GARANTIRÀ IL COORDINAMENTO FRA MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E ASSOCIAZIONI, ENTI, AZIENDE GIÀ COINVOLTI IN ATTIVITÀ DI RECIPROCA COLLABORAZIONE
ROMA – Si è tenuto al Ministero dell’Istruzione il primo Tavolo sulla Cittadinanza digitale, convocato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dalla sottosegretaria Barbara Floridia che ha la delega in materia.
All’incontro hanno partecipato associazioni, enti, istituzioni e aziende che sono già impegnate su questo fronte in attività di reciproca collaborazione con il Ministero. Il ministro Bianchi, nel salutare i partecipanti al Tavolo, ha ricordato l’importanza di affiancare le ragazze e i ragazzi sui temi connessi alla cittadinanza digitale, supportandoli “con l’obiettivo di consentire loro di sfruttare al meglio tutte le potenzialità della Rete e delle nuove tecnologie, in un’ottica di cittadinanza attiva e consapevole”. La sottosegretaria Floridia ha spiegato ai partecipanti lo scopo del Tavolo: “Vogliamo conoscere tutte le attività che si realizzano nelle scuole e provare a mettere a sistema le iniziative lodevoli ed efficaci sulla Cittadinanza digitale che questi e altri soggetti hanno già avviato nelle scuole. Vogliamo essere sicuri di quali siano i temi trattati nelle scuole e quali gli strumenti forniti ai nostri studenti e ai docenti. Vogliamo mettere a sistema e valorizzare tutti i partner che potranno contribuire alla crescita della consapevolezza dei diritti digitali dei nostri studenti e delle nostre studentesse. Vogliamo valorizzare chi potrà contribuire a formare i nostri giovani e a dare al personale docente un supporto di qualità nello svolgimento delle attività di Cittadinanza digitale, che è inclusa all’interno dell’Educazione civica”. (Inform)
Comunità NUOVE COLLABORAZIONI DI RADIO MIR IN BRASILE E A LIONE
ROMA - Radio MIR, radio che dedica agli italiani all’estero, continua ad allargare la sua rete di collaborazioni. Sono di questi giorni le notizie degli accordi raggiunti per alcuni scambi di contenuti con “Radio Bella Ciao”, radio italiana attiva in Brasile, e con Radio Fuori Campo, la web radio italiana di Lione nata del giugno 2021 anche con il sostegno del locale Comites. Radio Bella Ciao è nata il 25 aprile di quest’anno, e si rivolge ai discendenti italiani residenti in America Latina, a chi ama l’Italia, la sua storia e cultura e, ciò che è più importante, si rivolge a tutti coloro che credono nei valori democratici e nella giustizia. Vista la condivisione dei principi fondanti e la complementarietà dei nostri palinsesti, Radio MIR ha deciso di far partire questa collaborazione, come dichiarato da Pietro Lunetto e Andrea Lanzi. Come già emerso con forza durante l'intervento allo speciale del mondo alle 7 sulla comunicazione degli italiani all'estero, a cui anche Lanzi ha partecipato, “abbiamo un gran bisogno di creare sinergie e rafforzare la rete degli italiani e italo discendenti nel mondo. L'unione fa la forza e "senza fretta ma senza tregua", come diciamo sempre a Radio Mir, oggi aggiungiamo un altro importante tassello, mettendo insieme un altro pezzo delle realtà attive in giro per il mondo”. Oltre Come primo passo della collaborazione con la radio attiva a Lione, invece, l’accordo prevede uno scambio di contenuti tra le rubriche "Erranze" e "microfono a caccia", che saranno trasmessi su Radio MIR mentre "Via col vento" e "Toccata e Fuga" saranno trasmessi su Radio Fuori Campo. (aise 15/11/2021)
CORRIDOI UMANITARI, ACCOLTI 63 PROFUGHI CON IL PROTOCOLLO ETIOPIA
Giunti in sicurezza a Fiumicino e accompagnati presso centri e abitazioni della Comunità di Sant’Egidio ROMA – Sono atterrate nelle prime ore del mattino di sabato scorso all’aeroporto di Fiumicino 63 persone di nazionalità eritrea (60), yemenita (2) e somala (1) provenienti dai campi profughi etiopi, nell’ambito del protocollo firmato nel 2019 da ministero dell’Interno, Maeci, Comunità di Sant’Egidio e Conferenza Episcopale Italiana per 600 richiedenti asilo da Etiopia, Giordania e Niger. Il deteriorarsi della situazione di insicurezza in Etiopia ha reso necessario prevedere con urgenza l’arrivo, in forma sicura e legale, di persone contraddistinte da gravi vulnerabilità. A coordinare gli arrivi dei 63 profughi il dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale guidato dal prefetto Michele di Bari, nell’ambito dell’attività generale di coordinamento del Programma nazionale di reinsediamento e in attuazione dei diversi protocolli di “Corridoi umanitari”. Per ottemperare alle misure di prevenzione contro il Covid-19, i beneficiari del programma sono stati sottoposti ad attenti controlli medici e a un tampone antigenico in Etiopia prima della partenza e a un ulteriore tampone all’arrivo a Fiumicino. Seguirà poi un periodo di isolamento fiduciario presso le loro destinazioni finali nei centri e nelle abitazioni della Comunità di Sant’Egidio. (Inform)
