VICENTINI NEL MONDO: DOMANI LA 21° FESTA ITINERANTE DELL'EMIGRANTE
VICENZA - Si aprirà domani, 27 giugno, alle ore 10.15, il consueto appuntamento annuale dell’Associazione Vicentini nel Mondo per la Festa Itinerante dell’Emigrante. Giunto alla sua 21° edizione,
l’appuntamento di quest'anno potrà avere finalmente luogo, nel rispetto comunque della normativa nazionale in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, in presenza. Alle ore 10.15 ci sarà la cerimonia per la deposizione di una corona di fiori al monumento ai caduti in Piazza degli Scacchi; a seguire ci sarà un breve intervento delle autorità. Alle 11.15, si proseguirà con la Santa Messa di Santa Maria Assunta; poi, alle ore 13.00, avrà luogo il pranzo “Trattoria Da Battista”; infine, alle ore 16.00, si concluderà con la visita guidata al Castello Inferiore e Piazza degli Scacchi. (aise 25/06/2021)
VENEZUELA: USA UNINE EUROPEA E CANADA RIVEDONO LE SANZIONI IN ATTO?
(ANSA) - CARACAS, 26 GIU - Di fronte ai "progressi sostanziali e credibili" registrati in Venezuela nella prospettiva di "ripristinare i processi e le istituzioni democratiche fondamentali", Unione europea, Stati Uniti e Canada hanno reso noto di essere "disposti a rivedere le politiche di sanzioni basate su progressi significativi in ;;un negoziato globale" fra governo e opposizione. Questa posizione è stata manifestata attraverso un comunicato congiunto firmato dall'Alto rappresentante della Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e dal ministro degli Esteri canadese, Marc Garneau. Nel documento si sottolinea comunque che "rimaniamo profondamente preoccupati per la crisi in corso in Venezuela e il suo impatto regionale e globale". "Una soluzione pacifica alla esistente profonda crisi politica, sociale ed economica - si sottolinea - deve venire dallo stesso popolo venezuelano attraverso negoziati globali gestiti dallo stesso Venezuela, con la partecipazione di tutte le parti interessate". Un processo negoziale completo e limitato nel tempo, sostiene il documento, "dovrebbe ripristinare le istituzioni del paese e consentire a tutti i venezuelani di esprimersi politicamente attraverso elezioni locali, parlamentari e presidenziali credibili, inclusive e trasparenti". Ue, Usa e Canada chiedono quindi "il rilascio senza condizioni di tutti coloro che sono ingiustamente detenuti per motivi politici, garanzie di indipendenza dei partiti politici, libertà di espressione anche per i membri della stampa e la fine delle violazioni dei diritti umani". Chiediamo, si dice infine, "condizioni elettorali che rispettino gli standard internazionali per la democrazia a partire dalle elezioni locali e regionali previste per novembre 2021". (ANSA).
ORBAN/ UNGARO (IV): NON C’È POSTO NELL’UE PER CHI NON RISPETTA I PRINCIPI EUROPEI
ROMA - “Il governo ungherese pochi giorni fa ha approvato una legge che paragona l’omosessualità e i temi LGBT alla pedofilia, vietando la discussione di questi temi nelle scuole e in qualsiasi luogo e mezzo al quale possano avere accesso dei bambini usando la scusa di “proteggere i minori”. Una decisione che marginalizza, esclude e discrimina l’intera comunità LGBT ungherese, una decisione alimenta le divisioni”. Così Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto in Europa, secondo cui “l’Europa ha il dovere di agire attivamente, tutelando tutti i cittadini ungheresi e facendo sentire la propria voce. Non c’è più posto per Orban nella nostra Unione”. (aise 25/06/2021)
EMILIA ROMAGNA, RIPARTE L’ASSOCIAZIONISMO IN SUDAMERICA
Roma – Il 21 giugno si è svolta la prima riunione delle Associazioni Emiliano-Romagnole dell'area Argentina, Uruguay e Paraguay con il Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo, Marco Fabbri e la vicepresidente Marilina Bertoncini e tutto lo staff della Consulta per pianificare i prossimi anni di lavoro con la presenza dei rappresentanti e consultori di oltre 20 associazioni del territorio. "Indubbiamente è stato un anno particolare per tutta l'umanità ma noi, dalla nostra associazione, siamo molto felici delle diverse iniziative virtuali che abbiamo potuto portare avanti e che abbiamo in cantiere per i prossimi mesi - ha affermato Alejandro Vicente Carrara, Presidente dell'Associazione Nuove Generazioni Terra - Gli ultimi mesi sono serviti anche per lavorare molto sul turismo delle radici, a richiesta della nostra collettività. Abbiamo potenziato le nostre reti sociali. Ribadiamo l'importanza del portale MIGRER portato avanti dalla Consulta, uno strumento molto interessante nei tempi che corrono". (NoveColonneATG)
