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali dell’Università di Parma, al quale parteciperanno Daniele Cananzi, filosofo dell’Università della Calabria e Orlando Roselli, giurista dell’Università di Firenze. (09/03/2021-ITL/ITNET)
SERENI, TUTELARE DIRITTO ALL'ISTRUZIONE NELLE AREE DI GUERRA
"Salvaguardare il diritto all'istruzione e tutelare il funzionamento delle scuole nelle zone colpite dai conflitti armati sono priorità fondamentali" e, per farlo, 'l'Italia crede sia necessario coinvolgere il sistema di giustizia penale internazionale': lo ha detto la viceministra degli Esteri Marina Sereni intervenendo al webinar sul tema 'Bambini colpiti dai conflitti armati: salvaguardare il loro diritti all'istruzione e garantire la sicurezza delle scuole'. "Il Covid-19 - ha detto - sta esponendo i bambini nei conflitti armati a ulteriori minacce, impedendo loro l'accesso all'istruzione nelle aree belliche e rendendoli quindi ancora più vulnerabili". "Garantire lo studio - ha aggiunto - è un potente strumento per promuovere la pace e prevenire i conflitti, come affermato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia". "Per fermare la violenza contro giovani e giovanissimi nei conflitti armati, - ha proseguito la viceministra - l'Italia crede sia necessario coinvolgere il sistema di giustizia penale internazionale. Dobbiamo infatti intraprendere azioni concrete se vogliamo davvero ottenere un più ampio rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, e al tempo stesso salvaguardare le scuole nei conflitti armati. L'Italia, al fianco delle Nazioni Unite e di tutte le parti interessate, intende promuovere soluzioni efficaci e coerenti per proteggere i bambini e garantire loro un futuro migliore. Ma bisogna fare presto, perché - ha concluso Sereni - la pandemia sta peggiorando un quadro già molto negativo". L'evento, svolto a margine della 46/a Sessione ONU del Consiglio per i Diritti Umani è stato organizzato dal Network delle Università per i bambini nei conflitti armati in collaborazione con la Rappresentanza d'Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra. (USEF)