FEDI (PD): E’ RIPRESO IL CAMMINO DEGLI ACCORDI DI SICUREZZA SOCIALE. FINALMENTE QUELLI CON ISRAELE E CON LA NUOVA ZELANDA “Finalmente è ripreso il cammino delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale che era rimasto fermo per anni a causa della difficoltà di sostenere gli eventuali oneri finanziari che ne potevano derivare.

Una buona notizia certamente, sia per i vantaggi che ne possono derivare per i cittadini italiani che si sono trasferiti in diversi paesi del mondo e per quelli di questi stessi paesi insediatisi in Italia, che per il messaggio di ripresa e di serietà che in questo modo l’Italia dà sul piano internazionale. Saluto con particolare soddisfazione, dunque, il varo da parte del Consiglio dei Ministri dei disegni di legge di conversione degli accordi di sicurezza sociale con Israele e con la Nuova Zelanda, oltre che, naturalmente, con importanti realtà come il Canada e il Giappone. Una soddisfazione che non mi esimerò di manifestare nel momento del passaggio di questi provvedimenti nelle sedi parlamentari che li discuteranno e approveranno. Sul merito dei disegni di legge, quello relativo all'Accordo con Israele, stipulato a Gerusalemme nel 2010 e che finalmente arriva alla ratifica italiana, prevede la tutela dei lavoratori al seguito delle imprese e consente la totalizzazione dei contributi per coloro che hanno lavorato in Italia prima di trasferirsi nello Stato ebraico. Restano purtroppo fuori le situazioni in precedenza considerate nello scambio di lettere tra il Governo italiano e quello israeliano, che pure riguardano diverse figure sociali. L’ho già fatto presente in una mia interrogazione al governo che ho presentato l’11 luglio 2013. Tuttavia, nei passaggi parlamentari successivi non mancheremo di approfondire questi aspetti e di sollecitare soluzioni utili per l’insieme dei lavoratori interessati agli intrecci di lavoro e previdenziali tra i due paesi. L’accordo di sicurezza sociale con la Nuova Zelanda, a sua volta, attendeva da anni una sua conclusiva definizione, essendo stato non solo firmato dall’Italia, ma anche ratificato dal Parlamento neozelandese. Io stesso ne avevo sollecitato la conclusione quando ancora D’Alema era ministro degli Esteri, che aveva manifestato la sua disponibilità, reiterata successivamente anche dai ministri Frattini e Terzi. Ora finalmente ci siamo e anche questo diventa un tassello dell’impegno dell’attuale Governo di restituire credibilità al nostro Paese nei rapporti con i partner internazionali. Dal momento che la strada si è riaperta, confidiamo che un’analoga attenzione possa manifestarsi nei riguardi dell’accordo bilaterale con il Marocco, che interessa a molti cittadini di quel Paese presenti nel nostro territorio e a un buon numero di nostri connazionali impegnati, soprattutto in iniziative economiche, nel territorio marocchino”. On. Marco Fedi

PORTA (PD): IL GOVERNO SI IMPEGNA A VALORIZZARE IL RUOLO DELLE CAMERE DI COMMERCIO E DELLE COMUNITA’ DI AFFARI ALL’ESTERO

Accolto dal governo un ordine del giorno del Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo della Camera in occasione dell’approvazione del “Piano Destinazione Italia” “Abbiamo approvato oggi alla Camera il “Piano Destinazione Italia” che è volto ad attrarre investimenti esteri nel nostro paese e a favorire la competitività delle imprese italiane nel mercato internazionale. Nell’occasione, il governo ha accolto un mio ordine del giorno, presentato insieme ai colleghi Farina, Fedi, Garavini, La Marca, che valorizza il ruolo delle Camere di commercio e delle comunità di affari italiane ed estere. Nell’ordine del giorno fatto proprio dal governo, è presente un forte richiamo al ruolo che le nostre numerose comunità di origine possono svolgere nelle politiche di internazionalizzazione in importanti paesi del mondo. A questa rete si aggiungono i protagonisti dei flussi di nuova mobilità verso l’estero che da alcuni anni si stanno sviluppando. Dopo l’approvazione dell’emendamento presentato dalla collega La Marca e da tutti noi sul coinvolgimento degli italiani all’estero nelle politiche pubbliche di globalizzazione della nostra economia, siamo di fronte ad un altro serio riconoscimento delle rappresentanze comunitarie, quali Comites e Cgie. Il contatto con le comunità di affari italiane ed estere, per il quale Letta in prima persona molto si è speso, rappresenta una tappa decisiva della nostra ripresa. Questo dialogo passa necessariamente per le Camere di commercio italiane all’estero e per le associazioni di imprenditori. Per questo, anche per corrispondere ad alcune sollecitazioni emerse nel Comitato per gli italiani nel mondo della Camera, che ho l’onore di presiedere, abbiamo impegnato il governo a dare un ruolo sempre più incisivo alle Camere di commercio all’estero. Esse infatti, per la loro esperienza e capillarità, possono favorire la disponibilità dei potenziali investitori esteri, facilitare l’incontro con realtà in start up ed aiutarci a promuovere progetti d’investimento attraverso un efficace collegamento con altre comunità di affari italiane operanti nel mondo. Non mancheremo di seguire nel Comitato per gli italiani nel mondo gli sviluppi di questi orientamenti e verificare la coerenza delle azioni del governo rispetto a questi impegni”.

