“ E’ sicuramente lecito ed ammissibile che un naufrago cerchi qualsiasi relitto a cui attaccarsi per non affogare ma sicuramente non è ammissibile che una azienda, in odore di fallimento per una gestione societaria inoculata e scorretta, metta in campo delle voci, suffragate anche da qualche sindacato colluso, secondo cui sarebbero in odore di licenziamento circa 500 operatori del servizio di raccolta rifiuti, creando, così, un grave allarme sociale nel tentativo disperato di fare sollevare i lavoratori a tutela ed a sostegno di questa barca che fa, ormai, acqua da tutte le parti e che deve scomparire dal pubblico consesso e dall’immagine delle strutture esistenti per i gravi danni sociali ed economici che ha saputo creare in tutta la provincia.I lavoratori possono e devono stare tranquilli in quanto è ben noto a tutti che il loro è stato solo un comando di passaggio dai Comuni alla società di gestione e, quindi, è automatico che nel caso di azzeramento di questa società e di restituzione ai Comuni del servizio i lavoratori rientrerebbero al loro punto di partenza, con grande giubilo dei cittadini che rivedrebbero le loro città pulite ed ordinate come prima.In tal senso non si capisce la motivazione per cui i Sindaci dei comuni della provincia non hanno preso, e non prendono, una posizione chiara e forte per richiedere che il servizio di raccolta venga restituito ai Municipi e che la Provincia curi esclusivamente e direttamente lo smaltimento attraverso le modalità e le forme che la tecnologia suggerisce e offre. Forse i lavoratori, a cui si riferiscono i comunicati subdoli emanati, non sono gli operatori che quotidianamente fanno il loro dovere a quella massa di persone assunte selvaggiamente e a puro titolo clientelare e di cui non sempre sono note le mansioni da svolgere.In questo ultimo caso dispiace certamente che possano perdere il posto di lavoro ma non è ammissibile che il costo non indifferente occorrente gravi sulla tasca dei cittadini e considerando che queste assunzioni rispondono ad un progetto di clientela politica dovrà farsi carico la stessa politica per trovare per questi lavoratori una nuova e seria collocazione nel mondo del lavoro attraverso gli strumenti che la legge di tutela dei lavoratori offreâ€. (fonte vivienna)