PALERMO, TUTTO PRONTO PER LA SECONDA “SETTIMANA DELLE CULTURE” Si terra’ dal 3 al 9 novembre, a Palermo, la seconda edizione della “Settimana delle Culture”, organizzata dal Comitato Insieme per Palermo, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune e la partecipazione di partner pubblici e privati. Il programma della manifestazione è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che si e’ tenuta, a Villa Niscemi, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e dei componenti del comitato Insieme per Palermo Gabriella Renier Filippone, Gaetano Basile, Massimiliano Marafon Pecoraro, Clara Monroy, Maria Antonietta Spadaro, Bernardo Tortorici e Salvo Viola. “La Settimana delle culture dimostra che esiste una citta’ fatta di cittadini che amano Palermo – ha detto il sindaco Orlando -. Con il loro impegno dimostrano come sia possibile animarla culturalmente e scoprirvi l’esistenza di risorse, intelligenze e sensibilita’ che spesso vengono dimenticate. E’ uno straordinario stimolo per ciascuno a fare la propria parte e un evento estremamente eterogeneo”. Tantissimi gli appuntamenti previsti. Saranno piu’ di cento, in vari luoghi della citta’, fra mostre, spettacoli teatrali, incontri culturali, attivita’ per bambini, visite guidate, concerti, sport e tante altre iniziative che avranno il via con l’inaugurazione, lunedi’ 3 novembre alle 11.30, al Real Albergo delle Povere. “E’ difficile trovare un’altra manifestazione che abbia la stessa completezza che ha raggiunto quest’anno la ‘Settimana delle Culture’ – ha aggiunto il sindaco Orlando -. Ci sono la grande guerra e il muro di Berlino, i presepi e gli artigiani orafi, la salute e il mare, le arti figurative e la cucina. Insomma, raggruppa tutti gli aspetti possibili della vita”.
VIA LIBERA DA BRUXELLES A 43 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI
Accordo di partenariato Commissione Ue-Italia 32,2 per politica di coesione, 10,4 per sviluppo rurale e 537,3 milioni per settore marittimo e pesca
BRUXELLES – La Commissione europea ha adottato un “accordo di partenariato” con l’Italia in cui si definisce la strategia per un uso ottimale dei Fondi strutturali e di investimento europei in tale paese. L’accordo odierno apre la via all’investimento di 32,2 miliardi di euro di finanziamenti totali a titolo della politica di coesione nel periodo 2014-2020 (a prezzi correnti, compresi i finanziamenti nel campo della cooperazione territoriale europea e lo stanziamento per l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile). L’Italia riceve inoltre 10,4 miliardi di euro per lo sviluppo rurale e 537,3 milioni di euro per il settore marittimo e della pesca. La Rappresentanza in Italia della Commissione europea evidenzia che gli investimenti dell’UE contribuiranno ad affrontare il problema della disoccupazione e ad incentivare la competitività e la crescita economica, dando sostegno all’innovazione, alla formazione e all’istruzione negli ambiti urbani e nelle zone rurali. Essi serviranno anche a promuovere l’imprenditoria, a combattere l’esclusione sociale e ad aiutare lo sviluppo un’economia ecocompatibile ed efficiente sul piano della risorse. “Quest’accordo di partenariato rispecchia la determinazione comune alla Commissione europea e all’Italia di fare l’uso più efficiente possibile degli investimenti dell’UE e di evitare gli errori del passato”, ha affermato Johannes Hahn, commissario responsabile per la Politica regionale. “I nostri investimenti devono avere – ha detto Hahn – una portata strategica, conformemente alla nuova politica di coesione, ed essere incentrati sull’economia reale, sulla crescita sostenibile e sull’investimento nelle persone. Cosa altrettanto importante, essi devono essere accompagnati da strutture amministrative salde ed efficienti ad ogni livello”. László Andor, commissario responsabile per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, è “estremamente compiaciuto per il fatto che l’Italia abbia deciso di usare 10,5 miliardi di euro del Fondo sociale europeo (FSE) in modo da assicurare che le azioni finanziate dall’FSE abbiano un impatto significativo al fine di raggiungere gli obiettivi occupazionali e di lotta contro la povertà della strategia Europa 2020”. “Apprezzo anche il fatto – ha aggiunto Andor – che sia stata attribuita una priorità elevata alla lotta contro la disoccupazione giovanile, anche attraverso un programma che attua l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile”. (Inform)
