Conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE - Gruppo di lavoro N.1 – Nuova Emigrazione - La Conferenza permanente S-R-PA-CGIE costituisce, per legge, il contesto di negoziazione tra emigrazione italiana e istituzioni italiane.

Il gruppo di lavoro n. 1 ha operato con l’obiettivo di fornire un quadro di riferimento logico e operativo in cui inserire le proposte del CGIE per la IV Plenaria della Conferenza permanente S-R-PA-CGIE, distinguendo gli ambiti dei Diritti delle persone in movimento e delle Opportunità del sistema Italia nel suo complesso, ai fini di ridurre i flussi e di recuperare parte delle competenze uscite dal sistema. I movimenti migratori si inseriscono nel contesto di squilibri tra aree territoriali e tra sistemi economico-sociali, perciò procedono dal paese con minor capacità di valorizzazione individuale, verso quello a maggiore capacità di valorizzazione delle potenzialità individuali. L’interlocuzione con l’Italia, paese di origine, è fondata sulle prerogative dei diritti di cittadinanza. I paesi di accoglienza sono l’altro terreno di rivendicazione di diritti verso cui le istituzioni italiane devono esercitare un costante monitoraggio delle condizioni di insediamento e integrazione, per contrastare eventuali discriminazioni. Laddove poi le risorse umane e interculturali dell’emigrazione sono riconosciute come fattori da riattivare per uno sviluppo locale socialmente e ecologicamente sostenibile, può emergere un ambito di diritti dei territori di partenza su cui fondare prospettive e opportunità. Nelle diverse citazioni che riguardano le Regioni come interlocutori istituzionali di misure legislative e di programmazione, si contemplano tutti gli Assessorati regionali per i quali la nuova emigrazione può costituire un target come soggetto fruitore di diverse politiche, ovvero risorsa attivabile per la loro migliore realizzazione, insieme a ulteriori interlocutori e attori istituzionali a livello locale, anche di natura tecnica e agenziale. Per il MAECI, si richiama il coinvolgimento permanente della DGIT (Direzione Generale Italiani all’Estero) e della DGSP (Direzione Generale Sistema Paese).

NUOVA EMIGRAZIONE: LA DIMENSIONE DEI DIRITTI INDIVIDUALI

• Garantire una libertà di movimento responsabile adeguando le legislazioni nazionale e regionali per l’emigrazione e la mobilità. Servizi di informazione, formazione, orientamento e accompagnamento alla partenza e all’arrivo La nuova emigrazione si muove in un contesto caratterizzato da accentuata precarietà e ricorsività. È necessario sviluppare politiche di assistenza e misure che contemplino un mix di informazione, formazione, orientamento e accompagnamento ai singoli progetti emigratori, sia alla partenza (regioni) sia all’arrivo (paesi di accoglienza) coinvolgendo le rappresentanze istituzionali, sociali, associative e di servizio presenti. Bisogna rivedere le leggi regionali e nazionali sull’emigrazione in base ai cambiamenti degli ultimi 10/15 anni e alla ripartenza dei flussi di emigrazione prevalentemente giovanile sia verso i singoli migranti sia come raccordo che consenta la valorizzazione dei nuovi migranti nella programmazione per lo sviluppo delle aree di esodo. Bisogna verificare l’adeguatezza delle norme comunitarie ai nuovi ambiti di massiccia emigrazione interna dai paesi periferici verso i paesi centrali, contrastando le restrizioni dei diritti di libera circolazione e integrazione e rafforzando le politiche comunitarie e nazionali di coesione territoriale e sociale tendenti ad un riequilibrio tra territori erogatori e territori fruitori dei flussi di emigrazione interna.

