LA BANDIERA SICILIANA, UNA DELLE PIÙ ANTICHE AL MONDO
Di Maria Cacioppo - Come parlare della Sicilia senza parlare della sua bandiera, delle origine e del significato di quel drappo che, negli anni, è diventato il simbolo dell’isola? La bandiera della Sicilia è la quarta bandiera più antica al mondo
ed è costituita da “un drappo di forma rettangolare di colore rosso e giallo con al centro la Triscele, il Gorgoneion e le spighe, il tutto a simboleggiare il forte legame tra storia e mitologia che contraddistingue quest’isola al centro del Mediterraneo. Un essere con tre gambe, una figura mitologica antica da sempre simbolo della nostra isola, ma quali sono le origini della Trinacria? Gli studiosi sono concordi nel ribadire che la Trinacria, figura mitologica con tre gambe ed una testa di gorgone, rappresenti un antico simbolo religioso orientale con il quale si raffigurava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno. Alcuni ritrovamenti di monete del VI e IV secolo a.C. testimonierebbero tale tesi. E’ solo in epoca Romana che però il simbolo si trasforma perdendo l’originario significato religioso per divenire il vero e proprio simbolo dell’Isola. Al posto dei serpenti, la testa della gorgone appare decorata con spighe, e ciò a testimonianza del ruolo della Sicilia di granaio dell’antico Impero Romano. Per quanto riguarda le Gorgoni, invece queste ultime sono mostri della mitologia Greca, di aspetto mostruoso, custodi degli inferi e rappresentanti delle perversioni umane. Le Gorgoni sono personaggi mitologici, dall’aspetto mostruoso con serpenti al posto dei capelli, denti come zanne di cinghiale, mani con artigli di bronzo e ali d’oro. Potevano pietrificare chiunque le guardasse direttamente negli occhi..Le gorgoni erano tre sorelle, Medusa (la gorgone per antonomasia e custode degli inferi), Euriale e Steno, figlie delle divinità marine Forco e Ceto. Rappresentavano la perversione nelle sue tre forme: Medusa rappresentava la perversione intellettuale, Euriale quella sessuale e Steno la perversione morale. Nel simbolismo della bandiera siciliana, la Gorgone perde questo significato originario, fungendo invece da talismano portafortuna. Il suo aspetto mostruoso si pensava infatti potesse allontanare la sfortuna o gli influssi maligni. La Triscele, simbolo della Sicilia, ha una storia antichissima che trae le sue origini dalla mitologia greca. Raffigura la testa di una Gorgone, i cui capelli sono serpenti intrecciati con spighe di grano, dalla quale si diramano tre gambe piegate all’altezza del ginocchio che hanno i piedi rivolti nello stesso verso.Le spighe di grano, introdotte dai romani, simboleggiano l’abbondanza e la fertilità del territorio e il rango di “granaio” dell’impero romano. La disposizione delle tre gambe, con i piedi rivolti nello stesso verso, suggerisce un moto di rotazione. Questo ha portato gli studiosi a ritenere che la Triscele rappresentasse il sole, o il dio del tempo Baal, oppure, la Luna nel caso di falci al posto delle gambe. In ogni caso, questo simbolo, che nella sua origine orientale aveva valore religioso, trasferendosi in Sicilia assume un valore strettamente geografico. Le tre gambe rappresentano i tre promontori, punti estremi dell’isola: capo Peloro (o punta del Faro, Messina: Nord-Est), capo Passero (Siracusa: Sud), capo Lilibeo (o capo Boeo, Marsala: Ovest). Questa particolare disposizione si ritrova nel termine greco triskeles e si collega al significato geografico: treis (tre) e akra (promontori), da cui anche nel latino triquetra (a tre vertici). La Triscele si trova al centro della bandiera ufficiale della Regione Sicilia. La bandiera fu adottata per la prima volta il 3 aprile 1282 durante i Vespri Siciliani e simboleggiava l’unità della Sicilia nello scacciare gli Angioini. I colori della bandiera sono il rosso e il giallo. Il primo è il colore del Comune di Palermo mentre il secondo è il colore del Comune di Corleone I colori quindi, (in ordine, rosso e giallo) simboleggiano l’unione durante la rivoluzione dei Vespri contro gli Angioini dei comuni di Palermo, capofila nelle ribellioni e Corleone che era la capitale agricola nel cuore della Sicilia Le ali raffigurate ai lati della testa, inoltre, servono a indicare l’eterno scorrere del tempo in un’epoca in cui, in assenza di orologio, il battito delle ali era simbolico delle ore che passano e sono contate. L’Assemblea regionale siciliana nel 1990approvò l’adozione di stemma e gonfalone, e nel 2000 dell’attuale bandiera (Maria Cacioppo)