CONFERENZA INTERNAZIONALE DI BERLINO SUI PROFUGHI SIRIANI. IL MINISTRO MOGHERINI, L’ITALIA C’È SIRIA - Decisi più fondi per l’accoglienza e gli aiuti
ROMA – ”L’Italia c’è, stiamo facendo moltissimo per sostenere le forze armate libanesi, stiamo facendo molto anche per il sostegno ai rifugiati”, perché ”la stabilità, la prosperità di questa regione significa tantissimo anche per la nostra stabilità e prosperità”: il ministro Federica Mogherini è intervenuta alla Conferenza internazionale sui profughi siriani che si è tenuta a Berlino per confermare l’impegno sull’accoglienza e gli aiuti umanitari, soprattutto per i Paesi che stanno sopportando il carico maggiore della crisi siriana,come la Giordania e il Libano. C’è, comunque, la consapevolezza, ribadita dal ministro Mogherini, che l’uscita dalla crisi in Siria e dunque la fine delle sofferenza della popolazione siriana passi attraverso una soluzione politica che preservi l’integrità territoriale e l’unità nazionale del Paese. Gli aiuti dell’Italia Mogherini ha ricordato che l’Italia ha già stanziato 51 milioni di euro per i rifugiati siriani, mentre un grande incoraggiamento dalla Conferenza è arrivato per l’inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura che dovrà tentare di avviare il dialogo tra le parti. Dal 2011 oltre tre milioni in fuga Dal 2011, ha detto l’alto commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres, più di tre milioni di persone sono fuggite oltre i confini della Siria in fiamme, la maggior parte dei quali vive ancora nei Paesi confinanti. Più di un milione in Libano, seicentomila in Giordania, Paesi la cui stabilità è sempre più a rischio, un milione in Turchia. All’interno della Siria ci sono sei milioni e mezzo di persone in fuga dalla guerra e dal terrore dello Stato islamico (Isis) o dai bombardamenti del regime. (Inform)
OGGI AL SENATO, “RIPENSARE MAASTRICHT”
Nell’ambito del Festival della Diplomazia Verrà presentato il Rapporto “Revitalizing anaemic Europe” realizzato dal “gruppo dei 20” ROMA – “Ripensare Maastricht” è questo il titolo del Convegno che avrà luogo oggi, dalle 16 alle 19, presso la sala S.Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, nell’ambito del Festival della Diplomazia. Il Convegno sarà l’occasione per presentare il “Rapporto del gruppo dei 20” della Fondazine Economia, guidata dal prof Paganetto, denominato “Revitalizing anaemic Europe”. All’evento interverranno, introdotti da Gianni Lattanzio, dell’Associazione Dialoghi, Giorgio Bartolomucci (Festival della Diplomazia), Luigi Paganetto (Fondazione Economia, Univ. Tor Vergata), Paolo Corsini (Vicepresidente Commissione esteri Senato), Michele Bagella (Univ. Tor Vergata), Rocco cangelosi (Consigliere di Stato), Paolo Guerrieri( Univ. La Sapienza e senatore), Giorgio La Malfa (Fondazione Ugo La Malfa), Maurizio Melani (Consigliere ITA), Giuseppe Pisicchio (deputato), Gianfranco Varvesi (Rappresentante Italia all’OSCE). “Le politiche di austerità – ha dichiarato Gianni Lattanzio – hanno mostrato i loro limiti. In caso di ciclo avverso servono politiche espansive. Il debito pubblico è aumentato come conseguenza della crisi e non il viceversa. Per affrontarne l’aumento serve lo sviluppo. Occorrono politiche di lungo periodo per contrastare la crisi attuale che ci mette a rischio stagnazione. Gli intervenuti al Convegno affronteranno queste problematiche e proveranno a dare una risposta adeguata per rivitalizzare l’Unione europea e proiettarla verso un futuro in cui essa possa essere la nostra casa comune”. (Inform)