Onomatopea Cuore del quartiere dell’Albergheria, il mercato di Ballarò viene così chiamato da Bahlara, villaggio presso Monreale da dove provenivano i mercanti arabi, o da “Vallaraya”, nome di un re indiano della regione del Deccan. 

 

Secondo altri il nome Ballaro’ è di origine tedesca, Ferdinand Ballaro’ era il capitano del Re Ferdinando di Aragona a Palermo nel 1400; si dice anche che il mercato si chiama Ballaro’ perché la famiglia Ballaro’ riscuoteva per conto del Re di Spagna una percentuale sulle vendite dei prodotti alimentari in vendita al mercato di Ballaro’. O anche che, relativamente all’etimologia del nome di questo mercato tipicamente arabo, Ballarò deriverebbe da Souk el Ballarak, mercato degli specchi in arabo.

 

DOVE SI TROVA: Piazza Carmine - Piazza Ballarò Palermo (PA)

DESCRIZIONE: Il mercato Ballarò, nel cuore del quartiere Albergheria, è il più antico tra i mercati di Palermo. Tantissimi significati sono stati attribuiti al nome di questo mercato di impianto saraceno. Una prima interpretazione farebbe derivare Ballarò al termine arabo “Balalah” che significa confusione, mentre un'altra, ritenuta da più parti maggiormente attendibile, la ricondurrebbe alla parola "Segelballarat", cioè piazza del mercato. A Ballarò si trovano alimenti di ogni genere, in prevalenza prodotti locali e specialità tipiche siciliane messi in mostra su bancarelle che invadono la piazza.

 

Il nome deriverebbe da Bahlara, villaggio sulle colline palermitane
da cui arrivavano i mercanti che lo frequentavano. Al tempo dei musulmani, il mercato si trovava fuori dalle mure della fortezza punica romana, nell'odierna piazza Ballarò.
Nel '400 la piazza fu allargata e il mercato si estese tra il monastero di Santa Chiara e il convento della Madonna del Carmine fino ad occupare, nel XIX secolo, la piazza del Carmine. Qui si

 Il mercato

 

Il mercato si estende da Piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant'Agata. Il mercato è famoso per la vendita delle primizie che provengono dalle campagne del palermitano. Ballarò è il più antico tra i mercati della città frequentato giornalmente da centinaia di persone, animato dalle cosiddette abbanniate, cioè dai chiassosi richiami dei venditori che, con il loro caratteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l'interesse dei passanti. Si presenta come un ammasso di bancarelle assiepate e con la strada invasa dalle cassette di legno che contengono la merce che viene continuamente urlata, abbanniata, cantilenata per reclamizzare la buona qualità e il buon prezzo dei prodotti. Ballarò è un mercato adibito principalmente alla vendita di frutta, ortaggi, verdure, carne e pesce, ma si trovano anche articoli di uso domestico per la cucina e pulizia della casa, come nei mercati del Capo e della Vucciria.

Cibi cotti

All'interno del mercato i fruttivendoli vendono cibi cotti e cibi da strada, tipici della cucina palermitana, come cipolle bollite o al forno, panelle (frittelle di farina di ceci), crocchè (crocchette di patate), verdure lesse, polpo e quarume (interiora di vitello).