ONLINE IL SECONDO INCONTRO DELLA CONFERENCE OF PRESIDENTS OF MAJOR ITALIAN AMERICAN ORGANIZATIONS (COPOMIAO)
NEW YORK - Secondo appuntamento online per la Conference of Presidents of Major Italian American Organizations (Copomiao),
l’organizzazione che raggruppa le più importanti associazioni italo – americane. Dopo il primo meeting nazionale dello scorso febbraio, i presidenti si sono ritrovati online il 12 giugno per fare il punto sulle questioni che maggiormente coinvolgono la comunità italo – americana. Più di 400 tra organizzazioni, club e comitati hanno partecipato ai due appuntamenti, riporta la Copomiao sottolineando come questa “massiccia presenza, oltre le aspettative, testimoni l'attivismo di base che è vivo e vegeto nella nostra comunità”. Durante il primo meeting di febbraio sono state istituite sei commissioni tematiche: una per il legame con le giovani generazioni, la seconda per le attività di beneficenza, un’altra per i rapporti con le istituzioni culturali, una dedicata alla lingua italiana, l’ultima dedicata ai rapporti con le istituzioni e alla tutela della memoria di Colombo. Nel secondo incontro di due settimane fa, i referenti delle commissioni hanno fatto il punto della situazione. In particolare, il membro del congresso Tom Suozzi (New York) ha annunciato di aver sostenuto due progetti di legge: il primo per ottenere le scuse ufficiali per l’internamento degli italiani durante la seconda guerra mondiale; il secondo per inserire la storia degli italo – americani nei libri di storia. Confermato il raggiungimento di 100mila dollari raccolti dalla Conferenza a sostegno della causa federale contro il sindaco di Philadelphia che ha cancellato il Columbus Day. I responsabili della Commissione – Lingua hanno informato sulla campagna di marketing avviata per promuovere le lezioni di italiano presso gli studenti statunitensi. Sotto la guida di John Viola, è stato presentato un primo piano per coinvolgere e attirare i giovani italoamericani nelle iniziative della Conferenza. Presente ai lavori anche Maurizio Greganti, funzionario vicario all’Ambasciata italiana a Washington, che ha assicurato il suo supporto ai progetti della Conferenza. “Il nostro obiettivo è creare uno spirito di unità nazionale fra tutte le organizzazioni italo – americane per preservare e promuovere il nostro patrimonio storico”, ha ricordato il presidente della Conferenza, Basil M. Russo. “Questi due incontri non hanno precedenti e hanno dimostrato quanto sia forte questa America “italiana” fondata sulla collaborazione e il supporto reciproco. Questo è solo l’inizio”, ha concluso. “Siamo già a lavoro per organizzare il nostro terzo meeting”. Il video dell’incontro del 12 giugno è disponibile qui. (aise 02/07/2021)
SETTLEMENT SCHEME: OLTRE 500MILA GLI ITALIANI CHE L’HANNO OTTENUTO CON IL SUPPORTO DI COMITES E CONSOLATO
LONDRA – E’ del 30 giugno l’ultima sessione dello sportello “Settled Status” organizzato dal Comites di Londra presso il Consolato Generale: iniziativa portata avanti congiuntamente dai due enti in collaborazione con il Patronato Acli e con l’Associazione “New Europeans”. Lo sportello ha fornito assistenza, sia telefonica che in presenza, a centinaia di cittadini italiani per il completamento della registrazione richiesta dalle Autorità britanniche nell’ambito dell’EU Settlement Scheme, la cui scadenza – 30 giugno – è coincisa proprio con l’ultimo incontro dello sportello. Secondo i dati forniti dall’Home Office, il Ministero dell’Interno britannico, al 31 maggio circa 522mila italiani si sono registrati, terzo Paese dopo Polonia e Romania. “Siamo soddisfatti di quanto fatto, i numeri lo dimostrano – ha evidenziato Pietro Molle, il Presidente del Comites Londra – e la collaborazione con il Consolato Generale durante la Brexit è stata fondamentale. Ringrazio