• GARANTIRE IL DIRITTO AL MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE ITALIANA DEI FIGLI A SEGUITO DELLE FAMIGLIE MIGRANTI E IL LORO DIRITTO AD UNA POSITIVA INTEGRAZIONE NEI PAESI DI ARRIVO

Servizi di informazione e di orientamento per le famiglie, mantenimento della lingua italiana, sostegno all’integrazione dei figli Circa il 20% dell’attuale movimento emigratorio è costituito da famiglie con figli al seguito. Per evitare situazioni di nuova marginalità riguardanti il loro inserimento e integrazione scolastica e la possibilità di nuova integrazione in caso di rientro in Italia, è necessario proteggere i diritti al riconoscimento dei titoli di studio e degli anni di scolarizzazione precedenti, insieme al sostegno all’integrazione nei sistemi scolastici dei paesi di arrivo senza declassamenti e al mantenimento della lingua italiana come condizione basilare di integrazione dei figli, fondamentale in caso di rientro in Italia. Bisogna quindi potenziare gli strumenti per garantire tali diritti, avvalendosi dei fondi disponibili e allargando il campo di azione di Enti gestori e Scuole italiane all’estero alla nuova tipologia di fabbisogni e di utenza; nonché promuovere accordi con gli Stati di arrivo anche con l’obiettivo di inserire l’insegnamento dell’Italiano nei curricula formativi locali. Garantire i Diritti del lavoro, previdenziali e di tutela, sanitari, ecc. Ampliare i servizi di assistenza, ottimizzando la collaborazione tra istituzioni e patronati I nuovi flussi emigratori accrescono i fabbisogni di assistenza e tutela dei singoli e delle famiglie in campo lavorativo, previdenziale, fiscale e sanitario. L’intervento pubblico, in rete con le rappresentanze sociali e la struttura di servizi dei Patronati, rappresenta un'opportunità e un dovere. Si richiede un tavolo tecnico con il compito di monitorare lo stato delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale in essere e verificare la necessità di stipulare nuovi accordi bilaterali e aggiornare quelli in vigore a garanzia di adeguata ed efficace tutela previdenziale.

- QUESTIONI FISCALI: Revisione delle convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali in particolare per la tassazione dei dipendenti pubblici e privati. che, per evitare disparità di trattamento, vanno uniformate. Va ripristinata la norma che, ai fini fiscali, considera "prima casa" quella posseduta in Italia dai pensionati emigrati all'estero, estendendola a tutti i lavoratori, in virtù della configurazione della nuova emigrazione, non stanziale, ma "circolare", che prevede periodi di uscita, rientro e ricollocazione nel mercato del lavoro italiano.

- QUESTIONI PREVIDENZIALI: Realizzare le necessarie modifiche alle Convenzioni bilaterali esistenti, anche per l’estensione della totalizzazione multipla, per garantire il riconoscimento di tutti i periodi di lavoro, di qualsiasi tipologia e durata e dovunque siano stati svolti. - Stipulare nuove convenzioni bilaterali specie in Stati quali Albania, Cile, Ecuador, Filippine, Marocco, Messico, Perù.

- QUESTIONI SANITARIE: Fare emergere i dati sui costi legati alla mancata iscrizione all’AIRE riguardo alla copertura sanitaria. Garantire la copertura sanitaria per tutti i migranti in caso di permanenza entro i 90 giorni nelle regioni di origine, oltre le cure di urgenza. Verificare la possibilità di una copertura assicurativa privata che permetta agli iscritti AIRE di mantenere un rimborso delle spese non convenzionate con il SSN in virtù della cittadinanza. Sensibilizzare i migranti sui benefici della CIE e dello Spid dall’estero.

- OTTIMIZZARE SINERGIE E RETI DI TUTELA: Attuare la collaborazione con soggetti operativi in Italia e all’estero, capillarmente presenti e organizzati attraverso la convenzione tra MAECI e Istituti di Patronato, prevista dall’art. 11 della legge 152 del 2001, considerando in maniera organica tutte le potenzialità e sinergie possibili per soddisfare le necessità delle emigrazioni nuove e tradizionali, attraverso un'ampia offerta di servizi concertata con la PA, per lo svolgimento, da parte dei Patronati, dell'attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari prevista dalla legge - nel pieno rispetto dei ruoli, responsabilità e norme. - FRONTALIERATO: promuovere il riordino della legislazione riguardante i lavoratori frontalieri e definire i principi generali attraverso cui si realizza la loro tutela. Addivenire all'istituzione dello Statuto dei Lavoratori Frontalieri, per il superamento degli ostacoli alla libera circolazione, dando seguito alle determinazioni del Tavolo tecnico istituito presso il MAECI.

