RUOLO DELL’INTERPRETE NELLA PROCEDURA DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE: ONLINE IL VADEMECUM DELLA COMMISSIONE PER IL DIRITTO DI ASILO

12 Gennaio, 2024 - ROMA – La Commissione nazionale per il diritto di asilo ha realizzato con la collaborazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e dall’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (EUAA) un vademecum dedicato agli interpreti impegnati

nel procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale. Il documento, che si inserisce all’interno di un più articolato percorso formativo ideato per queste figure professionali, è stato sviluppato nell’ambito delle attività svolte nel 2023 dall’unità Qualità della Commissione nazionale per il diritto di asilo, sempre in collaborazione con EUAA e UNHCR, allo scopo di migliorare ulteriormente dal punto di vista qualitativo la procedura per il riconoscimento della protezione internazionale. L’opuscolo si rivolge sia agli interpreti che si accingono a lavorare presso una commissione territoriale sia a quelli che svolgono questa attività da tempo. L’obiettivo è fornire loro, in modo chiaro e sintetico, informazioni sui concetti fondamentali della protezione internazionale, le sue parole chiave e i relativi significati, e indicazioni sul ruolo dell’interprete nel contesto della procedura di asilo, per garantire una sempre più professionale e uniforme qualità del servizio di interpretariato, elemento imprescindibile della procedura di asilo. Nel vademecum sono descritte le diverse fasi in cui si articola la stessa procedura, e i rispettivi obiettivi, con particolare riferimento alla fase in cui opera l’interprete, quella del colloquio personale del richiedente davanti alla commissione territoriale. La sezione conclusiva del vademecum, articolato complessivamente in sei capitoli più l’introduzione, presenta le tecniche di intervista adottate dai funzionari delle commissioni nel condurre il colloquio personale con il richiedente asilo, e le attività previste in ognuna delle fasi del colloquio, chiarendo di volta in volta con indicazioni pratiche sul ruolo che l’interprete è chiamato a svolgere. Lo studio di questo documento costituisce un completamento delle sessioni di formazione orale previste nel percorso formativo degli interpreti, gestite in presenza o da remoto, a cura di operatori indicati dalle commissioni territoriali, con il coordinamento dell’unità Qualità della Commissione nazionale per il diritto di asilo. (Inform)

POLESANI NEL MONDO: RILANCIO PER LA CASA DI ACCOGLIENZA PER GLI EMIGRANTI

Rovigo - I Polesani nel Mondo guardano al 2024 come all'anno della svolta, per l'associazione ideata da don Valentino Tonin. Quest’anno, tra l’altro, ricorre il decennale della morte del sacerdote polesano, morto a 84 anni, noto con il nome di "prete degli emigranti" da quando iniziò a lavorare per riallacciare i rapporti tra i polesani emigrati, in seguito all'alluvione del 1951 e la terra di origine. Alessandro Vallese, presidente de I Polesani nel Mondo, dalle pagine de Il Gazzettino, anticipa una possibile data per il raduno annuale: il 5 maggio. Vallese punta ad avere molte più persone rispetto al 2023, facendo conto anche sui polesani che si trovano in Sudamerica: “A San Paolo del Brasile esiste una colonia composta da ben 30mila polesani, desiderosi di riavere la cittadinanza italiana, sia per rivedere o conoscere i parenti rimasti nella nostra provincia, sia anche per avere un doppio passaporto che consenta loro di viaggiare anche in Stati, come gli Usa, solitamente restii a far entrare persone sprovviste di determinate cittadinanze. Per fare questo ovviamente la nostra associazione si metterebbe a disposizione, per aiutare queste persone a svolgere tutte le pratiche del caso, garantendo anche la loro permanenza di diversi mesi in Polesine”. Gli obiettivi dei Polesani nel Mondo sono anche quelli di riqualificare l'attività associativa, orientandosi verso l'estero, dove ci sono moltissimi contatti, grazie alle persone che soggiornano nel Delta del Po, diffondendo la possibilità di soggiornare alla Casa dei Polesani e Veneti nel mondo quando tornano nei rispettivi paesi e che si trova a Ca' Cappello, frazione di Porto Viro, attiva dal 2012. “Durante i primi anni di apertura di questa sorta di ostello, sono stati ospitati giovani di origine veneta, provenienti dall'Uruguay, così come delegazioni di polesani e veneti giunti da Argentina, Brasile, Romania” aggiunge Vallese. La struttura è nata per ospitare per lo più giovani e anziani, ma ha anche accolto, per un periodo di sei mesi, profughi provenienti da Libia, Senegal e Costa d'Avorio. (NoveColonneATG)

LAVORO - EUROPA /PRESIDENZA BELGA - IIa GIORNATA DEDICATA A PROMOZIONE DIRITTI SOCIALI E LAVORO NEL MONDO. MIN.DERMAGNE:"E' TEMPO DI RICORDARE IMPORTANZA DIMENSIONE SOCIALE DELL'EUROPA."

