Anche a Mendoza il tempo passa. Dopo due anni, Trinacria Oggi, USEF Mendoza, torna alla Festa in Piazza. Ma questa volta non si presenta per proporre cibi tipici siciliani, anche se non rinuncia alla possibilitá di farlo nel futuro. Per fortuna, da quello che si capisce, la possibilitá di partecipare alla vendita di cibi di origine siciliana nel caso nostro, si presenta in maniera piú democratica ed aperta. Quest’anno, sono tanti i piatti e le novitá che offriranno le diverse regioni ed istituzioni, che includiranno un menu variato e piú completo, compreso anche il nostro caffé all’italiana, presentato per la prima volta dall’USEF Mendoza nella festa del 2008, alla presenza di Fabio Porta e per iniziativa del nostro socio ed amico Nino Sidoti, che ha fatto assaggiare un vero caffé all’italiana per la prima volta a Mendoza. Questo ci risulta veramente simpatico e arricchisce la caratteristica della Festa in Piazza in maniera pregevole. Immaginiamo che da ora in poi non ci saranno sterili discussioni sulla “proprietá ed i diritti di appareteneza “ dei cibi ed ognuno potrá offrire al pubblico la propria ricetta, la propria versione di ogni piatto regionale in libera competenza. Noi, nel 2012, abbiamo chiesto un posto alla Festa in Piazza –gentilmente concesso dalla commissione di FEDIME- per portare avanti la fase finale della Raccolta Proalluvionati di Sicilia e la Riffa della Carpetta di Litografie del pittore Angel Perez Vega ( el pintor de la Vendimia Mendocina) durante questa grande riunione della nostra collettivitá italiana, organizzata in onore della provincia e della sua festa massima tanti anni fá (26 o 27). Aspettiamo l’appoggio solidale di tutta la collettivitá ai nostri connazionali di Sicilia che non solo sono stati colpiti dalla natura a dicembre, continuano in questi giorni soffrendo le conseguenze di una geografia difficile di gestire per tanti abitanti. Ed immaginiamo che dopo assaggiare piatti squisiti, vorrano pure aiutarci in questa crociata diretta sopratutto a far capire che gli italiani, all’estero o nella penisola, al Nord o al Sud, siamo tutti parte dello stesso paese. Antonina CascioÂ
COME VIVONO I ROM A MILANO - UNO STUDIO A CURA DEI VOLONTARI DI MEDICINA DI STRADA DEL NAGA (ASSOCIAZIONE DI TUTELA DEI RIRITTI DI CITTADINI STRANIERI, ROM E SINTI)
Uno studio a cura dei volontari di Medicina di Strada del Naga, pubblicato sulla rivista Epidemiologia & Prevenzione, analizza i dati sociodemografici e sanitari raccolti a Milano negli interventi effettuati sul territorio dal gennaio 2009 al dicembre 2010. Nei due anni di riferimento i volontari del Naga hanno visitato 1.142 persone - circa la metà delle persone rom presenti a Milano secondo le stime ufficiali - quasi tutte provenienti dalla Romania e abitanti in 14 aree dismesse e campi non autorizzati (a eccezione di un'unica area comunale). "Le condizioni abitative, il minor tasso di scolarità e di occupazione rispetto alla popolazione italiana e le difficoltà di accesso ai servizi sanitari sono potenziali fattori di rischio per la salute delle persone rom che abitano nei campi irregolari di Milano" spiegano i volontari di Medicina di Strada, autori della ricerca "le risorse di cui disponiamo sull'unità mobile e gli sgomberi incessanti a cui sono sottoposte queste persone non ci consentono di seguire nel tempo alcune malattie, come per esempio quelle cronico-degenerative" chiariscono, "ma abbiamo raccolto e analizzato dati su scolarità , lavoro, abitudine al fumo e altre informazioni sociodemografiche che hanno mostrato una fotografia inedita delle condizioni di vita della popolazione rom a Milano". Nonostante i limiti illustrati, i dati raccolti aggiungono infatti un tassello significativo ai pochi elementi disponibili sulla tematica della vita nei campi rom a Milano - e in Italia in generale -, confermando che le persone che abitano aree dismesse e campi irregolari sono svantaggiate per reddito, condizioni abitative e istruzione, subendo una forte discriminazione. Chiudono i volontari: "Di fronte alle sollecitazioni a compiere azioni concrete contro queste discriminazioni, la politica di allontanamento dal territorio non può essere una risposta: è evidente che i continui sgomberi subìti hanno avuto il solo risultato di peggiorare le condizioni abitative di queste persone, aumentandone di conseguenza i rischi per la salute." (fonte: ADL Ermano)
AEREI F 35 SPESA ASSURDA UNA DICHIARAZIONE DEI SENATORI "ECODEM" DEL PD FERRANTE E DELLA SETA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DI MOBILITAZIONE PER LA CAMPAGNA 'TAGLIA LE ALI ALLE ARMI' LANCIATA DA TAVOLA DELLA PACE, LA RETE ITALIANA PER IL DISARMO E SBILANCIAMOCI.
