del segretario nazionale, Fabrizio Scatà , del segretario regionale, Fabrizio Colonna, e del segretario generale della Ust, Paolo Sanzaro. Il settore, come sottolineato nella relazione d’apertura dallo stesso segretario provinciale, Giuseppe Linzitto, paga ritardi notevoli e le soluzioni sono distanti da venire. “La nostra provincia paga, nonostante i tanti appelli e le tante rassicurazioni – ha detto – l’insufficienza delle infrastrutture che mortifica qualsiasi opportunità di sviluppo per le nostre produzioniâ€. Un contesto provinciale che deve trovare nuovo slancio verso un settore, quello dell’agricoltura, strategico. “Lo ribadiamo da tempo – ha ricordato Paolo Sanzaro – per noi resta il settore trainante insieme al turismo. Serve avere una visione di insieme che riesca a programmare interventi e trovare opportunità â€. Al neo segretario generale della Fai Cisl, Fabrizio Colonna, il compito di aggiornare il consiglio sugli ulteriori passaggi consumati con il Governo Regionale. “C’è poco da stare allegri – ha esordito amaramente – Abbiamo partecipato a ben quattro tavoli tecnici e l’unica cosa di cui parliamo è la cornice di un piano strategico che non esiste. In più, quasi a bloccare qualsiasi opportunità di discussione, le dichiarazioni che, per la mancanza di fondi, sarà garantito soltanto l’attuale. Insomma, per chi attendeva il disegno di legge per la stabilizzazione della forestale, per quanti speravano in un nuovo corso nei vari Consorzi siciliani, soltanto brutte notizie. Come Fai Cisl stiamo lavorando affinché, anche attraverso il lavoro delle nostre sedi zonali, resti alta l’attenzione e la tensione verso questi problemi. Subito dopo il nostro congresso, avvieremo una capillare attività di confronto con le amministrazioni comunali, e gli stessi sindaci, per renderli partecipi delle esigenze del settore sui singoli territoriâ€. “Non ci attende una stagione facile – ha concluso Fabrizio Scatà – Non vorremmo che questo settore venga considerato, ancora una volta, l’anello più debole del mondo del lavoro. Il rischio che, la crisi economica, travolga soprattutto l’agricoltura è reale; dovremo stare attenti e trovare per tempo le soluzioni migliori per evitare il tracollo. Sono decine di migliaia le famiglie che rappresentiamo e, tra precariato diffuso e incertezze per il futuro, i risvolti sociali devono essere previsti e curatiâ€.(fonte libertà Sicilia)