28 mila i migranti morti o dispersi nel Mediterraneo in dieci anni Il 3 ottobre del 2013 in un naufragio al largo dell’isola di Lampedusa persero la vita 368 persone. Bambini, donne e uomini che cercavano di raggiungere l’Europa nel disperato tentativo di trovare sicurezza.
Dal 2016 il 3 ottobre è diventato la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, in virtù della legge 45/2016. La ricorrenza è stata istituita per ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà. Sono passati dieci anni da quel naufragio. Secondo l’OIM (International Organization for Migration), che dopo il naufragio del 3 ottobre ha avviato l progetto Missing migrants per documentare tutti i casi di migranti morti o dispersi nel mondo, dal 2014 ad oggi sono oltre 28mila i migranti che risultano deceduti o dispersi nel Mediterraneo. Solo nel 2023 i migranti morti o dispersi sono 2356, di cui 101 minori. Molti i workshop, le tavole rotonde e manifestazioni organizzati in tutta Italia per ricordare questa giornata. A Lampedusa, il Comitato 3 ottobre ha organizzato dal 30 settembre al 3 ottobre l’evento “A Europe of Rights” con l’intento di promuovere nelle giovani generazioni occasioni di apprendimento, contribuendo a sviluppare una cultura di solidarietà, accoglienza e dialogo, fondata sul pieno e consapevole rispetto dei diritti umani. Durante le giornate di approfondimento verrà data voce alle persone sopravvissute ai naufragi, a chi fa soccorso in mare, ai parenti delle persone morte nel tentativo di raggiungere l’Europa, a chi ha cercato di dare un nome alle salme e a chi si occupa di accoglienza.