ROMA - La Commissione europea ha approvato oggi una misura italiana di aiuto di Stato per un importo di 40 milioni di euro da destinare alle attività di ricerca e sviluppo dell'impresa biotecnologica ReiThera S.r.l. connesse al coronavirus. L'approvazione, spiega Bruxelles,
si inscrive nell'ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza COVID-19. ReiThera sta lavorando ad un altro vaccino per il coronavirus. "Questa misura dell'Italia da 40 milioni sosterrà la ricerca incentrata su un nuovo vaccino contro il coronavirus”, ha confermato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza. “Continueremo a collaborare strettamente con gli Stati membri per favorire le misure nazionali che ci possono aiutare a fornire risposte alla pandemia, in linea con le norme dell'UE". La misura italiana di aiuto – la scheda dell’Ue Nell'ambito del quadro temporaneo l'Italia ha notificato alla Commissione una misura di aiuto del valore di 40 milioni a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo connesse al coronavirus svolte da ReiThera S.r.l., un'impresa di medie dimensioni con sede in Lazio che opera nel settore delle biotecnologie. Il sostegno pubblico assumerà la forma di sovvenzioni dirette. Scopo della misura è promuovere lo sviluppo di un nuovo vaccino contro il coronavirus, contribuendo così alla ricerca di soluzioni per affrontare l'attuale crisi sanitaria. Il vaccino sperimentale ReiThera è già stato oggetto di studi preclinici e di uno studio clinico di fase I, che ne ha dimostrato la sicurezza per adulti e anziani. Ora la misura aiuterà a predisporre e attuare la prossima tappa, che consiste in uno studio di fase II/III per confermare che il vaccino è sicuro ed efficace. La Commissione ha constatato che la misura di aiuto è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo: nello specifico i) coprirà meno del 60 % dei costi di ricerca e sviluppo e ii) i risultati delle attività di ricerca saranno messi a disposizione di terzi nello Spazio economico europeo a condizioni di mercato non discriminatorie attraverso licenze non esclusive. La Commissione ha concluso che la misura dello Stato italiano è “necessaria, opportuna e proporzionata a quanto necessario per contrastare la crisi sanitaria”, in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. Su queste basi la Commissione ha approvato la misura di aiuto in quanto conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato. La Commissione europea ha pubblicato ieri, 2 marzo, la relazione annuale sul Safety Gate, il sistema UE di allerta rapido che contribuisce a eliminare dal mercato i prodotti non alimentari pericolosi. Dalla relazione risulta che il numero di interventi delle autorità in seguito ad allerta cresce ogni anno, con una punta di 5.377 nel 2020 rispetto ai 4.477 nel 2019. Il 9% degli allerta lanciati nel 2020 riguarda prodotti connessi alla COVID-19, perlopiù mascherine di protezione non adatte allo scopo. Altri esempi di prodotti pericolosi connessi alla COVID-19 segnalati sul Safety Gate sono i disinfettanti contenenti sostanze chimiche tossiche, come il metanolo che può causare cecità o persino la morte in caso di ingestione, o sanitizzanti UV che hanno esposto gli utilizzatori a forti radiazioni causando irritazioni cutanee. "Il Safety Gate ha dimostrato di essere a prova di crisi - ha affermato Didier Reynders, Commissario per la Giustizia -: durante la pandemia di COVID-19 ha contribuito alla protezione dei consumatori affermandosi come strumento fondamentale per diffondere in modo efficiente e rapido le informazioni sui prodotti pericolosi (mascherine pericolose, disinfettanti tossici) e farli ritirare dal mercato. Con strumenti di protezione come questo i diritti dei consumatori sono ulteriormente rafforzati". La vigilanza si è concentrata sui prodotti connessi alla COVID-19 che sono diventati indispensabili per tutti i consumatori: nel 2020 vi sono stati infatti 161 allerta su mascherine, 3 su tute di protezione specifiche, 13 su disinfettanti per le mani e 18 su lampade UV spacciate per sterilizzatrici. Gli allerta nel sistema continuano quest'anno. Nel 2020 le autorità dei 31 paesi partecipanti alla rete Safety Gate (Stati membri dell'UE più Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Regno Unito) hanno scambiato grazie al sistema, in totale, 2 253 allerta su misure adottate contro prodotti pericolosi, dando seguito alle segnalazioni con 5.377 