(SA) - Si continuano ad assommare i mesi, così come da tempo si assommano gli anni, ma di insediare e riunire la Consulta Regionale dell’Emigrazione, non se ne parla. Come in diverse occasioni abbiamo già detto e ridetto, la consulta scaduta oltre 20 anni fa, sembra che non sia solamente scaduta, ma sia invece stata completamente rimossa dalla politica siciliana e dal Parlamento Regionale. Rimosso sembra anche tutto il settore che riguarda l’emigrazione, considerato che da tre anni non esistono previsioni di bilancio. Credo che un primo abbassamento di attenzione abbia avuto inizio quando nel mese di marzo del 2000, nessuno si accorse che l’Assessore d’Allora On. Papania aveva emanato il decreto che rinnovava la consulta da tempo scaduta. Non se ne accorse nemmeno la gazzetta ufficiale, che pubblico il decreto solo ad agosto, cinque mesi dopo. Da allora, infatti, si sta ancora aspettando l’insediamento ufficiale. Sono passati 15 anni. Sporadicamente, però, interventi ce ne sono stati. Sotto l’Assessore Formica, ad esempio, nasce l’usanza di disattendere la legge 55/80, che si rivolgeva solo alle associazioni richiamate nell’art. 9 della stessa legge, inventandosi dei bandi pubblici che aprivano anche ad altre associazioni con un minimo di requisiti. Metodo questo dei bandi, che è andato avanti da allora. Ma gli interventi più incisivi li ha apportati il governo lombardo, quando cominciò intanto con l’avocare alla presidenza gli interventi previsti dall’art. 26 della citata legge, che prevedeva seminari, convegni ed altri interventi in favore per i siciliani all’estero. A gennaio del 2010, l’Assessorato del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione, del Lavoro e dell’Emigrazione, sempre sotto il governo Lombardo, cede il posto all’Assessorato della Famiglia, delle politiche Sociali e del Lavoro. Scompariva la delega dell’emigrazione, assorbita dalla sezione lavoro. Eppure, è nel 2010 che le associazioni, ricevute dall’allora Assessore Lino Lenza, pensano di essere riuscite a rimettere in moto la Consulta, tantè l’Assessore Leanza ripubblica il decreto che istituisce la Consulta, con alcune modifiche rispetto a quella del 2000. Da allora, tutto è tornato nel dimenticatoio, niente insediamento, niente utilizzo delle somme previste per l’insediamento e funzionamento della Consulta, niente Consulta. Da oltre un ventenni, i disegni di legge per modificare la 55/80 e la 36/84, si sono sprecati, sono stati reiterati da Capodicasa, Cracolici, Fleres, Vitrano, Aricò. Un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti delle associazioni, ha predisposto più volte una bozza di disegno di legge, ma alla fine, tutto è rimasto sempre e solo una esercitazione intellettuale e niente più. Ultimo colpo, forse quello definitivo, ma speriamo proprio di no, arriva col governo Crocetta, ceh da un triennio, non ritiene opportuno mettere soldi in bilancio per questo settore. Questa ultima scelta, rischia di mandare a monte oltre quaranta anni di impegno e di lavoro delle associazioni regionali e non, con il risultato di alienare il contributo che potrebbe venire dalla enorme rete di associazioni che operano i giro per il mondo, ci si viene a privare di una immensa potenziale risorsa. Ma, se ci sono responsabilità della politica, è giusto riconoscere che ci sono anche responsabilità delle associazioni, sia quelle regionali che le altre, che non hanno saputo fare squadra, che a mio avviso non sono state sufficientemente incisive. Intanto, mentre le altre regioni vanno avanti, aggiornano i loro strumenti legislativi adeguandoli alle nuove tematiche, la Sicilia resta al palo, trascurando completamente le vaste tematiche dei migranti. Non ha aggiornato ed ammodernato la propria legislazione, continua ad ignorare quella ancora in essere, non utilizza l’apporto che può venire dalle associazioni, pronte a mettere a disposizione la propria esperienza e la propria professionalità. Un incontro ottenuto in seguito alla lettera aperta inviata nei giorni scorsi, ci ha permesso di focalizzare con i dirigenti dell’Ufficio di Gabinetto dell’Assessore le problematiche più urgenti ed abbiamo rinnovato la richiesta di convocare ed insediare la Consulta,. Che ci sembra la prima cosa da fare. Siamo in attesa di risposta e di un secondo incontri che avverrà a breve, per meglio chiarire ogni cosa. Riteniamo in ogni caso di non potere stare con le mani in mano, ma crediamo invece sia necessaria portare avanti delle iniziative che oltre a richiamare l’attenzione della politica, richiamino quella della stampa che rimane strumento quanto mai utile per aprire una discussione sia con la politica che con l’opinione pubblica, che da tempo non sente parlare e tanto meno parla di emigrazione. Quali potrebbero essere queste iniziative? L’USEF ritiene sia utile e significativo autoconvocare la Consulta in un locale qualsiasi a Palermo, meglio se un locale istituzionale, in contemporanea con l’occupazione simbolica di un locale dell’Assessorato al Lavoro. Le due cose si completano assieme, per cui potrebbero avvenire nello stesso giorno e nello stesso luogo. Su questa iniziativa così articolata, chiediamo la partecipazione di tutte le altre associazioni, nell’intendo di portare avanti una iniziativa all’insegna della maggiore unità possibile. Si potrà fare? Aspettiamo risposte.