Date scaglionate per l’invio delle domande, il termine scade il 31 dicembre 2020. L’accesso alla procedura con SPID ROMA – In base al decreto flussi 2020, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, è di 30.850 la quota massima dei lavoratori non comunitari subordinati, stagionali e non stagionali,
e di lavoratori autonomi che potranno fare ingresso in Italia quest’anno. Nel dettaglio, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 luglio 2020, prevede 12.850 ingressi per lavoro subordinato non stagionale, autonomo e conversioni. Nell’ambito di questa quota sono riservati 6.000 ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia e turistico-alberghiero di cittadini di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina e dei Paesi che nel corso dell’anno 2020 dovessero stipulare accordi di cooperazione in materia migratoria. Le quote rimanenti sono ripartite tra ingressi di cittadini non comunitari che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi di origine, ingressi di lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela e ingressi di cittadini non comunitari per lavoro autonomo, nonché tra conversioni dei permessi di soggiorno già detenuti ad altro titolo in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo. Le relative istanze – segnala la nota del Ministero dell’Interno diffusa in proposito – possono essere inviate a partire dalle ore 9 del 22 ottobre prossimo. 18.000 sono gli ingressi stabiliti per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero. Riguardano ingressi di cittadini non comunitari per lavoro subordinato stagionale di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. Nell’ambito di questa quota, a titolo di sperimentazione, sono riservate 6.000 unità ai lavoratori degli stessi Paesi le istanze dei quali saranno presentate, in nome e per conto dei datori di lavoro, dalle seguenti organizzazioni: Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle cooperative (comprende Lega cooperative e Confcooperative). Le quote verranno ripartite tra le regioni e le province autonome, a cura del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le istanze possono essere inviate dalle ore 9 del 27 ottobre prossimo. Da oggi è disponibile l’applicativo per la precompilazione dei moduli di domanda, accedendo alla procedura informatica dedicata sul sito https://nullaostalavoro.dlci.interno.it, al quale si accede solo con le credenziali SPID. Le istanze possono essere presentate fino al 31 dicembre 2020. (Inform)