 La spesa per il programma di acquisto degli F35 è semplicemente assurda. Forse mai come in questo momento di crisi economica risalta in tutta la sua inutilità e distanza dalla società , ma anche dalle vere esigenze della Difesa, la necessità di spendere 15 miliardi di euro in aerei da combattimento. I cittadini stanno affrontando grandi sacrifici, il livello di servizi e welfare nel Paese è mediamente basso, e dunque si chiedono a chi l’Italia abbia dichiarato guerra, per ordinare i Caccia F35. Il Governo ha previsto, grazie alle pressioni di una parte del mondo politico e dell’associazionismo un primo ridimensionamento con un taglio solo di 30 o 40 velivoli. Noi diciamo che ancora non basta : si dovrebbe invece cancellare completamente un programma che nel suo travagliato percorso è stato costellato di problemi, ritardi, sprechi e con un prezzo previsto per il costo finale del velivolo costantemente in crescita, e che complessivamente finora e' costato 2,7 miliardi, e la cui stessa utilità per il nostro sistema di Difesa ė assai dubbia. Il Governo tiri fuori l’Italia da questa spesa folle, perché con 15 miliardi di euro si potrebbero ad esempio e come ricordano gli organizzatori della campagna costruire 45mila asili nido pubblici o mettere in sicurezza le oltre 13mila scuole italiane che non rispettano le norme antisismiche e quelle antincendio, creando dunque nuove opportunità per le imprese e nuovi posti di lavoro. Per informazioni sulla campagna Taglia le ali alle armi vai ai siti delle organizzazioni promotrici: www.perlapace.it - Tavola della Pace; www.sbilanciamoci.org - Campagna Sbilanciamoci!; www.disarmo.org - Rete Italiana per il Disarmo (Francesco Ferrante e Roberto Della Seta PD senatori della repubblica )
 VALE LA PERNA EMIGRARE? UNA RIFLESSIONE DI GIUSEPPE MORGANA PATERNO’ EMIGRANTE VENEZUELA
Caro Carlo, indubbiamente le nostre sono stroie parallele, ma mi domando chi lasdcia l’Italia in questo momento possibilmente o sicuramente viaggiando comodamente su una poltrona di un aereo, lasciando alle sue spalle una vita agiata, esattamente uguale alla “nostraâ€, tu come me sicuramente portavi i pantalone corti, i lunghi erano troppo costosi, ed a volta anche con rattoppi, tu non potevi pretendere di vestire un abito di “marca†avere la macchina! Ma che, scherziamo! Andavamo a piedi, niente discoteche, niente lussi, in molti casi a dura pena se mangiavi la carne due volte la settimana. Quanti sacrifici, ma siamo dovuti e cosa abbiamo fatto? Lavorare e risparmiare, dovevamo mandare i soldi in Italia, bisognava salvare il nostro paese che la guerra aveva lasciato in ginocchio. Noi lo abbiamo fatto!! Credi tu che quelli che lasciano oggi l’Italia per avere un futuro migliore si preoccupano di salvare l’Italia adesso che è sullporlo del baratro? No e poi NO, molti non lo faranno. E sai perché? Smplice, molti di loro sono figli o nipoti di coloro che come tu ed io abbiamo lasciato la nostra Patria, l’abbiamo salvata quando era in rovina, e come ci ripagano? A calci nel sedere considerandoci italiani di serie “Bâ€. Ebben, loro non vogliono fare la stessa fine.
IL CORDOGLIO DELL'ON. PORTA A SEGUITO DELLA TRAGEDIA DI BUENOS AIRES -
Il parlamentare eletto in America Meridionale ha scritto all'Ambasciatore argentino in Italia "Sono davvero costernato e triste per l'immane tragedia che ha colpito decine di cittadini inerti e innocenti: giovani, lavoratori e pensionati che a Buenos Aires hanno perso la vita in un tragico incidente ferroviario. Una linea densamente frequentata, lungo un percorso noto ai tantissimi immigrati di origine italiana, che a migliaia vivono lungo quel tragitto. Ho espresso all'Ambasciatore Torcuato La Tella i sentimenti miei personali e anche quelli del Partito Democratico: ancora una volta Italia e Argentina sono uniti; questa volta nel comune dolore per le vittime e i tanti feriti: a loro e ai loro familiari va in questo momento il mio pensiero, la mia partecipazione commossa e il mio abbraccio sincero".
