ucciso perché non sarebbe stato preciso e solerte nel mandare denaro a Sandro Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore. A sostenerlo è il pentito Francesco Franzese, ascoltato oggi in videoconferenza nel processo per l'omicidio Bonanno, in corso davanti alla prima sezione della Corte d'assise di Palermo. Franzese, rispondendo alle domande dei pm Annamaria Picozzi e Francesco Del Bene, ha riferito un commento di Lo Piccolo junior su Bonanno, ucciso col metodo della lupara bianca nel gennaio 2006: "Ce l'ha per vizio, i piccioli gli restano impiccicati nelle mani (i soldi gli restano attaccati alle mani, ndr)". Bonanno, sempre secondo il collaboratore di giustizia, si sarebbe rifiutato di dare 6 mila euro ai Lo Piccolo perché avrebbe sostenuto di averglieli già dati: "Se glieli faccio avere di nuovo, passo per bugiardo", avrebbe affermato. "Con Sandro, non si parlavano più", commenta Franzese. Secondo Angelo Fontana, l'altro pentito ascoltato oggi, Bonanno sarebbe stato invece considerato pericoloso perché avrebbe voluto vendicare la morte del padre, Armando, superkiller ucciso negli anni '80. Il processo e' stato rinviato a