ALL’ESTERO PER CERCARE FORTUNA QUANDO IL BIELLESE ERA TERRA POVERA

Roma – “Alle pareti sono appese vecchie fotografie in bianco e nero di uomini forti con facce grintose. Tutte parlano di fatica, di sudore e di sacrifici. Vite dure e pericolose. Il Museo dell’Emigrante a Roasio, in provincia di Vercelli, è un monumento alle vicende di uomini eccezionali eppure destinati all’oblio,

capaci di partire da luoghi sperduti del Piemonte per andare a scoprire e conquistare un’Africa piena di insidie. Ma non solo. Un secolo fa, infatti, da queste parti, in migliaia partirono pure per America, Alaska compresa, e Australia”. Così si legge l’8 maggio in un articolo di Repubblica (ed. Torino). “Il museo – continua il quotidiano - è fresco di riapertura, avvenuta sabato scorso: ma l’attività di recupero di lettere, diari, immagini e documenti è sempre rimasta attiva. Nelle prossime settimane sarà ospitata una mostra del Centro Studi Biellesi dal titolo eloquente: “Bocia: il lavoro minorile nel Biellese tra Otto e Novecento” (NoveColonneATG) A

“VIAGGIARE IN SICUREZZA” LA CONSOLE GENERALE D’ITALIA A MELBOURNE HANNA PAPPALARDO PARLA DEI LEGAMI FRA ITALIA E AUSTRALIA

ROMA – Italia e Australia sono molto lontane dal punto di vista geografico ma hanno legami molto forti e solidi soprattutto grazie alla lunga storia di emigrazione: essa ha comportato nel tempo che l’influenza italiana in Australia fosse a 360° e ben visibile in ogni città australiana . Melbourne è tradizionalmente considerata la più grande città italiana al di fuori dell’Europa e delle Americhe. La Console Generale d’Italia a Melbourne Hanna Pappalardo ne ha parlato a “Viaggiare in sicurezza”, rubrica realizzata dalla Farnesina in collaborazione con Isoradio. Pappalardo ha voluto dare anche dei numeri sul rapporto tra popolazione italiana o di origine italiana e popolazione autoctona. Per esempio nel Victoria si stimano 400mila persone su una popolazione locale di 3 milioni di abitanti; in Tasmania invece si stimano 2mila persone su una popolazione di circa 500mila abitanti. Pappalardo ha poi ricordato che proprio quest’anno ricorre il ventennale del gemellaggio tra Melbourne e Milano così come c’è un partenariato strategico tra la lo Stato del Victoria e la Regione Lombardia siglato l’anno scorso. Per quanto riguarda l’approccio imprenditoriale nello Stato del Victoria, la Console ha ricordato che esiste una guida pubblicata dallo stesso Consolato per orientarsi in quello che viene definito come “emirato del Pacifico” perché si parla di un’economia maggiore rispetto a quella di Paesi come Singapore, Malesia, Filippine e Nuova Zelanda. “Chi fa affari qui nel Victoria può essere sicuro di avere anche una piattaforma di lancio per fare affari nell’intera regione dell’Indo-Pacifico”, ha spiegato Pappalardo precisando che si sta parlando di una bilancia commerciale in positivo per 4 miliardi di euro per un Paese come l’Italia che è l’undicesimo fornitore dell’Australia a livello globale, il secondo tra quelli dell’Unione Europea. Il Console ha inoltre evidenziato che, dopo la pausa dovuta alla pandemia, è ripresa anche la nuova mobilità. “Giovani che arrivano in Australia attratti dalla percezione, che è anche reale, di una terra delle opportunità”, ha spiegato Pappalardo terminando con la descrizione di alcuni dei partner sui quali poggia l’attività diplomatica: l’Istituto Italiano di Cultura, il Coasit, la Società Dante Alighieri. (Inform 12 Maggio, 2024)

LA PRESENZA ITALIANA A FRANCOFORTE

Roma - “Francoforte: la città dei grattacieli, dell’aeroporto, della banca centrale europea, del Romer, la piazza principale e, nel centro città, della Kleinmarkthalle, il mercato internazionale dove trovare prodotti provenienti da tutto il mondo; i visitatori rimangono colpiti da odori, colori e sapori delle bancarelle italiane che, con la ricca offerta di specialità regionali, fanno vivere l’atmosfera dei mercati della penisola”. Lo scrive La Nazione il 7 maggio. “Ma l’Italia a Francoforte non è solo cibo; nei dintorni della Goethestrasse, la via dei negozi di lusso, si susseguono le vetrine dell’alta moda. Nel museo Stadel tra i maestri antichi capolavori di Botticelli, di Raffaello, di Mantegna; poco distante, sul Museumsufer il museo del cinema organizza ogni anno la rassegna Verso Sud che presenta film in lingua italiana. La musica è presente nel programma dell’Opera e nei concerti degli artisti italiani che non mancano di visitare la città”. (NoveColonneATG)