interventi: un aumento di oltre il 20% rispetto al 2019. Secondo la relazione odierna, la categoria di prodotti più segnalata sono i giocattoli (27% delle segnalazioni totali), seguita dai veicoli a motore (21%) e dagli apparecchi e dispositivi elettrici (10%). Ciò dimostra che nell'UE la vigilanza del mercato si concentra in particolare sui bambini, gruppo di consumatori vulnerabile. In genere le segnalazioni più frequenti riguardano i prodotti che causano lesioni (fratture o traumi, 25%), seguiti dai componenti chimici nei prodotti (18%) e dai rischi di soffocamento per i bambini (12%). Rispetto all'anno scorso un maggior numero di mercati online si impegna a migliorare la sicurezza dei prodotti che vendono. Ieri due nuovi firmatari hanno aderito all'iniziativa Impegno per la sicurezza dei prodotti (Product Safety Pledge): Joom e Etsy, impegnandosi a verificare che i prodotti figuranti sul Safety Gate non siano in vendita sui rispettivi siti web e a intervenire rapidamente se le autorità nazionali segnalano loro prodotti pericolosi che dovrebbero essere ritirati. La Commissione europea ha adottato oggi una comunicazione che fornisce agli Stati membri orientamenti generali sulla conduzione della politica di bilancio nel periodo a venire. Il documento contiene principi guida per la corretta progettazione e la qualità delle misure di bilancio; espone le considerazioni della Commissione riguardo all'opportunità di disattivare o di mantenere la clausola di salvaguardia generale; fornisce infine indicazioni generali sulla politica di bilancio nel suo complesso per il periodo a venire, comprese le implicazioni che il dispositivo per la ripresa e la resilienza ha sulla politica di bilancio. La Commissione, sottolinea Bruxelles, si impegna a “garantire una risposta politica coordinata e coerente alla crisi attuale” che “presuppone politiche di bilancio credibili che affrontino le conseguenze a breve termine della pandemia di coronavirus e sostengano la ripresa, senza compromettere la sostenibilità di bilancio a medio termine. La comunicazione mira a sostenere tali obiettivi”. "La nostra decisione dello scorso marzo di attivare la clausola di salvaguardia generale ha riconosciuto la gravità della crisi in atto”, ha ricordato Paolo Gentiloni, Commissario per l'Economia. “Tale decisione intendeva anche sottolineare la nostra determinazione ad adottare tutte le misure necessarie per affrontare la pandemia e sostenere l'occupazione e le imprese. Un anno dopo, la battaglia contro la COVID-19 non è ancora vinta e dobbiamo fare in modo di non ripetere gli errori di dieci anni fa ritirando il sostegno troppo presto. Per il 2022 è evidente che il sostegno di bilancio sarà ancora necessario: meglio sbagliare per eccesso piuttosto che per difetto. Allo stesso tempo, le politiche di bilancio dovrebbero essere differenziate in funzione del ritmo della ripresa di ciascun paese e della situazione di bilancio sottostante. È fondamentale che, man mano che i finanziamenti di Next Generation EU iniziano a affluire, i governi garantiscano che la spesa nazionale per gli investimenti sia preservata e rafforzata grazie alle sovvenzioni dell'UE". ORIENTAMENTI PER POLITICHE DI BILANCIO COORDINATE Il coordinamento delle politiche di bilancio nazionali è essenziale per sostenere la ripresa economica. La comunicazione specifica che la politica di bilancio dovrebbe rimanere agile e adeguarsi all'evolvere della situazione. Mette in guardia contro un ritiro prematuro del sostegno di bilancio, che dovrebbe essere mantenuto quest'anno e il prossimo. Prevede che, una volta diminuiti i rischi per la salute, le misure di bilancio si orientino gradualmente verso misure più mirate e a lungo termine che promuovano una ripresa resiliente e sostenibile e che le politiche di bilancio tengano conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Le politiche di bilancio dovrebbero infine tenere conto della solidità della ripresa e di considerazioni relative alla sostenibilità del bilancio. Tali orientamenti agevoleranno gli Stati membri nell'elaborazione dei loro programmi di stabilità e convergenza, che dovrebbero essere presentati alla Commissione nell'aprile 2021. Il pacchetto di primavera del semestre europeo della Commissione specificherà ulteriormente tali orientamenti. CONSIDERAZIONI RELATIVE ALLA DISATTIVAZIONE O AL MANTENIMENTO DELLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA GENERALE