COMITES, VIGNALI: ORA AVANTI CON LA RIFORMA PER RIVITALIZZARLI

Roma - Le operazioni di voto delle elezioni dei Comites "si sono svolte regolarmente e la Farnesina ha lavorato costantemente per garantirle". Lo ha detto Luigi Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina,

alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero. Introducendo la relazione di governo, Vignali ha snocciolato i numeri dell'affluenza: hanno votato 136.718 elettori, il 74% degli optanti e il 2,9% del corpo elettorale. Nelle precedenti elezioni dei Comites, "hanno votato solo 32mila elettori in più, ma all'epoca partecipò il 67% degli optanti". Vignali sottolinea poi "l'incremento delle liste, il 56% in più rispetto alla precedente tornata: un dato significativo che conferma la forte volontà dei connazionali di partecipare alla vita della rappresentanza. In più il dato del 74% degli optanti conferma che la rete diplomatica ha fatto il possibile per informare i connazionali con una campagna svolta capillarmente". Secondo il direttore generale degli italiani all'estero della Farnesina, le ragioni della bassa affluenza vanno ricercate in una "perdurante disaffezione per i Comites così come sono strutturati ora. Questi organismi necessitano di una riforma che li ponga più in sintonia con le collettività" anche perché "dall'entrata in vigore della legge sui Comites il numero dei connazionali all'estero si è raddoppiato". Vignali sottolinea "la necessità di rivitalizzare gli organismi rappresentativi: i Comites hanno bisogno di dinamismo per risultare efficaci". "Le operazioni elettorali si sono svolte con piena legittimità - ribadisce Vignali - e hanno partecipato molti giovani. Nell'attesa della riforma bisogna motivarli”. "Il voto elettronico potrebbe costituire un'importante occasione" per incrementare "la partecipazione al voto. Potrebbe rappresentare in futuro un metro di espressione del voto più sicuro”, ha concluso Vignali. (NoveColonneATG)

NATALE IN ZONA GIALLA PER 12 MLN DI ITALIANI

Sono oltre 12 milioni di italiani che trascorreranno il Natale in zona gialla per l’avanzare dei contagi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento agli effetti del cambio di colore da lunedì per Liguria, Marche, Veneto, provincia di Trento come è già avvenuto per Calabria, Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonomia di Bolzano. Un situazione che provoca una diffusa incertezza e preoccupazione lungo tutta la Penisola che sta facendo posticipare prenotazioni e programmi per le feste e spinge un numero crescente di italiani a ridimensionare i programmi per pranzi e cenoni di Natale e rimanere in patria magari organizzando una vacanza di prossimità. La maggioranza del 52% degli italiani consumerà il menu di Natale in tavolate con al massimo sei persone, soprattutto familiari all’interno delle case. Ma l’avanzare della campagna di vaccinazione con la somministrazione delle terze dosi e l’arrivo del super green pass hanno restituito anche il coraggio di trascorrere il Natale fuori dalle mura domestiche a 3,5 milioni di persone che hanno infatti programmato di mangiare in ristoranti e agriturismi (fonte: gente d’Italia)

INGHILTERRA E GALLES: IN 8 ANNI GLI ISCRITTI ALL’AIRE SONO RADDOPPIATI

Londra - Ad un anno di distanza dall’uscita del primo volume, è stata pubblicata dal Consolato Generale d’Italia a Londra la seconda edizione dello Studio Statistico sulla presenza italiana in Inghilterra e Galles. La pubblicazione è ora disponibile online e rappresenta un interessante aggiornamento sulla composizione della più grande collettività italiana presente in una singola circoscrizione consolare. Dati alla mano, la crescita della comunità italiana nel Regno Unito negli ultimi anni è stata impetuosa. Gli iscritti AIRE in Inghilterra e Galles sono più che raddoppiati nel giro di 8 anni, passando da poco meno di 200 mila a più di 450 mila. Nella nuova pubblicazione, oltre ad essere presenti i consueti criteri statistici (età, professione, titolo di studio e provenienza), si è cercato di sottolineare i tratti distintivi di una collettività che rappresenta un unicum nel panorama mondiale in termini di antica emigrazione, nuova mobilità, ma anche nuovi concittadini che qui risiedono ma non provengono né dall’Italia, né dal Regno Unito. Ciò che emerge dall’analisi è che “le comunità italiane” nel Regno Unito sono più di una ed ognuna con le sue peculiarità. Appare evidente la sempre maggiore pluralità culturale dei nostri cittadini, frutto di una collettività che non solo cresce numericamente, ma muta. Si trasforma in funzione di dinamiche interne cui si aggiungono i fenomeni straordinari cui abbiamo assistito: la Brexit e la pandemia da Covid-19. “La pubblicazione – ha spiegato il Console Generale Marco Villani – ha lo scopo di analizzare le complesse dinamiche demografiche in Inghilterra e Galles, le quali sottolineano la sempre maggiore multiculturalità e il livello di integrazione dei nostri connazionali”. (NoveColonneATG)