BRUXELLES - I ministri degli Affari generali dell'UE questa settimana hanno raggiunto un accordo politico (orientamento generale parziale) sulla rifusione del regolamento relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee.
L'obiettivo di questa revisione è rafforzare la trasparenza e il quadro per il finanziamento dei partiti politici europei, in particolare contro i rischi di ingerenze e manipolazioni straniere, cercando nel contempo di limitare gli oneri amministrativi che possono gravare sui partiti stessi. La revisione faciliterà, inoltre, l'azione e la visibilità negli Stati membri dei partiti politici europei, che contribuiscono all'espressione della volontà dei cittadini dell'Unione e, quindi, alla democrazia europea. Contribuirà infine a rafforzare la fiducia dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni e dei partiti politici europei. “La trasparenza delle campagne politiche e delle elezioni è fondamentale per la protezione del processo democratico”, ha evidenziato Clément Beaune, sottosegretario di Stato francese incaricato degli Affari europei. “I cittadini hanno il diritto di conoscere l'origine dei finanziamenti ricevuti dai partiti. Il regolamento contribuirà specificamente ad aumentare la trasparenza e a limitare le ingerenze straniere”. Le modifiche introdotte dal Consiglio Il Consiglio ha proposto alcune modifiche alla proposta iniziale della Commissione, volte principalmente a limitare la partecipazione e i contributi dei partiti politici e delle fondazioni politiche europee ai membri dei paesi dell'Unione europea, conservando nel contempo la possibilità per tali partiti di mantenere una cooperazione con i loro partner politici al di là delle frontiere dell'Unione; mantenere l'attuale regime di cofinanziamento del 10% per i partiti politici europei e del 5% per le fondazioni politiche europee ai fini dell'ottenimento delle sovvenzioni europee. Tra le modifiche approvate anche quella che prevede di richiedere ogni anno ai partiti politici europei e alle fondazioni politiche europee di presentare una dichiarazione scritta sul rispetto dei valori dell'UE da parte sia dei partiti stessi che dei loro membri. Inoltre si prevede di regolamentare la nuova categoria contabile, introdotta dalla Commissione, collegata ai proventi finanziari generati dalle attività dei partiti o delle fondazioni ("risorse autogenerate"). Questa fonte di entrate sarà limitata al 2% del loro bilancio annuale. Il Consiglio ha anche chiesto di precisare il tipo di attività (diverse dalle campagne referendarie) che i partiti politici europei possono organizzare congiuntamente con i rispettivi partiti membri, al fine di contribuire alla formazione di una coscienza politica europea; di rafforzare la trasparenza del nuovo regime delle donazioni, abbassando la soglia a partire dalla quale i donatori dovranno fornire le informazioni necessarie per la loro corretta identificazione da 3000 euro a 1500 euro all'anno e per donatore. In caso di sospetta violazione delle disposizioni del regolamento sulle donazioni, l'Autorità per i partiti politici europei e le fondazioni politiche europee potrà effettuare controlli; e di garantire misure incisive in materia di parità di genere nei partiti e nelle liste di candidati alle elezioni del Parlamento europeo. (aise)