Servizi sociali, Atm, rifuti, tributi: la nota del consigliere comunale del Pd. «Alle chiacchiere seguano atti amministrativi in grado di fronteggiare le emergenze»
Secondo il consigliere comunale del Pd Paolo Saglimbeni non ci sono alibi: sono troppi i nodi da sciogliere a Palazzo Zanca, e i motivi sono, dal suo punto di vista, evidenti. «I nodi non vengono sciolti - scrive in una nota - perché Buzzanca, dopo avere imposto, ancora una volta, la sua candidatura alla coalizione, ne paga le conseguenze». Sia come sindaco che come deputato regionale. Le conseguenze, infatti, secondo Saglimbeni vengono pagate «a Messina, dove la frattura del centrodestra ha scatenato al lotta di riposizionamento che è sotto gli occhi di tutti. Basta vedere il fuoco amico dei consiglieri di maggioranza su temi quali l'Ato3, i servizi sociali, i fondi FAS, ecc...». Ma anche «a Palermo, dove la resa dei conti con Lombardo è destinata ad emarginare ancora di più la città nel contesto regionale». Secondo il consigliere del Pd «non si può aspettare che il quadro si componga, urgono risposte immediate. Per esempio, nei servizi sociali, ai proclami di scioglimento dell'Istituzione, deve seguire la relativa proposta di delibera al consiglio comunale per eliminare uno stipendificio, fonte di sprechi e di debiti fuori bilancio, e ridefinire le politiche sociali riconducendole ad unità in capo all'assessorato. E, per fronteggiare l'emergenza, non basta la condivisibile proroga dei servizi se non si assicurano le risorse finanziarie necessarie a pagare con puntualità le cooperative e i lavoratori e a consentire in futuro bandi di gara ben strutturati; l'unico modo per eliminare a monte la conflittualità perenne e recuperare la qualità delle prestazioni». «Riguardo l'Atm - prosegue la nota - l'entusiasmo del sindaco è totalmente ingiustificato se, come sembra, non si possono pagare gli stipendi di agosto e mancano circa 8 milioni per arrivare a fine anno. Per rilanciare l'azienda non bastano i pannicelli caldi: occorre intervenire con determinazione sugli sprechi e dare all'ing. Manna mandato per redigere un piano di rilancio che consenta di intercettare risorse esterne senza le quali c'è solo il baratro del fattilmento assolutamente da scongiurare». Capitolo rifiuti solidi urbani: «E' condivisibile l'obiettivo di una discarica nel territorio comunale, ma va condannata la superficialità con la quale si affronta questa delicatissima fase di ristrutturazione degli Ato. La Regione mira ad accollare i debiti regressi di gestione ai comuni e, senza una seria analisi e valutazione dell'esistente che consenta di giocare un ruolo guida adeguato in un consorzio di ben 104 comuni, si corre il rischio di pagare i propri debiti e accollarsi quelli degli altri, con pesanti conseguenze per i cittadini utenti». «Infine - conclude Saglimbeni - vanno sciolti anche i nodi della Zancle e del project financing dei cimiteri, chiarendo una volta per tutte se la esternalizzazione della gestione e la centralità del privato sono solo proclami elettorali o, al contrario, sono capisaldi reali della giunta Buzzanca. Non si può restare in mezzo al guado con la spada di Damocle del dissesto finanziario del Comune e i risarcimenti da pagare alle imprese partecipanti. Sono temi sui quali torneremo specificamente sempre con spirito costruttivo perché alle chiacchiere seguano atti amministrativi in grado di fronteggiare insieme le emergenze e rilanciare l'azione amministrativa. La città non può più aspettare».