LA MARCA (PD): “NELLE POLITICHE DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PAESE ACCORCIARE LE DISTANZE TRA IL DIRE E IL FARE”

La parlamentare eletta nella ripartizione Nord e Centro America è intervenuta nel Comitato per gli italiani nel mondo della Camera nel corso dell’audizione dell’Ambasciatore Andrea Meloni L’on. Francesca La Marca è intervenuta nel Comitato per gli italiani nel mondo della Camera nel corso dell’audizione dell’Ambasciatore Andrea Meloni, direttore generale della Direzione del MAE per la promozione del Sistema Paese. Nel suo intervento, l’on. La Marca ha raccomandato di spostare l’attenzione dagli obiettivi generali agli strumenti da usare per favorire concretamente il raggiungimento degli obbiettivi, in particolare quello di una più solida internazionalizzazione del nostro Paese nel mondo. Soprattutto in una fase di risorse scarse, come quella che attraversiamo, è necessaria “una più stretta coerenza tra strategia e strumenti operativi”, ha affermato la parlamentare. “In questa ottica – ha aggiunto -, credo che il MAE debba riflettere meglio sulla necessità di evitare che nella sua azione generale di promozione dell’Italia nel mondo la mano destra non sappia ciò che fa la mano sinistra”. Per portare alcuni riferimenti concreti, l’on. La Marca ha citato la questione della rete consolare, ricordando che “da un lato si enfatizza la “diplomazia della crescita”, dall’altro si procede a tappe forzate verso la chiusura di decine di strutture che di quel tipo di diplomazia rappresentano gli assi portanti e le gambe per camminare. In Nord America, ad esempio, nel passato si è chiuso il consolato di Edmonton che insiste su un’area di enorme ricchezza energetica, materia estremamente sensibile per un Paese come il nostro. Di recente lo stesso si è fatto per Newark nel New Jersey, che è uno snodo essenziale di rapporti umani e commerciali con l’Italia. In Centro America, si è decisa la chiusura dell’ambasciata di SantoDomingo e ancora non è stata data risposta alla richiesta, che io stessa ho fatto pubblicamente qualche giorno fa, di sapere quali servizi saranno assicurati agli italiani presenti e alle decine di migliaia di connazionali che ogni anno si recano in quell’area per turismo e rapporti commerciali”. Un secondo punto toccato dall’on. La Marca è quello riguardante la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo come asset strategico per la proiezione globale del Paese. “Su questo tema si fanno molte e belle parole”, ha ricordato la parlamentarenordamericana, “e tuttavia, oltre alla riduzione negli anni passati del 70% dei finanziamenti pubblici, di recente si è fatta la scelta di chiudere anche alcuni istituti di cultura, per risparmiare. Si tratta di un atto di evidente schizofrenia, tanto più che gli istituti rendono più di quello che costano”. In questo campo, la parlamentare ha richiamato il caso dell’istituto di Vancouver, che svolge un’azione positiva in una zona strategica come quella della costa canadese sul Pacifico. Concludendo, l’on. La Marca ha richiamato l’attenzione sulla ormai insostenibile dicotomia che persiste presso il MAE tra la Direzione competente per le scuole italiane all’estero e gli istituti di cultura, e la Direzione per gli italiani all’estero, competente per i corsi integrati nei sistemi scolastici di altri Paesi. “Spesso la mano destra non sa quello che fa la sinistra, si diceva, con rischi di sovrapposizione e sprechi di risorse. Non sarebbe il caso di realizzare uno strumento di più stretto coordinamento?”.

SI PARLA ITALIANO: SERATA DI GALA A PERTH PERTH -

Si apre il 4 marzo a Perth la serata di gala "Si parla italiano", voluta dalla Camera di Commercio e Industria italiana in Australia. L’evento darà l’opportunità di condividere esperienze personali sulla ricca diversità della cultura italiana, tra cibo e caffè, a Northbridge con registi e altri ospiti. (aise)