«Cavallo d’Ispica» per una fruizione continua per l’intera settimana di un manufatto unico nel suo genere realizzato nel ‘700, totalmente recuperato e perfettamente funzionante perché in grado di produrre farina integrale. Un mulino che permette di riavvicinarsi alla civiltà contadina ed essere museo della memoria. L’Amministrazione Provinciale, insieme all’associazione Cavallo d’Ispica, hanno individuato questo mulino per far rivivere la tradizione dei mugnai e il recupero delle tradizioni contadine e che vuole essere una prima tappa di un percorso turistico-cultruale-museale provinciale che andrà ad esplicitarsi in tutto il territorio ibleo con il Museo Zarino a Vittoria, il Museo del Fumetto a Santa Croce Camerina e Casa Quasimodo a Modica. «L’inaugurazione del mulino ad acqua di Cava d’Ispica – dice il vicepresidente Girolamo Carpentieri (nella foto) che ha la delega ai Beni Culturali – è una proposta concreta di far fruire al territorio intero e in particolare alle scolaresche un manufatto che rappresenta il simbolo della civiltà contadina e di verificare anche i processi idraulici che sovrintendevano al funzionamento dei vecchi mulini. Mi sembra un contributo educativo e culturale da consegnare al territorio e rappresenta un altro richiamo turistico in un contesto paesaggistico ed ambientale di grande valore come il parco archeologico di Cava d’Ispica».