Il secondo giorno del Vertice sul lavoro della Presidenza belga del Consiglio UE nella prima Sessione plenaria ha llargato il capo alle politiche internazionali di settore. Il dibattito è stato introdotto dal Direttore Generale dell'ILO Gilbert Houngbo e dai Ministri del Lavoro di due paesi candidati all'adesione all'UE: Ucraina e Moldavia. Promuovere i diritti sociali e del lavoro a livello mondiale è fondamentale per preservare il modello sociale dell’UE nel lungo termine ed è quindi fondamentale una maggiore coerenza delle politiche a livello globale, è stato affermato. Un’iniziativa chiave in questo senso è l’istituzione della Coalizione Globale per la Giustizia Sociale da parte dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro nel novembre 2023. La coalizione fornisce una piattaforma per l’azione politica e iniziative concrete verso la giustizia sociale e il lavoro dignitoso. Il processo di allargamento dell’UE pone sfide anche per le politiche occupazionali e sociali. I ministri hanno discusso le modalità per promuovere il progresso sociale nei paesi candidati in modo che, quando nuovi paesi entreranno nell’Unione, diventino parte della “parità di condizioni” sociale – con pari diritti e condizioni simili – che è alla base del mercato unico europeo. La sessione finale del Consiglio informale EPSCO ha prestato particolare attenzione alla coerenza tra le politiche occupazionali e sociali da un lato, e le politiche economiche e ambientali dall'altro. In questo contesto, il ruolo degli investimenti sociali è cruciale. La discussione sulla sua importanza e sul suo posto nelle politiche economiche dell'UE è iniziata durante la presidenza spagnola e culminerà in una riunione congiunta dei ministri dell'Occupazione e della Socialità con i ministri delle Finanze dell'UE il 12 marzo. È tempo di ricordare l’importanza della dimensione sociale dell’Europa. È esattamente quello che è stato fatto a Namur. È giunto il momento di dare nuovo slancio all’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Questo è il valore aggiunto dell’Europa, il suo DNA: proteggere, preparare e rafforzare le persone." ha concluso il ministro del lavoro belga Pierre-Yves Dermagne (12/01/2024-ITL/ITNET)

CANADA, ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI MONTRÉAL: “SPAGHETTI WESTERNS”, CONFERENZA DEL PROF. DAMIANO GAROFALO ALLA CINÉMATHÈQUE QUÉBÉCOISE

MONTREAL – Il prof. Damiano Garofalo terrà una conferenza sul ciclo “Spaghetti Westerns” alla Cinémathèque Québécoise di Montréal il 26 gennaio, ore 17:30 (ora locale). L’evento, ad ingresso gratuito, è organizzato con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura. La conferenza verrà svolta in inglese. Negli anni Sessanta, il western all’italiana è stato il genere cinematografico che, più di altri, ha promosso una riproduzione dell’immaginario cinematografico nordamericano nel cinema italiano: un’operazione che spesso ha assunto i contorni del riciclo, se non del vero e proprio plagio. Questa produzione era finalizzata innanzitutto a logiche commerciali, e solo in seconda battuta ha assunto anche implicazioni autoriali di grandi rilievo. L’incontro analizzerà i temi e gli stili ricorrenti di questi film, concentrandosi poi sulle strategie di circolazione e sulla ricezione in Nord America in una prospettiva intertestuale e transnazionale. Damiano Garofalo è ricercatore e docente presso la Sapienza Università di Roma, dove insegna Storia del cinema, Storia della televisione e Forme e scritture della serialità televisiva. Si è occupato soprattutto del rapporto tra cinema, storia e memoria, con particolare riferimento alla rappresentazione cinematografica della Shoah, della storia culturale e sociale del cinema e della televisione in Italia, della distribuzione del cinema italiano all’estero in una prospettiva storica. Nel suo ultimo libro, “C’era una volta in America. Storia del cinema italiano negli Stati Uniti” (2023), ha studiato la distribuzione e la ricezione del cinema italiano negli Stati Uniti dal secondo dopoguerra a oggi. (12 Gennaio, 2024 Inform)

TREVISO: OLTRE 5MILA EMIGRATI IN UN ANNO, RECORD VENETO

Treviso - Non è solo la denatalità a svuotare (e invecchiare) la Marca trevigiana: siamo la provincia veneta con il maggior numero di emigrati all'estero. “Una silenziosa fuga verso gli altri Paesi europei (soprattutto) messa in atto quasi sempre da giovani e giovanissimi, un fenomeno che non si arresta e anzi, nel 2022 (ultimi dati disponibili pubblicati pochi giorni fa dal Ministero dell'Interno), ha visto un ulteriore incremento” scrive La Tribuna di Treviso che riferisce le parole di Franco Conte, presidente dei Trevisani nel mondo: “Siamo una provincia di emigrati e continuo a trovarlo strano, visto che siamo una provincia piena di opportunità economiche, con le aziende che si contendono la manodopera”. Al 31 dicembre 2022 erano 148.461 i trevigiani residenti all'estero, cioè i cittadini italiani provenienti dalla provincia di Treviso iscritti all'Aire, associazione che censisce i connazionali che vivono in pianta stabile in un altro Stato. Un netto balzo in avanti rispetto ai 143.111 iscritti dell'anno prima. Treviso è la prima provincia veneta per numero di iscritti all'Aire, davanti a Vicenza, ben staccata con i suoi circa 110 mila residenti oltre confine. Cresce anche l'incidenza percentuale della nostra provincia sul totale nazionale: la quota di iscritti all'Aire "trevigiani" è passata dal 2,46 al 2,50 per cento, e Treviso è la settima provincia in Italia per numero di espatriati sul totale della popolazione. (NoveColonneATG)