L'UE sta aggiornando le norme in materia di visti per migliorare le condizioni dei viaggiatori in regola e aumentare gli strumenti a disposizione per far fronte alle sfide poste dalla migrazione irregolare. Il codice dei visti, entrato in vigore nel 2010, contiene le norme relative al trattamento delle domande
e al rilascio dei visti per soggiorni di breve durata nell'UE (visti per soggiorni non superiori a 90 giorni su un periodo di 180 giorni). La Commissione ha presentato la sua proposta di riforma del codice dei visti il 14 marzo 2018. Oggi gli esponenti dei paesi presso l'UE hanno confermato, a nome del Consiglio, l'accordo informale raggiunto tra i rappresentanti del Parlamento europeo e la presidenza rumena del Consiglio sulla proposta di modifica del codice dei visti. Condizioni migliori per i viaggiatori in regola Le nuove norme garantiranno procedure più rapide e chiare per i viaggiatori in regola, in particolare: consentendo di presentare le domande da 6 mesi a 15 giorni prima del viaggio prevedendo la possibilità di compilare e firmare il modulo di domanda per via elettronica introducendo un metodo armonizzato per il rilascio dei visti per ingressi multipli ai viaggiatori in regola con pregressa esperienza positiva sotto il profilo dei visti per un periodo in graduale aumento da 1 a 5 anni Per migliorare la capacità degli Stati membri di coprire i costi del trattamento dei visti senza creare un deterrente per i richiedenti, i diritti per i visti saranno aumentati a 80 EUR. Il regolamento introduce inoltre un meccanismo per valutare ogni tre anni la necessità di rivedere l'importo dei diritti per i visti. Il regolamento dovrebbe anche contribuire a migliorare la cooperazione con i paesi terzi in materia di riammissione grazie all'introduzione di un nuovo meccanismo per utilizzare la politica dei visti come leva. Nell'ambito di questo meccanismo, la Commissione valuterà periodicamente la cooperazione con i paesi terzi in materia di riammissione. Se un paese non collabora, la Commissione suggerirà al Consiglio di adottare una decisione di esecuzione che applichi specifiche misure restrittive in materia di visti per quanto riguarda il trattamento e, da ultimo, i diritti per i visti. Se invece il paese collabora, la Commissione può suggerire al Consiglio di adottare una decisione di esecuzione che disponga la riduzione dei diritti per i visti, tempi più brevi per decidere in merito alle domande di visto oppure periodi di validità più lunghi dei visti per ingressi multipli. La decisione di esecuzione avrà una validità massima di un anno e potrà essere rinnovata. ( 20/02/2019-ITL/ITNET)