“ITALIANÍSIMO”, AUDIOLIBRO SU STORIA DI ITALIANI IN ARGENTINA
BUENOS AIRES – Un libro che si ascolta quello pubblicato in Argentina e che raccoglie i contenuti di “Italianísimo”, un programma curato dall’Ambasciata italiana a Buenos Aires in onda in diretta tutti i sabati all’interno di “Sábado Tempranísimo” una delle trasmissioni radiofoniche più seguite nel Paese, con una media di 300.000 ascoltatori e il 50% di share. Il libro si compone di 22 capitoli, ognuno dei quali dedicato a una storia di collaborazione tra Italia e Argentina, è in formato digitale e all’interno di ogni capitolo è possibile collegarsi anche al podcast della puntata radiofonica corrispondente. Dai satelliti ai grandi esploratori in Patagonia, dagli architetti che progettarono Mendoza ai cuochi che aiutano la micro-imprenditoria femminile, dagli attori argentini che promuovono il turismo delle radici fino alle origini – tutte italiane – della canzone della bandiera argentina. Queste sono alcune delle storie raccontate nel libro che è stato consegnato da Marcelo Bonelli, giornalista e conduttore radio/tv, all’Ambasciatore d’Italia in Argentina, Giuseppe Manzo. “In queste pagine il lettore scopre storie che testimoniano come l’Argentina sia, nel suo passato, presente e futuro, un paese italianíssimo” ha commentato l’Ambasciatore Manzo, spiegando che il programma e la pubblicazione sono costruiti per far conoscere a un pubblico sempre più ampio l’Italia di oggi insieme ai legami storici tra i due paesi. (Inform)
LONDRAITALIA, CON COVID E BREXIT SEMPRE MENO EUROPEI CERCANO LAVORO IN UK
Londra - “Il numero di cittadini dei paesi dell’Unione Europea che cerca un posto di lavoro nel Regno Unito è calato di oltre un terzo dalla Brexit. Questo quanto emerge da uno studio del portale per il lavoro Indeed citato dal Guardian in cui si denuncia la difficoltà dei datori di lavoro britannici a reclutare personale. E non solo nel settore dell’hospitality, come ormai è ben risaputo”. A scriverne è Alessandro Allocca su “LondraItalia”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni e rivolto agli italiani che vivono a Londra e dintorni. “Nel raffronto tra il 2019 e il 2020, il calo registrato dallo studio è del 36% di europei in meno. A subire un calo di interesse le posizioni aperte nel campo della ristorazione e dell’accoglienza alberghiera, ma anche della cura delle persone, nello specifico nell’assistenza sanitaria, e della logistica. Sono questi i tre ambiti che hanno registrato il declino maggiore (- 41%) – si legge su “LondraItalia - È ormai da più di un mese che i manager aziendali del paese hanno lanciato l’allarme, credendo che con l’alleggerimento delle misure restrittive legate alla pandemia tornasse l’interesse dei lavoratori europei. Invece, anche la nuova politica di assunzioni è risultata fatale per il mercato del lavoro in UK, entrata in vigore dal 1° gennaio a seguito della conclusione del processo della Brexit”. “Gli stessi dirigenti hanno avvertito che la mancanza di lavoratori dall’estero rischia di frenare la ripresa economica del Regno Unito dal Covid-19. Questo potrebbe portare a prezzi più elevati dei beni e servizi poiché l’attuale carenza di personale li costringerebbe a offrire salari elevati per attirare nuovo personale, con conseguente ricaduta verso il cliente ultimo che subirebbe totalmente l’aumento del costo finale – scrive Allocca, riportando alcuni numeri - Si stima che circa 1,3 milioni di lavoratori non britannici abbiano lasciato il Regno Unito dalla fine del 2019, poiché molti sono tornati nel loro paese di nascita per far fronte alla pandemia direttamente a casa. I controlli in corso sui viaggi e il rischio per la salute pubblica continuano a scoraggiare alcuni lavoratori stranieri, ma Indeed ha affermato che anche la Brexit ha avuto un ruolo decisivo con l’attuazione dello schema a punti”. La crescita numerica della comunità italiana nel Regno Unito negli ultimi anni è stata impetuosa. Gli iscritti all’AIRE sono più che raddoppiati nel giro di 8 anni, passando da poco meno di 200mila a più di 415mila. (NoveColonneATG)