In centinaia a Sestri Ponente, cuore operaio della città, al presidio antifascista convocato per rispondere all’aggressione al sindacalista della Fillea Cgil Giorgio Sbordoni 16 aprile 2025 - “Dopo la vile aggressione fascista di questa mattina a un nostro sindacalista, la risposta è arrivata forte e chiara: dalla piazza.

In tantissime e tantissimi oggi abbiamo alzato la voce contro ogni forma di violenza, fascismo e intimidazione. Difendere chi difende i diritti non è solo un dovere, è un atto di dignità collettiva”. Poche, semplici, decise parole, affidate dalla Cgil Genova alla propria pagina Facebook, per raccontare la distesa di folla che non si è fatta intimidire e ha deciso di scendere in strada a gridare e manifestare il proprio antifascismo. Emoziona la galleria fotografica sul profilo social. Si vede la gente pigiata in una piazza tinta del rosso delle bandiere che si stringe intorno a un piccolo palco improvvisato. Era da tempo che non si vedeva una risposta così decisa di popolo a un’ingiustizia come l’aggressione di matrice fascista della mattina. Centinaia di persone nel tardo pomeriggio hanno affollato piazza Baracca, cuore operaio della città, a Sestri Ponente, per manifestare la propria solidarietà al sindacalista della Cgil aggredito di prima mattina. Sindacalisti, militanti di partiti, esponenti di varie associazioni come l’Anpi, tanti cittadini senza bandiere. In piazza sono stati visti tra gli altri l’ex ministro Andrea Orlando, l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati, la candidata sindaca del centrosinistra alle comunali Silvia Salis. Dopo il presidio concluso da diversi interventi, tra cui Igor Magni, segretario generale della camera del Lavoro, i partecipanti, al coro di 'Bella Ciao' e 'Siamo tutti antifascisti', sono partiti in un corteo per le vie di Sestri Ponente. Il corteo spontaneo per le vie di Sestri Ponente

Igor Magni: “Abbiamo respinto i fascisti già una volta e lo faremo ancora”

Igor Magni, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova “Se qualcuno pensa di spaventarci e di fermarci in quella che è la nostra azione democratica che portiamo avanti con i nostri referendum, con gli scioperi, con le manifestazioni, con tutta l’azione di rivendicazione per quello che riguarda gli aumenti salariali, i diritti delle persone, di cittadine e cittadini, pensionate e pensionati, ha sbagliato di grosso. Oggi questa piazza che si è radunata per mostrare la sensibilità di Genova, è la dimostrazione più forte che come abbiamo respinto i fascisti già una volta lo faremo di nuovo e lo faremo ancora”. Così Igor Magni, segretario Cgil di Genova, dal palco della manifestazione. Current Time 0:00 Remaining Time -1:36 1x

La denuncia

“Non li conoscevo, mi hanno seguito con un’auto e quando ho accostato il conducente è sceso, mi ha sputato addosso insultandomi e facendomi il saluto romano. Mi ha detto: ‘Sei un figlio di puttana, un comunista di merda’. Poi è sceso anche il passeggero e mi ha dato una manata al costato, un pugno alla mascella e alcuni colpi su una gamba”. Così Fabiano Mura, sindacalista della Fillea Cgil, ha raccontato nella denuncia presentata ai poliziotti del commissariato di Cornigliano l’aggressione subita questa mattina a Sestri Ponente da parte di due uomini. Mura ha spiegato che poco dopo le 7 di mattina era uscito di casa dopo aver attaccato alle fiancate dell'auto in dotazione dal sindacato due grandi volantini sui referendum dell’8 e 9 giugno promossi dalla Cgil. Stava andando a verificare la situazione di un cantiere quando a un certo punto ha notato che un’auto, “una grande Punto bianca”, lo stava seguendo. In via XVI giugno nella zona della Costa di Sestri Ponente ha accostato e subito dopo il conducente e poi il passeggero sono scesi dall’auto per aggredirlo. Lui è poi risalito in auto, è andato nella sede del sindacato e poi da lì all’ospedale Villa Scassi dove gli hanno refertato cinque giorni di prognosi. Mura ha anche sommariamente descritto gli aggressori: “Uno era più alto e aveva la testa rasata, l’altro aveva un giubbotto giallo”. Sull’aggressione indaga la Digos che sta visionando le telecamere della zona.

Landini: “Abbiamo scritto a Piantedosi, non abbiamo ancora avuto risposta”

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, al mattino aveva chiamato al telefono la vittima dell’aggressione per testimoniargli la vicinanza e la solidarietà di tutta la confederazione. In serata, partecipando alla trasmissione Ballarò, ha denunciato l’aggressione. “La Cgil ha scritto immediatamente al ministro dell’interno, Matteo Piantedosi – ha detto Landini –, ma, a distanza di ore, non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta”.