Nel marzo 2020 la Commissione ha proposto l'attivazione della clausola di salvaguardia generale nel quadro della strategia volta a rispondere in maniera rapida, decisa e coordinata alla pandemia di coronavirus. L'attivazione della clausola consente agli Stati membri di adottare misure per reagire alla crisi in modo adeguato, discostandosi dagli obblighi di bilancio che normalmente si applicherebbero in forza del quadro di bilancio europeo. La comunicazione espone le considerazioni della Commissione riguardo all'adozione di una futura decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola per il 2022. Secondo la Commissione, la decisione dovrebbe essere presa a seguito di una valutazione globale dello stato dell'economia sulla base di criteri quantitativi. Il livello di attività economica nell'UE o nella zona euro rispetto ai livelli pre-crisi (fine 2019) sarebbe il criterio quantitativo fondamentale che consentirebbe alla Commissione di valutare complessivamente se disattivare o mantenere la clausola di salvaguardia generale. Pertanto le attuali indicazioni preliminari suggeriscono di continuare ad applicare la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e di disattivarla a partire dal 2023. A seguito di un dialogo tra il Consiglio e la Commissione, la Commissione valuterà se disattivare o mantenere la clausola di salvaguardia generale sulla base delle previsioni di primavera 2021, che saranno pubblicate nella prima metà di maggio. Le situazioni specifiche di ciascun paese continueranno a essere prese in considerazione dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale. Se uno Stato membro non è tornato al livello di attività economica pre-crisi, si farà pienamente ricorso a tutte le flessibilità nell'ambito del patto di stabilità e crescita, in particolare al momento di proporre orientamenti in materia di politica di bilancio. UTILIZZARE AL MEGLIO IL DISPOSITIVO PER LA RIPRESA E LA RESILIENZA La comunicazione fornisce alcune indicazioni generali sulla politica di bilancio degli Stati membri nel 2022 e a medio termine, compreso il collegamento con i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il ruolo di tale dispositivo sarà fondamentale per aiutare l'Europa a riprendersi dall'impatto economico e sociale della pandemia e concorrerà a migliorare la resilienza delle economie e società dell'UE e a garantire la transizione verde e digitale. Il dispositivo metterà a disposizione degli Stati membri 312,5 miliardi di euro di sovvenzioni e fino a 360 miliardi di prestiti per sostenere l'attuazione di riforme e investimenti, fornendo un notevole stimolo di bilancio e contribuendo ad attenuare il rischio di divergenze nella zona euro e nell'UE. L'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza avrà anche importanti implicazioni per le politiche di bilancio nazionali. Nei prossimi anni le spese finanziate con sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza daranno un notevole impulso all'economia, senza aumentare i disavanzi e il debito nazionali. Gli Stati membri saranno inoltre incoraggiati a migliorare la capacità di crescita delle loro politiche di bilancio. Gli investimenti pubblici finanziati dalle sovvenzioni del dispositivo dovrebbero andare ad aggiungersi ai livelli di investimento pubblico esistenti. Solo finanziando investimenti produttivi aggiuntivi di qualità, il dispositivo contribuirà alla ripresa e alla crescita potenziale, in particolare laddove combinato con riforme strutturali in linea con le raccomandazioni specifiche per paese. Gli Stati membri dovrebbero sfruttare al meglio l'opportunità unica offerta dal dispositivo per la ripresa e la resilienza per sostenere la ripresa economica, promuovere una crescita potenziale più elevata e migliorare le posizioni di bilancio sottostanti a medio e lungo termine. DIBATTITO PUBBLICO SUL QUADRO DI GOVERNANCE ECONOMICA La crisi provocata dalla pandemia di coronavirus ha evidenziato la pertinenza e l'importanza di molte delle sfide che la Commissione ha cercato di trattare e affrontare nel dibattito pubblico sul quadro di governance economica. Il rilancio della consultazione pubblica su tale quadro consentirà alla Commissione di riflettere su queste sfide e trarre insegnamenti. La comunicazione conferma l'intenzione della Commissione di rilanciare il dibattito pubblico sul quadro di governance economica una volta che la ripresa si sarà consolidata. (focus\ aise)