MIGRANTI, IL CONSIGLIO D’EUROPA RICHIAMA L’ITALIA
"Per mantenere la capacità dell'Unione di rispondere alle pressanti sfide della migrazione, dobbiamo assicurarci di disporre di finanziamenti sufficienti per un sistema efficace di gestione della migrazione e dell'asilo ed essere pronti a situazioni impreviste".
Sono parole della presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, nella lettera inviata il 26 giugno ai leader dei paesi membri in vista del Consiglio Ue in programma nel fine settimana. Inoltre, secondo la numero uno dell’esecutivo Ue, la "cooperazione con partner chiave richiede la mobilitazione di livelli di finanziamento adeguati". Intanto, sempre in tema migranti, arriva il richiamo del Consiglio d’Europa al nostro Paese: “È responsabilità dell'Italia e della nostra comune Europa fermare la tragedia umana in atto nel Mediterraneo. È giunto il momento di intraprendere azioni collettive per porre fine alla perdita di vite umane in mare, anche attraverso la condivisione delle responsabilità per un'adeguata capacità di salvataggio e il trasferimento delle persone soccorse", ha dichiarato il 26 giugno il commissario per i diritti umani dell’organismo, Dunja Mijatovic, dopo cinque giorni di visita in Italia incentrati sui diritti umani di rifugiati, richiedenti asilo e migranti e sui diritti delle donne e la parità di genere. “L'Italia – aggiunge - deve smettere di porre in pericolo la vita e la sicurezza di rifugiati, richiedenti asilo e migranti facilitando la loro intercettazione e il loro ritorno in Libia, dove subiscono diffuse e gravi violazioni dei diritti umani. Qualsiasi attività di cooperazione con paesi terzi, inclusa la Tunisia, deve essere subordinata a salvaguardie complete ed efficaci dei diritti umani. In assenza di tali tutele, queste attività portano solo a maggiori sofferenze umane”. Il commissario ha inoltre invitato le autorità italiane ad abrogare le politiche e porre fine alle pratiche che ostacolano le attività di ricerca e salvataggio in mare delle organizzazioni non governative. “È fondamentale che le Ong possano continuare a svolgere il loro lavoro salvavita. La criminalizzazione delle loro attività va contro gli obblighi dell'Italia ai sensi del diritto internazionale”. Durante la sua visita sul campo a Lampedusa, la commissaria ha preso atto degli sforzi delle autorità locali, delle organizzazioni internazionali e della società civile per far fronte alla difficile situazione nel punto di crisi e sull'isola. “È necessaria una pianificazione a lungo termine a livello nazionale per garantire la sostenibilità dell'accoglienza di rifugiati, richiedenti asilo e migranti in condizioni dignitose in tutta Italia. Bisognerebbe fornire un sostegno su misura alle autorità e agli abitanti di Lampedusa, che continuano a prestare generosa assistenza a chi arriva nell'isola, nonostante tutte le difficoltà”. A Roma, la commissaria ha visitato la Casa internazionale delle donne, dove ha avuto un ampio scambio di opinioni con le organizzazioni per i diritti delle donne e altri rappresentanti della società civile. Nei suoi colloqui con le autorità, il commissario ha sottolineato l'urgenza di superare la tolleranza nei confronti della violenza e della discriminazione nei confronti delle donne e delle ragazze, spesso ancora prevalenti nella società italiana. (NoveColonneATG)