• GARANTIRE IL DIRITTO DI REINSERIMENTO/INTEGRAZIONE AL RIENTRO

Servizi di informazione, formazione, orientamento e misure di integrazione al rientro La ricorsività dei nuovi movimenti migratori e l’incertezza sociale, economica e politica, che si registra in diverse aree, impongono di approntare garanzie per il reinserimento sociale, scolastico, lavorativo in caso di rientro in Italia, integrando l’attuale legislazione nazionale e regionale con apposite misure di sostegno al rientro e prevedendo l’attivazione di misure coordinate di integrazione sociale, scolastica e lavorativa.

NUOVA EMIGRAZIONE: LA DIMENSIONE DELLE OPPORTUNITÀ (Finalità applicabili alla nuova emigrazione e alle ultime generazioni dell’emigrazione meno recente).

• MANTENERE RELAZIONI STABILI E NON EPISODICHE CON LA NUOVA EMIGRAZIONE.

Sviluppare reti di interazione sociale, culturale, economica per lo sviluppo delle aree di esodo Mantenere relazioni positive con la nuova emigrazione costituisce la condizione basilare per recuperare almeno in parte le competenze dei giovani che emigrano, su cui hanno investito ingenti risorse sia lo Stato che le famiglie italiane. È necessario adeguare la legislazione nazionale e regionale per l’emigrazione, per consentire di instaurare relazioni stabili e organiche con la nuova emigrazione, creando le condizioni per un eventuale rientro o per la retizzazione della risorsa sociale, culturale, economica che essa rappresenta per il Paese, sostenendo lo sviluppo di nuovo associazionismo all’estero e inserendo un raccordo stabile con la nuova emigrazione e le nuove generazioni nelle strategie nazionali e locali per lo sviluppo delle aree interne. Le nuove politiche regionali devono promuovere il senso di identità regionale e la relazione della nuova emigrazione con le aree di origine, rafforzando le reti associative all’estero, cofinanziando progetti che li vedano protagonisti nell'internazionalizzazione dei brand regionali, e sostenendo le Associazioni che intraprendono il ricambio generazionale.

• Incentivazione al rientro di emigrati come fattore di contrasto al declino demografico e come sostegno allo sviluppo locale Nello scenario di competizione internazionale realizzata anche attraverso politiche di attrazione di immigrazione selezionata (es. Gran Bretagna, Germania, Australia), il rientro di nostri giovani emigrati costituisce una opzione importante per recuperarne le competenze e per contrastare il declino anche demografico delle aree interne.

• Nuova emigrazione e nuove generazioni come agenti di internazionalizzazione Coinvolgere nuova emigrazione e nuove generazioni sia come fruitori sia come agenti nelle misure nazionali e regionali per l’internazionalizzazione delle PMI italiane (produzioni tipiche di agricoltura, artigianato, nuove tecnologiche, turismo, beni ambientali e culturali, ecc,).

• Nuova emigrazione e nuove generazioni come agenti di cooperazione internazionale Verifica delle legislazioni nazionale e regionali per operare eventuali integrazioni che consentano di costruire partenariati o coinvolgimento in progetti di cooperazione tra ONG Italiane e organizzazioni sociali e associazioni/organizzazioni italiane presenti in paesi obiettivo di misure di cooperazione internazionale italiana. Inserire la nuova emigrazione e le nuove generazioni nei programmi di Cooperazione Internazionale del MAECI e in quelli regionali di Cooperazione decentrata. Interlocutori per rispettive competenze: Governo (in particolare MAECI, MINT, MLPS, MISE, MEF, MIBACT, Ministero delle Politiche Agricole, Ministero dell’Ambiente, Ministro per il Sud, Ministro per gli Affari Regionali, Ministro per le Politiche Giovanili, Ministro per gli Affari europei), Parlamento, Regioni, ANCI, UPI, OO.SS., Patronati, Centri per l’impiego, INPS, Unione Europea, Istituzioni dei Paesi di arrivo, Associazioni.