MIGRANTI, LA POLONIA AVVISA: DA MINSK TERRORISMO DI STATO
Varsavia –Gli eventi al confine polacco-bielorusso "non sono una crisi migratoria, ma una crisi politica innescata da Lukashenko per destabilizzare la situazione nell'UE". E' molto diretto, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki in occasione del suo incontro con il capo del Consiglio europeo, Charles Michel, organizzato il 10 novembre proprio per organizzare una risposta alla crisi in atto al confine orientale dell'Unione Europea, nei boschi tra Polonia e Bielorussia si stanno ammassando migliaia di profughi, per lo più afgani in fuga dal regime talebano". Gli eventi di questi giorni, ha spiegato Morawiecki, "sono un banco di prova per la Polonia e un banco di prova per l'Europa, e siamo consapevoli che i rischi possono aumentare, che la situazione potrebbe peggiorare, che possiamo affrontare metodi di provocazione sempre nuovi di Lukashenko e dei suoi mandanti. Da lontano, questi eventi al confine polacco-bielorusso possono sembrare una crisi migratoria, ma questa non è una crisi migratoria, è una crisi politica innescata con lo scopo speciale di destabilizzare la situazione nell'UE" ha aggiunto il primo ministro. l leader polacco ha parlato apertamente di "terrorismo di Stato" da parte di Lukashenko, spesso definito 'l'ultimo dittatore d'Europa', nonché una "vendetta silenziosa per aver sostenuto le elezioni democratiche del popolo in Bielorussia nell'agosto dello scorso anno". La Polonia accusa la Bielorussia di aver ammassato circa duemila migranti al confine, di fatto rendendo la situazione infuocata anche provocando incidenti e scontri e aiutando i profughi a rompere le recinzioni situate lungo i confini. "Sigillare il confine polacco è il nostro interesse nazionale - ha avvisato il premier su twitter, facendo riferimento ai 30mila soldati inviati al confine - Ma oggi sono in gioco la stabilità e la sicurezza dell'intera UE". Addirittura, secondo quanto avrebbe detto a EuObserver l'ex ambasciatore di Minsk in Francia e Polonia Pavel Latushka, la Bielorussia avrebbe addestrato i veterani di guerra afghani e iracheni a compiere attacchi armati al confine polacco. "La crisi migratoria viene utilizzata da Lukashenko per inserire nel territorio dell'UE persone che hanno esperienza militare e che hanno inoltre intrapreso un addestramento sul territorio bielorusso per realizzare atti terroristici" ha detto Latushka a EuObserver. (NoveColonneATG)
ITALIANI ALL’ESTERO E COVID: ANALISI DI 34 CITTA’ DEL MONDO
Roma - Il tema portante dell’edizione 2021 del Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes è l’emergenza sanitaria che attraversa tutte le sezioni. Il volume è costruito, inoltre, sul continuo rimando tra mobilità italiana interna e mobilità italiana all’estero. Dallo scoppio della pandemia tutta una serie di costanti hanno cambiato aspetto e nuovi elementi si sono palesati. È quanto i 75 autori dell’edizione 2021 hanno messo in risalto nei 54 saggi che compongono il volume. Per la prima volta dal 2005 coloro che scrivono dall’estero sono più numerosi di quelli che lo hanno fatto dall’Italia. Una redazione, quindi, sempre più transnazionale, multidisciplinare e multisituata. Sono state coinvolte 16 diverse realtà accademiche dell’Italia (da Sud a Nord) e del mondo (Europa, Australia e America del Sud), oltre che molteplici altre realtà, istituti di ricerca, associazioni, strutture istituzionali, pubbliche e private, mondo sindacale e patronati. Un volume corale arricchito dall’analisi di 34 città del mondo – Algeri, Barcello- na, Berlino, Bruxelles, Buenos Aires, Casablanca, Colonia, Dakar, Dublino, Ginevra, Johannesburg, Libreville, Londra, Madrid, Manchester, Mar del Plata, Marrakech, Melbourne, Monaco di Baviera, Montevideo, Montreal, Nairobi, New York, Osaka, Oslo, Parigi, Pechino, Perth, Rabat, San Paolo del Brasile, Sidney, Tokyo, Toronto, Vienna – e di come gli italiani residenti in queste città, ufficialmente o meno, hanno affrontato l’epidemia mondiale vivendo l’isolamento, il paradosso di dover essere immobili nella mobilità e l’avvento delle nuove forme di digitalizzazione e virtualità diffusa. (NoveColonneATG)