IMMIGRATI: AMNESTY, IMPERDONABILE DECISIONE GB DI NON SOSTENERE SOCCORSI “La storia giudicherà imperdonabile questa decisione. Quando è giunto il momento di agire, il Regno Unito ha girato le spalle a persone disperate per lasciarle annegare”. Lo dichiara in una nota la direttrice generale di Amnesty International Regno Unito, Kate Allen, commentando la notizia che il Regno Unito non sosterrà alcuna futura operazione di ricerca e soccorso in mare agli immigrati, in quanto tali operazioni non farebbero altro che incentivare un maggior numero di persone a intraprendere il viaggio. “Questo è un giorno nero per la statura morale del Regno Unito - sottolinea Allen - Con un’operazione di cui c’era un estremo bisogno, la Marina italiana ha salvato migliaia di vite nel Mediterraneo. Gli altri paesi europei dovrebbero agire per condividere la responsabilità, anziché sottrarvisi. La vaga prospettiva di essere salvati non è mai stata un incentivo. La guerra, la povertà e la persecuzione sono ciò che spinge le persone alla disperazione e a correre rischi terribili”. “Condividiamo lo sconcerto per questa decisione, che conferma quanto gli stati membri dell’Unione europea non siano pronti né intenzionati ad assumere comunemente una responsabilità che negli ultimi 12 mesi è stata solo italiana - commenta Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia - Per questo, continuiamo a chiedere all’Italia di portare avanti l’operazione Mare nostrum: sospenderla in assenza di un’operazione europea analogamente efficace per mezzi, risorse e missione metterebbe nuovamente a rischio la vita di migliaia di persone che cercano protezione in Europa''.
NEL MIO INTERVENTO IN AULA HO ESPRESSO LA MIA SINCERA SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO E LE AUTORITÀ CANADESI E L’IMPEGNO COMUNE PER DIFENDERE LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA.
Sulla grave vicenda dell’attacco terroristico al Parlamento canadese e sulla morte di due militari di quel Paese amico, sono intervenuta alla Camera per esprimere la solidarietà personale e degli altri Parlamentari alle famiglie dei caduti, al popolo e alle autorità coinvolti nei drammatici avvenimenti. Un commando di uomini armati ha prima ucciso un militare italo-canadese, Nathan Cirillo, presso il National War Memorial di Ottawa e poi ha fatto irruzione nel Parlamento canadese nel tentativo, fortunatamente sventato, di portarvi terrore e morte. L’attentato fa seguito all’investimento mortale di un altro soldato compiuto intenzionalmente il giorno precedente da un giovane convertitosi all’Islam. Una vita è stata sacrificata per odio ideologico e un grave oltraggio è stato portato ad un importante simbolo storico e morale di un Paese amico e alla sua massima istituzione democratica. Con l’emozione che mi deriva dal fatto di essere nello stesso tempo cittadina italiana e cittadina canadese, vorrei esprimere al popolo e alle autorità canadesi la solidarietà e la partecipazione mia e di tutti i colleghi parlamentari. L’attentato, la cui matrice ideologica e terroristica sembra ormai evidente, è tanto più odioso e repellente in quanto colpisce un Paese democratico e multiculturale come il Canada. Centinaia di migliaia di italiani, come i genitori di Nathan Cirillo, il soldato caduto, hanno potuto trovare condizioni di miglioramento e di integrazione in una società aperta e libera che ha saputo rispettare le loro convinzioni e la loro identità. La solidarietà è doverosa ma non basta. Il nostro Paese, oltre ai principi democratici, deve condividere con il Canada e con gli altri partner anche l’impegno e la determinazione di resistere e contrastare la crociata di terrore volta a suscitare ogni giorno nuovi scenari di morte. Sono in discussione la sicurezza, la liberta di pensiero e di religione, i principi più profondi della democrazia. Il messaggio più giusto che in questo momento possiamo inviare al popolo e alle autorità canadesi è che anche l’Italia, in un confronto così difficile e nello stesso tempo decisivo per le sorti della libertà, è pronta a fare la sua parte. (Francesca La Marca)
CORALLI E CORSARI DEL NOSTRO MARE MEDITERRANEO: CONFERENZE E MOSTRE
L’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia continua con questi eventi il ciclo dedicato al mar Mediterraneo, crocevia di popoli e di diverse culture, visto non solo come principale via di accesso e di immigrazione in Europa, ma anche come testimone di un interessante e affascinante passato. Un passato ricco di storia che sarà presentato, il prossimo 6 novembre, in uno dei suoi molteplici aspetti con le conferenze e le mostre sui temi del corallo e dei corsari del Mediterraneo. L’esposizione Corsari del Nostro Mare, curata da Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico, presenterà armi, carte nautiche, documenti d’archivio e altri oggetti databili tra il ‘500 e l’800, epoca in cui la corsareria e la pirateria ebbero fine nel Mediterraneo. La lavorazione del corallo sarà il secondo grande tema che verrà approfondito, presentando i preziosi gioielli del XIX° e XX° secolo provenienti dal Museo del Corallo Ascione di Torre del Greco. L'esposizione è curata da Filomena Maria Sardella e Caterina Ascione. Completerà la rassegna una parte della collezione di gioielli contemporanei delle artiste Loredana Boboli de Lama e Isabella Astengo che lavorano questo prezioso materiale in maniera raffinata e nel totale rispetto della natura. Nell'introduzione al catalogo, la Direttrice dell'Istituto, Roberta Albertanza, spiega come siano legate da un filo rosso le due tematiche: la lavorazione del Corallo e la storia dei Corsari nel Mediterraneo....A quel tempo la lavorazione e la pesca del corallo, materiale preziosissimo, comportava molti rischi per gli addetti ai lavori, tra questi la possibilità di essere assaliti da bande di pirati, che spesso facevano di questo materiale l’oggetto delle loro scorrerie attaccando le navi che lo trasportavano o le cosidette coralline, le barche dei pescatori di coralli. Talvolta accadeva persino che ai corsari venisse richiesta protezione dagli stessi pescatori e commercianti di coralli... L'Alberotanza, inoltre, sottolinea anche il lato curioso di questo prezioso elemento che, nei secoli, si è trovato sospeso tra superstizione e religione..... Il corallo è un antichissimo amuleto di valore apotropaico per i neonati, ancora oggi diffuso. Secondo la tradizione pagana i rametti appuntiti infilzavano il malocchio lanciato per invidia, mentre per i cristiani il suo colore rosso ricordava il sangue di Cristo, infatti veniva usato già nel medioevo per i reliquiari della Croce. Il corallo assume così la valenza di simbolo della doppia natura di Cristo, umana e divina. Per questo si trova in numerosi dipinti rinascimentali, come la Madonna del solletico di Masaccio, la Madonna di Senigallia e la Pala di Brera di Piero della Francesca..... La serata sarà aperta alle ore 18 dalle conferenze di Filomena Maria Sardella: Gioielli di rosso corallo, l'evoluzione del gusto di Caroline Murat e Maria Carolina Borbone e di Caterina Ascione: Un filo rosso tra Marsiglia e Torre del Greco. La lavorazione del corallo dall'arrivo di Martin ai giorni nostri. Seguiranno i contributi di Davide Gnola e dell’autore Giovanni Panella sul legame tra coralli e corsari. L’inaugurazione delle due mostre avrà luogo alle ore 19.30.