I PROVERBI: - stenni pedi quantu littu teni (non fare il passo più lungo della gamba) - Sparaci, vavaluci e fungi spinni sordi assà e nenti mangi (asparagi, lumache e fungi. Spendi molti soldi e mangi niente)

- Cu iavi siti cerca la funtana (chi ha sete cerca la fontana)

- Occhi ca aviti fattu choiangiri, chiangiti (occhi che avete fatto piangere, piangete)

IL PERSONAGGIO:

LU FIRRARU: il fabbro ferraio. Artigiano che lavorava il ferro. Generalmente la bottega era composta dall’incudine (‘ncunia) dove il fabbro batteva e modellava il ferro caldo. La fucina (forgia) dove veniva messo a riscaldare il ferro da lavorare. La fucina conteneva il carbone acceso, che veniva ravvivato dal vento prodotto da un mantice collegato al focolaio. Faceva parte dell’arredo, oltre ai martelli, alle tenaglie ed alla mazza, un tinello pieno d’acqua che serva a raffreddare il ferro caldo o a dare la tempera al utensili che il fabbro costruiva. Non di rado, il fabbro era anche un ottimo artigiano che modellava oggetti in ferro battuto.