ROMA – La Commissione Esteri della Camera dei deputati ha approvato una relazione che riferisce in senso favorevole, con due osservazioni, al bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2023 e al bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
Nella relazione si osserva in particolare che “la proiezione internazionale del nostro Paese deve misurarsi con uno scenario globale reso complesso e fragile dalla guerra di aggressione condotta dalla Russia in Ucraina e dalle crescenti tensioni che caratterizzano ampie aree del Pianeta” e che “l’azione del Ministero degli Esteri è cruciale in questa fase, anche allo scopo di ricostruire un tessuto di cooperazione multilaterale capace di indirizzare e governare i processi in atto, evitando il ricorso a strumenti militari e di deterrenza”. Si aggiunge però che “le risorse destinate alla politica estera e alla amministrazione del Ministero degli Esteri continuano a rappresentare una quota ridotta del bilancio dello Stato, specie a confronto con gli altri maggiori partner europei”. La Commissione evidenzia poi che “la consolidata vocazione dell’Italia sui temi dell’aiuto pubblico allo sviluppo rappresenta un asset per il nostro Paese e uno strumento di politica estera e di politica industriale”, ambiti in cui “è necessario rafforzare il versante bilaterale, in particolare nei confronti di partner dei Paesi mediterranei e africani, anche allo scopo di prevenire incontrollati flussi migratori”. “A tal fine – prosegue la relazione – è essenziale operare per accrescere il ruolo dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e per rafforzare il Corpo diplomatico, in maniera che sia adeguato nella sua consistenza agli obiettivi di politica estera e di promozione del sistema Paese”. Si richiama poi l’impegno del Maeci a “sostegno delle comunità di connazionali all’estero” e “l’ampia azione dispiegata dalla Farnesina – anche tramite ICE-Agenzia – per favorire la crescita delle esportazioni italiane e il rilancio del Made in Italy, in un contesto segnato dagli effetti generati, su molti settori produttivi nazionali, dalla crisi pandemica e dalla guerra in Ucraina”, prendendo atto degli stanziamenti previsti nei capitoli di spesa nello stato di previsione del Maeci, “che prevede un lieve decremento rispetto alla legge di bilancio 2022”. La relazione rileva poi la rigidità del bilancio del Maeci, che ha “quasi il 90 per cento di voci di spesa di natura incomprimibile e trasferimenti finalizzati per legge” e la “necessità, nella presente fase, di mantenere un approccio prudente e realista che tenga conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e risulti sostenibile per la finanza pubblica”. Si considera inoltre “la generale riduzione del personale di ruolo in servizio alla Farnesina e sulla rete estera”, segnalando come “gli organici delle aree funzionali sono, in particolare, diminuiti di circa il 40 per cento negli ultimi anni, mettendo a rischio la funzionalità degli uffici nel fornire servizi a cittadini e imprese”. Anche per questa ragione si auspica “che possa essere invertita, nel medio termine, la tendenza consolidata che vede progressivamente ridurre le risorse nello stato di previsione del Maeci, tendenza che rischia di compromettere gli obiettivi di politica estera del nostro Paese, anche con riferimento agli impegni assunti in sede internazionale, con particolare riferimento alla cooperazione allo sviluppo”. La relazione osserva infine che debba essere valutata l’opportunità di “disporre il potenziamento delle risorse umane del Ministero, anche con specifiche disposizioni relative al personale a contratto” e proseguire negli sforzi per allineare gli stanziamenti agli impegni assunti dal nostro Paese a livello europeo e internazionale nelle attività di cooperazione allo sviluppo, incrementandone la relativa autorizzazione di spesa. (Inform)