del capoluogo Rino Agnello di 80 mila euro, per cui la città dovrebbe vivere qualche giorno di tranquillità e si dovrebbe anche assistere allo svuotamento dei cassonetti stracolmi di rifiuti. Intanto notizie parzialmente interessanti arrivano dalla riunione di Palermo, dove erano presenti gli assessori regionali al bilancio, al Territorio ed Ambiente ed alle Politiche Sociali,oltre ai componenti la IV commissione regionale per valutare la situazione degli Ato Rifiuti, non solo di Enna, ma anche di Messina 1 e di Catania 3, che sono poi quegli Ato che in Sicilia stanno peggio di tutti e stanno soffrendo parecchio per mancanza di liquidità a causa del mancato pagamento delle bollette da parte degli utenti, che le ritengono esose, non rispondenti alla realtà del servizio stesso. Alla riunione erano presenti il sindaco di Nicosia, Antonello Catania e diversi i sindaci dei comuni del catanese. In questo momento si vuole salvare il salvabile e questo lo si può fare se gli Ato hanno una certa liquidità che consenta loro di pagare parte delle spettanze arretrate agli operai, avere la disponibilità per acquistare il carburante, pagare le assicurazioni dei mezzi. Una boccata di ossigeno per una situazione che, comunque, rimane esplosiva perché sono tanti i problemi che si devono risolvere, ma sempre legati a problemi finanziari. Per avere delle anticipazioni è necessaria una delibera di giunta che deve avere le giuste indicazioni e poi pare che l’assessore Cimino abbia avuto un contatto con la Serit che dovrebbe effettuare delle anticipazione per circa 6 milioni di euro, sulla base degli incassi ottenuti in questo periodo dal pagamento delle bollette, somma che dovrebbe essere divisa tra Ato Rifiuti e Sicilia Ambiente per poter intervenire, soprattutto sul pagamento delle spettanze dei lavoratori. Intanto l’assemblea dei sindaci che avrebbe dovuto riunirsi lunedì 16 marzo, scivola al 24 e 25 marzo ed è una riunione che ha una sua importanza perché “sulla carta†dovrebbe potere avere a disposizione le decisioni dei consigli comunali circa l’entità della tariffa da far pagare agli utenti per il 2009, ed ovviamente questo è argomento delicato e controverso perché c’è anche una corrente di pensiero tra i sindaci, specie tra quelli di centrodestra, che il servizio sarebbe meglio farlo gestire ai comuni, anche se una recente sentenza sottolinea che gli Ato non possono fallire. (fonte vivienna)