sono quindici ed il responso delle urne sancì nove consiglieri alla lista “Pietraperzia Cambia†pilotata da Caterina Bevilacqua e sei consiglieri alla lista “Palascino Sindaco†il cui leader era l’avvocato Gino Palascino. Ora il gruppo dell’avvocato Palascino si è diviso in tre gruppi: gruppo Udc formato da Pino Amico, Calogero Barrile ed Enzo Calì; gruppo Pdl formato da Enzo Emma e Germano Bonincontro; forma gruppo a sé Enza di Gloria iscritta alla Destra – Alleanza Nazionale. Il gruppo che elesse sindaco Caterina Bevilacqua risulta formato da: Michele Bonaffini ed Angelo Monachino gruppo misto; gruppo indipendente formato da Calogero Di Gloria e Filippo Rosselli; un gruppo a parte fa Maria Rosa Giusa che è indipendente di destra; mentre fanno parte del neonato Partito Democratico Pino Miccichè, Eusebio Castellano, Pietro Paternò e Paola La Monica. In atto vi è una frattura nel gruppo di centro sinistra che appoggia Caterina Bevilacqua; infatti sono diventati l’ago della bilancio Angelo Monachino e Michele Bonaffini, che in quest’ultimo periodo stanno facendo azione comune con il centro destra. Il pilastro del consiglio comunale è Michele Bonaffini che dialoga con la destra e con la sinistra. Nei primi tre anni e mezzo ha avuto una azione determinate nella vita amministrativa togliendo spesso la visibilità al sindaco. La variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale porta il suo primato, che in questo caso è stato positivo; infatti i suoi voti sono stati determinanti per la variazione, visto che il centrodestra dopo che si era approvato tutti gli emendamenti alla fine ha votato contro e quindi per la bocciatura della variazione di bilancio. La variazione di bilancio era necessaria perché vi sono tanti creditori che avanzano soldi del comune e quindi avevano necessità di aver liquidato le spettanze. Il termine “inciucio†- commistione tra maggioranza ed opposizione - è molto in uso in questo consiglio comunale. Ora l’opposizione ha deciso di presentare la sfiducia al sindaco Bevilacqua, che sarà solamente un puro atto dimostrativo, perché il sindaco è saldamente radicato nel Palazzo di Città . Giusepe Carà (fonte vivienna)