“Ai numerosi connazionali presenti nelle più diverse parti del globo va il mio saluto affettuoso, insieme al riconoscimento per il contributo che danno alla comprensione dell'identità italiana nel mondo”. Grazie dal profondo del cuore, Presidente Mattarella, per questo saluto che nel momento solenne del giuramento di fedeltà alla Repubblica

ha voluto rivolgere a noi italiani nel mondo. E grazie soprattutto per non averci inviato solo un messaggio rituale, ma per avere riconosciuto la nostra essenziale funzione di seminatori di italianità in interi continenti e in centinaia di paesi. Credo che nessuna conferma migliore poteva venire in questo giorno di grande solennità istituzionale della scelta di grande affidabilità per l’Italia che abbiamo fatto chiedendo al Presidente Mattarella il sacrificio di un secondo mandato, accettato per responsabilità verso il Parlamento e verso gli italiani. L’orizzonte da Lui disegnato per il suo nuovo mandato e ampio e profondo per le tante questioni richiamate, per la salda ispirazione pacifista, atlantista ed europeista tutt’altro che superflua rispetto alle crescenti tensioni internazionali, per la necessità di fare ogni sforzo per finire di risanare l’Italia e rilanciarla nel confronto globale, per l’urgenza di renderla più giusta e più unita, rispondendo all’attesa di diritti di vasti strati di popolazione. Ma un grazie ancora più sentito per averci chiamati tutti, senza distinzione, a costruire un’Italia delle dignità sciogliendo con impegno comune e senso di responsabilità i nodi che legano ancora il dinamismo di cui abbiamo bisogno per avanzare e per competere come paese, il riconoscimento del valore delle persone, la solidarietà verso chi ha maggiore bisogno, la possibilità per i giovani di realizzare il loro futuro e per le donne di avere rispetto e parità. “La dignità come pietra angolare del nostro impegno e della nostra passione civile”. Ecco, Signor Presidente, sono le parole di cui avevamo bisogno come cittadini di questo meraviglioso e pur complesso Paese, dentro e fuori i suoi confini, per riprendere fiducia in questi tempi bui e cogliere l’occasione per rendere l’Italia più giusta e più autorevole.