il Console Generale, Marco Villani, e i dipendenti della sede perché l’azzeramento degli arretrati in tutti i settori, il sostanziale miglioramento dei servizi consolari e l’aumento dei passaporti emessi nonostante la pandemia ha consentito di aiutare quanti più italiani possibile nella più grande circoscrizione consolare della rete diplomatica”. Inoltre, nelle scorse settimane, il Presidente del Comites di Londra aveva inviato una lettera alla Farnesina e al Sottosegretario Benedetto Della Vedova sottolineando l’esigenza di non depotenziare la sede di Londra e anzi di rafforzarla, sulla base del crescente numero di iscritti AIRE, i quali hanno raggiunto quota 441.837 alla data del 30 giugno pari al 6,9% di tutti i cittadini italiani iscritti all’AIRE nel mondo (variazione rispetto al 31 dicembre 2020: +18.004 ossia +4,2%). Il Comites di Londra e il Consolato Generale continueranno l’attività di assistenza anche dopo la scadenza del 30 giugno nei confronti di chi, a vario motivo, non è riuscito a rispettare la data indicata dalle Autorità britanniche e devono dimostrare il reale possesso dei requisiti per continuare a risiedere legalmente in questo Paese. (Inform)
“DUE TERRE E UN CUORE – STORIA DI UNA EX EXPAT”: CHIARA MARSALA PRESENTA IL SUO LIBRO A PALERMO
PALERMO - Appuntamento martedì 6 luglio, alle 18.30, per la presentazione del romanzo autobiografico di Chiara Marsala “Due terre e un cuore – Storia di una ex expat“, in questi giorni in libreria per le Edizioni Kemonia. La presentazione si terrà nella suggestiva cornice di piazzetta Bagnasco, a Palermo. L’iniziativa, organizzata dalla casa editrice Kemonia insieme alla libreria Mondadori Point, vedrà la partecipazione dell’autrice che converserà amabilmente del proprio libro con Daniela Segreto e Simona Sunseri. Romanzo autobiografico ispirato alle vicende vissute dall’autrice in terra straniera, dal trasferimento fino al ritorno in terra natia. Si potrebbe però definire la storia di molti, di tutte quelle persone che lasciano la propria casa in cerca di fortuna e stabilità. In sette anni all’estero, la protagonista vive le più svariate esperienze: le difficoltà di chi si trasferisce in un altro Paese, superate di volta in volta con fatica, ma anche soddisfazione; il senso di solitudine che si prova a vivere lontano dai propri cari, mitigato dalla nascita di nuove amicizie; la frustrante ricerca del lavoro, bilanciata dai successi ottenuti; gravidanze e aborti, il cui straziante dolore viene placato solo dalla nascita di un figlio; la morte di un amico di sempre e il recupero di vecchie amicizie; infine, l’arrivo del Covid-19, che le fa capire che il mondo senza frontiere di cui pensava di essere figlia è una mera illusione. La protagonista realizza di essere rimasta incastrata tra due terre. Per ritrovare il suo posto nel mondo, capisce di dover scegliere, così da non doversi più sentire costantemente un “pesce fuor d’acqua”. Alla fine, si rende conto che l’unico modo per essere realmente felice sia quello di tornare a casa. Il lettore si identifica negli interrogativi mossi dall’autrice: vale veramente la pena vivere una vita lontano dai propri cari? Oppure è meglio scendere a compromessi lavorativi in favore di una vita felice grazie al supporto delle persone con cui siamo cresciute e che ci vogliono bene? Agli occhi di alcuni il rientro in patria è una scelta sbagliata, ma il senso di vuoto e spaesamento vissuto dalla protagonista dell’opera nel corso degli anni trascorsi all’estero ci fa comprendere come alla fine il ritorno a casa sia stata la soluzione migliore. (aise 02/07/2021)
ùFESTA DELL’EMIGRANTE A MAROSTICA
