In provincia di Cremona lo ius soli è già realtà. Leandro Erik, nato in Italia da genitori cubani, nonostante abbia soltanto 3 anni, ha ottenuto nei giorni scorsi la cittadinanza italiana. E il Comune di Casalmaggiore, dove il bimbo risiede da qualche mese, lo ha omaggiato con una cerimonia ufficiale con tanto di bandiera tricolore ad avvolgere le spalle del piccolo Leandro.

IL SINDACO - Entusiasta il sindaco Claudio Silla (Pd), che nei mesi scorsi ha conferito la cittadinanza onoraria ai bambini di seconda generazione: «Speriamo che questa vicenda possa essere un segnale affinché il nuovo Governo possa approvare prima possibile lo ius soli. Non bisogna continuare a ragionare in termini ideologici, ma in termini pratici: questi bambini sono italiani a tutti gli effetti, non ha senso negar loro la cittadinanza». APOLIDE - Quello di Casalmaggiore è un caso più unico che raro visto che, in caso di genitori stranieri, la legge italiana prevede che la cittadinanza possa essere conferita soltanto al diciottesimo anno di età. Ma il bambino in questione è apolide, una persona cioè che non ha alcuna cittadinanza. Leandro non ha infatti la cittadinanza cubana visto che la legge dell’isola caraibica prevede la cittadinanza soltanto ai minori che risiedono almeno tre mesi sul territorio nazionale, ma lui a Cuba non ci ha mai messo piede. E così, in base all’articolo 1 della legge italiana sulla cittadinanza, si applica lo ius soli, il principio secondo cui si ottiene la cittadinanza dello Stato in cui si è nati. LA VICENDA- Una vera e propria epopeaquella del piccolo Leandro, raccontata anche dal quotidiano cremonese «La Provincia». I genitori avevano richiesto la cittadinanza italiana alla nascita del figlio, quando abitavano a Napoli. Ma dal Comune nessuna speranza: «In Italia non c’è lo ius soli, il bambino non può diventare italiano fino al diciottesimo anno di età». La stessa risposta è arrivata anche da altri uffici comunali del territorio e i genitori erano sempre più disorientati di fronte a una vicenda paradossale. «Nostro figlio non era né italiano né cubano, non aveva nessuna nazionalità» hanno ripetuto più volte la madre Yulianela Leyva e il padre Leandro Perez. Nel 2010 il trasferimento della famiglia a Casalmaggiore. Ancora la stessa richiesta all’ufficio comunale, che stavolta analizza il caso nello specifico e avvia le procedure per l’ottenimento della cittadinanza attraverso il ministero dell’Interno. LETTERE AL MINISTRO - Ad occuparsi della delicata questione è Giuseppe Riviera, ufficiale dello Stato civile del Comune di Casalmaggiore, che però s’imbatte in una certa inefficienza dello Stato: «A partire dal 2010 abbiamo spedito numerose lettere al ministero, ma nessuno ci ha mai fornito risposte concrete». Finalmente pochi mesi fa la situazione si sblocca e il ministero, valutato il caso, chiarisce che Leandro Erik può ottenere la cittadinanza italiana. Fonte: Corriere della Sera