ALLEGATO 1 PROPOSTE DI INTERVENTI MIRATI AD ATTIVITÀ SPECIFICHE IN MATERIA DI:

• NUOVA EMIGRAZIONE: LA DIMENSIONE DEI DIRITTI INDIVIDUALI

Garantire una libertà di movimento responsabile adeguando le legislazioni nazionale e regionali per l’emigrazione e la mobilità: Servizi di informazione, formazione, orientamento e accompagnamento alla partenza e all’arrivo: Interventi

• Sviluppare azioni permanenti di orientamento e accompagnamento alla partenza e all’arrivo mettendo in rete le organizzazioni sociali e di servizio (Associazioni e Patronati). • Riattivare programmi di formazione professionale in paesi extra-europei a titolarità Min-Lavoro.

• Riformulare l’azione delle Consulte e il raccordo con le Associazioni regionali nel mondo per assistere i giovani emigrati o che intendono migrare;

• Realizzare un portale informativo a trazione CGIE.

• Istituire Numero Verde nazionale con team esperto di emigrazione con competenze di orientamento da collegare all’azione dei centri per l’impiego. Garantire il diritto di reinserimento/integrazione al rientro. Servizi di informazione, formazione, orientamento e misure di integrazione al rientro Interventi

• Programmi ad hoc per l’istituzione di reti tra rappresentanze istituzionali, sociali, imprenditoriali, e associative a livello regionale e locale.

• Bandi per la formazione professionale, con corsia preferenziale per i cittadini italiani che rientrano nelle singole Regioni, anche con l’utilizzo dei fondi FAMI e FSE. • Attivazione di un tavolo paritetico per il riconoscimento dei titoli accademici.

• Coordinamento Regione-Università per l'attivazione di partnership con il mondo accademico internazionale.

• Stage all'interno di imprese.

• Diffusione di buone prassi di valorizzazione di esperienze e competenze acquisite all’estero quali elementi di facilitazione del reinserimento nei diversi settori produttivi e di servizi.

• Creazione numero verde e portale di orientamento, informazione su Concorsi e opportunità di lavoro anche coinvolgendo i Centri per l’impiego.

• Potenziamento legislativo e delle norme comunitarie di libera circolazione, per fornire misure di sostegno al rientro nelle regioni di esodo, in coerenza con le politiche di coesione territoriale e sociale degli stati membri e del riequilibrio tra territori erogatori e fruitori di flussi di emigrazione interna.

• NUOVA EMIGRAZIONE: LA DIMENSIONE DELLE OPPORTUNITÀ

Mantenere relazioni stabili e non episodiche con la nuova emigrazione. Sviluppare reti di interazione sociale, culturale, economica per lo sviluppo delle aree di esodo Interventi

• Strutturare canali di interazione permanente tra istituzioni nazionali, regionali, locali e quelle sociali, associative e di servizio dell’emigrazione all’estero.

• Potenziare la funzione associativa e di partecipazione sociale.

• Riconoscimento dell’associazionismo degli italiani nel mondo (Legge nazionale Terzo Settore).

• Ripristino contributi MAECI ad associazionismo nazionale finalizzato al coinvolgimento delle nuove generazioni.

• Riconoscimento e riqualificazione dell’Associazionismo in funzione di attuatore di progetti di servizio civile all’estero, di formazione e orientamento, di animatore comunitario.

• Superare eventuali impedimenti normativi alla partecipazione delle associazioni e organizzazioni dell’emigrazione a bandi regionali già esistenti.

• Lanciare campagne di sensibilizzazione in Italia per far conoscere le realtà organizzate all’estero.