NOVE REGIONI CON L'ENIT ALLA ITB DI BERLINO
Al nastro di partenza la 46° edizione della Rassegna internazionale del turismo ITB, in programma a Berlino dal 7 all’11 marzo prossimi. Un appuntamento immancabile per l’ENIT che quest’anno esporrà su un’area di 1.300 mq presso il proprio padiglione (1.2, stand 101), insieme a 9 regioni: Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Umbria. Anche il Comune di Roma tra gli espositori e numerosi operatori privati. Tanti gli appuntamenti in programma organizzati dall’ENIT un Briefing per i partecipanti italiani sul mercato turistico tedesco (6 marzo alle 17.00), il tradizionale "Get together" con i rappresentanti stampa (7 marzo alle 14.00), mentre l’8 marzo alle 12.00 verrà presentata Roma Capitale. “Il turismo tedesco si conferma per il nostro Paese come la maggiore fonte di clientela estera – sottolinea il Direttore Generale dell’ ENIT, Paolo Rubini – non soltanto per il volume degli arrivi che, secondo l’Istat, nel 2010 ha toccato quota 9,30 milioni su un totale di 43,79 milioni di arrivi internazionali, ma per un rapporto storico forse unico nel suo genere che unisce l’Italia e la Germania nel turismo, dall’epoca del famoso Grand Tour del ‘700". "Questo – ricorda Rubini – anche grazie all’incremento dei collegamenti aerei da parte delle compagnie tedesche come la Lufthansa, che la scorsa estate ha introdotto tre nuove destinazioni (Genova, Palermo ed Olbia) e prevede nuove tratte nel 2012, tra le quali Bari e Catania o la Germanwings, che offre voli su 5 nuove destinazioni quali Bari, Pisa, Catania, Napoli e Cagliari. Novità – continua Rubini – anche sul fronte del trasporto su rotaia: la divisione “auto al seguito†della Deutsche Bahn (DB Autozug), che conta 4 terminal sul territorio italiano, ha attivato un altro collegamento tra Berlino ed Alessandria". "Questo – conclude – coerentemente alla strategia ENIT di innovazione di prodotto con sempre nuove destinazioni proposte nei mercati più maturi e sviluppatiâ€. (aise) I
NTERCOMITES FRANCIA: PRECOCCUPAZIONE PER I TAGLI ANNUNCIATI
LIONE - Grande preoccupazione viene espressa oggi dal Coordinamento del Comitato dei Presidenti dei COMITES di Francia, guidato da Graziano Del Treppo, per gli ulteriori tagli annunciati. "I Presidenti dei COMITES di Francia riuniti ad Ajaccio, - si legge nella nota diramata - preoccupati per l’annuncio di molte chiusure di Consolati e inaspettatamente anche di "Sportelli Consolari Permanenti" istituiti laddove erano già stati chiusi dei Consolati, avevano preso atto con soddisfazione della decisione del Ministro degli Esteri Terzi "di congelare l'adozione di qualsiasi misura al riguardo sino a che non sia stato presentato e discusso in Parlamento un complessivo piano di revisione della spesa e delle risorse (spending review) dell'Amministrazione degli Affari Esteri". I COMITES di Francia, prosegue il comunicato, "pur accogliendo con fiducia la decisione del Ministro, intendono mantenere un’attenta vigilanza, anche perché il Ministero e, in modo del tutto inatteso ed infondato anche dei Sindacati del personale, considerano improvvisamente gli "Sportelli Consolari Permanenti" come una soluzione "provvisoria", mentre il loro funzionamento e la loro esistenza sono considerati positivi e utilissimi dai connazionali e dei COMITES stessi". Ma, i COMITES di Francia intendono manifestare "la loro più grande preoccupazione di fronte agli annunci pervenuti in questi ultimi giorni tramite gli Uffici Consolari di un ennesimo taglio del 30% dei loro finanziamenti. Le conseguenze di questo ulteriore taglio sono catastrofiche per un gran numero di COMITES i quali devono così abbandonare le loro sedi e l’espressione "si trovano sul lastrico" non è per nulla esagerata!". "Spesso – spiega il coordinatore Del Treppo - è impossibile infatti trovare una nuova sede con un minimo di accessibilità e di dignità di fronte ad un finanziamento che ha subito diminuzioni costanti da alcuni anni: cinquemila euro in meno per un COMITES possono significare, e per alcuni significheranno, semplicemente la sua morte. Si può dire altrettanto per cinquemila euro in meno per altre spese del Ministero o del suo personale?". I COMITES di Francia chiedono, conclude la nota, "ai Consiglieri del CGIE e ai Parlamentari eletti all’estero di intervenire affinché la decisione di "congelare" l’adozione di qualsiasi misura in attesa di un’indagine conoscitiva e di un piano di revisione della spesa e delle risorse dell’Amministrazione degli Affari Esteri venga estesa anche agli ultimi gravissimi tagli che stanno portando all’asfissia totale molti nostri COMITES". (aise)