“BASILICATË, UNA CELEBRAZIONE DELLA CULTURA LUCANA NEL MONDO”: IL 15 MAGGIO LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO AL MUSEO NAZIONALE DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA

12 Maggio, 2024 GENOVA – Il 15 maggio il secondo appuntamento del mese per il ciclo di incontri dedicati alle migrazioni “I mercoledì del MEI – CISEI”, ospitati nella Sala CISEI del palazzo della Commenda di Pre’, sede del MEI– Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. Alle ore 17.00 si svolgerà la presentazione del progetto “BASILICATË, una celebrazione della cultura Lucana nel mondo”, illustrato al pubblico da Cristina Amenta, responsabile, per la Federazione dei Circoli e Associazioni dei Lucani in Piemonte, della produzione della mostra. Basilicatë, nome che indica la pluralità di forme assunta dalla cultura lucana nei paesi d’approdo, è un progetto di ricerca e documentazione sulla cultura lucana nel mondo, pensato e costruito insieme alle comunità dei lucani di New York, Buenos Aires e Montevideo. Le reciproche influenze tre le comunità e le culture dei luoghi d’approdo compongono un immaginario che si trasmette attraverso la lingua, i riti e le abitudini quotidiane, descrivendo lo stato attuale della cultura lucana nel mondo e le sue forme di integrazione. Studiando e mostrando questi processi, Basilicatë parla dell’emigrazione come forma di dialogo e scambio continuo che compone l’immagine contemporanea dei luoghi, raccontando questo immaginario “dal basso”, ponendo la voce delle comunità lucane negli Stati Uniti, Argentina ed Uruguay al centro della narrazione per costruire un autoritratto collettivo inedito. Insieme ai lucani nel mondo si produrrà un’immagine a colori dell’emigrazione che risponde più alla domanda “cos’è successo da quando siamo rimasti” che a “perché siamo partiti!”. Il progetto a cui darà voce Cristina Amenta è stato possibile grazie anche al sostegno della Federazione delle Associazioni e dei Circoli dei Lucani in Piemonte grazie al sostegno della Regione Basilicata, il coordinamento del Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice, e la direzione artistica del gruppo Architecture of Shame. Responsabile della Produzione della Mostra Basilicatë, Architetta, imprenditrice turistica e disability manager, Cristina Amenta ha svolto attività di consulenza sui temi dell’accessibilità in ambito turistico e culturale per Enti pubblici e privati. Ha ideato e sviluppato con l’associazione C-FARA il progetto MateraMare, conducendo una ricerca specifica sulla fruibilità dei Sassi di Matera. Ha inoltre partecipato attivamente alle attività di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 con il progetto “Architetture of Shame” indagando i rapporti tra architettura e vergogna. Cofondatrice nel 2015 di meson ro, uno dello studio di progettazione, ricerca e paesaggio con base a Matera. Nel 2022 co-fondatrice di Ecoverticale srl, ha messo a valore il suo lungo percorso iniziato con il recupero dell’hotel Fra i sassi dal 2002 con l’obiettivo di attivare percorsi virtuosi di ibridazione fra l’industria turistica e culturale. L’ingresso all’evento è libero. È consigliata la prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Inform 12 Maggio, 2024)

UN’ALTRA GENERAZIONE

I nuovi italiani sono quasi 2 milioni, ma vivono in un limbo fatto di burocrazia e intolleranza. Sono giovani o giovanissimi, e chiedono visibilità e diritti Carlo Ruggiero - A più di trent’anni dall’entrata in vigore dell’attuale legge sulla cittadinanza (L.91/1992), i cittadini con background migratorio sono quasi due milioni, e a breve un altro mezzo milione uscirà dalle scuole e proverà a entrare nel mondo del lavoro. Un fenomeno massiccio, di cui la politica fatica a farsi carico. I nati da genitori entrambi stranieri nel 2023 sono stati 53.079 e costituiscono il 13,5% del totale dei nati, eppure il tasso di naturalizzazione nel nostro Paese resta inferiore al 3%. Nel 2022 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza sono stati in totale 133.236 (donne nel 50,9% dei casi). In media, ogni 38 stranieri residenti solo uno è divenuto italiano. "Siamo invisibili, e senza il riconoscimento della cittadinanza non possiamo partecipare alla vita politica e sociale del nostro Paese”. (FONTE: Collettiva 11 maggio 2024)