• Sollecitare organizzazioni di categoria a tener conto della presenza all’estero come fonte e occasione di internazionalizzazione dei sistemi regionali e del Sistema Paese. • Rafforzare funzione del CGIE come dorsale di contatti, opportunità e diffusione delle opportunità.

• Realizzare programmi e occasioni di collaborazione operativa tra giovani della nuova emigrazione e realtà di origine con l’obiettivo di mettere a valore le loro competenze in progetti di contrasto alle dinamiche di declino socio-economico locale.

• Attuare il carattere di “permanenza” della Conferenza-Stato-Regioni-Province Autonome -

CGIE.

• Organizzare occasioni di partecipazione associativa tra ricercatori, artisti, giovani imprenditori all’estero e connettere tali esperienze con le reti regionali.

• Replicare buone prassi di retizzazione di ricercatori e talenti già sperimentate da alcune regioni (Umbria) e in alcune realtà diplomatico-consolari (Zurigo-Svizzera, ISSNAF-USA, ecc.).

• Inserire nella progettazione nazionale e regionale per le AREE INTERNE il volano di retizzazione e valorizzazione della nuova emigrazione e delle nuove generazioni all’estero. Incentivazione al rientro di emigrati come fattore di contrasto al declino demografico e come sostegno allo sviluppo locale Interventi

• Censire le competenze espatriate e verifica di condizioni di rientro su base regionale.

• Verificare norme in vigore e buone prassi già attuate in alcuni contesti regionali o territoriali

• Superare sporadicità e limitatezza interventi. Potenziare leggi e misure nazionali che incentivano il rientro in regioni di origine/aree di esodo di giovani che hanno vissuto una esperienza lavorativa all’estero, sostenendo il loro reinserimento nei contesti produttivi e di ricerca.

• Istituire linee guida e programmi di sviluppo locale che prevedono il coinvolgimento dei giovani rientrati o disponibili al rientro nelle regioni di origine o in altre aree (Meridione) con particolare attenzione alle Aree Interne e alle loro specificità ambientali e di sviluppo endogeno.

• Costruire tavoli permanenti di interlocuzione tra Istituzioni, rappresentanze sociali e imprenditoriali, università, centri di ricerca e sviluppo, e rappresentanze istituzionali e associative dell’ emigrazione.

• NUOVA EMIGRAZIONE E NUOVE GENERAZIONI COME AGENTI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE Interventi

• Mettere nuova emigrazione e nuove generazioni in relazione con poli di innovazione ed export regionali, per favorire transfer tecnologici, realizzare joint ventures in paesi in via di sviluppo e azioni di promozione delle produzioni vocazionali nei Paesi di cospicua presenza degli italiani.

• Sostegno economico regionale alla rete associativa che sia in grado di sviluppare iniziative promozionali.

• Riattivazione dei programmi di formazione professionale, creazione di impresa, sviluppo locale finanziati dal Ministero del Lavoro nei paesi extraeuropei.

• Riattivazione di analoghi spazi di intervento specifici all’interno della programmazione gestita dagli assessorati locali a formazione, lavoro, creazione di impresa, sviluppo economico.

• Superare la limitatezza dei fondi destinati alle CONSULTE regionali dell’emigrazione attivando i capitoli di spesa dei diversi assessorati coinvolti nell’internazionalizzazione, nella formazione orientata all’export, al turismo, e così via.

• Coinvolgere in tali azioni le Associazioni, le rappresentanze sociali e sindacali, quelle imprenditoriali, educative, Università e Centri di ricerca presenti nelle diverse regioni.

• Definire linee guida nazionali e programmi-quadro cui le Regioni devono ispirarsi.

NUOVA EMIGRAZIONE E NUOVE GENERAZIONI COME AGENTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Interventi

• Coinvolgimento e costruzione di partenariati con associazioni e organizzazioni italiane presenti nei paesi obiettivo di azioni di cooperazione nei paesi ad alta presenza di comunità italiane (in particolare in America Latina e Africa), valorizzando le loro competenze tecniche e interculturali.

• Consentire titolarità di Associazioni italiane nella realizzazione di programmi di Servizio Civile internazionale.