Agip di Catania e provincia. L’ENI (società a capitale pubblico) si è rifiutata inopinatamente di sottoscrivere il rinnovo dell’accordo economico scaduto da quasi due anni, sul quale, benché non ancora sottoscritto, vi era già stata una uniformità di vedute. La scusante di una congiuntura economica sfavorevole è apparsa al sindacato nazionale di colore assolutamente pretestuosa. “Con meno di 4 €urocent al litro, - afferma la Figisc- Confcommercio di Catania - la categoria dei gestori Agip, che occupa circa 300 addetti, oggi non riesce più a tenere in piedi le sue attività . Ed è fortemente reale il rischio di una forte diminuzione dei livelli occupazionali. Tutto questo a fronte di pingui e solidi bilanci annuali che annualmente registrano le compagnie petrolifere con ENI in testaâ€. â€Contro questa incomprensibile posizione assunta dalla società di Stato - continua la Figisc - sono state già comunicate al dicastero retto dal Ministro Scajola una serie di iniziative. La prima delle quali vedrà la sospensione, per una settimana e a partire dal prossimo 10 novembre, dell’applicazione del “Prezzo Massimo“ ovverosia del prezzo che la categoria si è volontariamente obbligata a rispettare, a vantaggio dei consumatori.Nella settimana successiva seguirà il rifiuto di accettare le carte di credito aziendali ed infine, se sarà necessario, gli impianti Agip verranno chiusi per almeno 48 oreâ€. La Figisc, infine, sollecita tutti i gestori ad unirsi nella lotta ed a partecipare massicciamente alla riunione. Si può contattare la federazione allo 095/ 7310729 sempre attivo in ore ufficio. (fonte cronaca oggi)