MAROSTICA (Vicenza) –A Marostica, il “borgo degli scacchi, questo giugno di ripartenze si è concluso con la 21^ Festa itinerante dell’Emigrante organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Associazione Vicentini nel Mondo . Domenica 27 giugno la giornata dedicata agli emigranti si è aperta con la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti in Piazza degli Scacchi e con gli interventi delle autorità. E’ stata poi celebrata la messa nella Chiesa di Santa Maria Assunta. A seguire, pranzo e visita guidata al Castello Inferiore e alla Piazza degli Scacchi. (Inform)
L’INCA BELGIO ALL’ANNIVERSARIO DEGLI ACCORDI “UOMO CONTRO CARBONE”
Marcinelle - Sabato 26 giugno l'INCA Belgio ha partecipato, nel Site du Bois-du-Luc - patrimonio dell'UNESCO (La Louvière), alle celebrazioni dell'anniversario dell'immigrazione italiana nell'ambito dei 75 anni degli accordi "uomo-carbone". "Il diritto al lavoro, ad un lavoro dignitoso e sicuro in ambienti salubri, la tutela dei migranti, la prevenzione degli infortuni e il corretto risarcimento dei danni da lavoro, in un mondo odierno in cui nuove tipologie di lavoro propongono continuamente nuove malattie professionali, dovrebbero essere i terreni sui quali dispiegare il massimo dell’impegno. Invece abbiamo lavoro povero e bassi salari, un’occupazione precaria che aumenta che va di pari passo con la progressiva riduzione di tutele e diritti. Sono questi i motivi principali per cui ci ritroviamo, dal 2008 in poi, con un nuovo importante flusso migratorio di italiani che vanno all’estero”, ha dichiarato nel suo intervento alla cerimonia Eleonora Medda, coordinatrice INCA Belgio. Così si legge sulla pagina facebook Inca Belgio. Era il 23 giugno del 1946 quando Italia e Belgio firmano un accordo che prevedeva la destinazione di 50.000 operai italiani alle miniere del Belgio. In cambio, il Belgio si impegnava a vendere all’Italia, mensilmente, un minimo di 2.500 tonnellate di carbone ogni 1.000 operai inviati. “Siamo all’indomani della seconda guerra mondiale: il Belgio disponeva di ingenti risorse minerarie ma non di manodopera sufficiente; l’Italia, al contrario, aveva urgente bisogno di carbone e la disoccupazione e la miseria rendevano insopportabile la vita alla maggior parte della popolazione. Per milioni di italiani la via dell'emigrazione era la sola prospettiva di riscatto possibile” scrive su facebook Eleonora Medda, membro del Consiglio Generale degli italiani all’estero (CGIE). “Fu cosi che per convincere gli operai italiani a lasciare il proprio paese, apparvero un po’ in tutta Italia allettanti manifesti rosa della Federazione carbonifera belga che presentavano unicamente gli aspetti positivi e vantaggiosi del lavoro : salario medio giornaliero, assegni familiari, ferie, premi di natalità, alloggio, carbone gratuito, ecc. La realtà che i connazionali trovarono al loro arrivo, dopo lo smistamento fra i vari siti minerari, fu molto diversa da quanto auspicato : mancanza di « alloggi convenienti » che, di fatto, ostacolava i ricongiungimenti familiari, condizioni di lavoro durissime e insalubri, una integrazione molto difficoltosa”. Per commemorare il 75° anniversario dell'accordo belga-italiano "uomo per carbone" e la storia dell'immigrazione italiana in Belgio, il Bois du Cazier (Marcinelle) ha organizzato, mercoledì 23 giugno, un evento alla presenza di Paul Magnette, sindaco di Charleroi, Francesco Genuardi, Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Sergio Aliboni, Presidente dell’associazione dei minatori della vallonia, Elio Di Rupo, Ministro Presidente della Vallonia , Sophie Wilmes, Ministro degli Affari Esteri del Governo Belga, David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. “E' stato un grande onore per me, a nome di tutto il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero -CGIE, intervenire con un discorso in omaggio ai minatori con Raffaele Napolitano in rappresentanza del Comites Belgio” aggiunge Medda su Facebook. (NoveColonneATG)