Picchiano come fabbri. L’onorevole Pio Lo Giudice risponde così alla richiesta di dimissioni da presidente dell’Ordine dei Medici

 che arriva dal numero due del Parlamento siciliano Camillo Oddo: “Debbo prendere atto, con divertito stupore, di essere diventato l’oggetto delle maniacali attenzioni dell’onorevole Camillo Oddo. Il quale, trovando imbarazzante rilevare che si sta adoperando per un presidente dell’Ordine dei Medici che non sia il sottoscritto, e dunque muovendosi, di fatto, per una politicizzazione dello stesso, maschera il servizievole contributo alla causa con un attacco personale e gratuito, nel pieno delle elezioni per il rinnovo dei vertici, come una imboscata dei Beati Paoli”. Immediata la “randellata” di Oddo: “Confermo e ribadisco. L’onorevole Pio Lo Giudice ha il dovere morale di dimettersi dalla carica di presidente dell’Ordine dei Medici di Trapani. Il risultato della prima tornata elettorale avrebbe dovuto imporgli una riflessione e poi un passaggio obbligato. Quello delle dimissioni. La sua doppia carica è stata sfiduciata dai suoi stessi colleghi medici, non certo dalla politica. Di fronte ad una sconfitta inequivocabile per la storia dell’Ordine, è stato abbandonato dai più, prova a fare la vittima. Non vedo alcuna politicizzazione della nuova tornata elettorale. Ma poi chiedo all’onorevole Lo Giudice di dire, con onestà intellettuale, capisco che per lui è problema, come venne eletto tre anni fa. Se c’erano o non c’erano accordi politici”. Ancora Lo Giudice: “La vera anomalia non è il mio ruolo di presidente e deputato, semmai questo affannoso e goffo inseguimento di Oddo nei miei confronti e cioè di un professionista della politica che, in questi anni, occupatosi notoriamente solo della sua rielezione, oggi ha la pretesa, lui che medico non è, di dire ai medici come governarsi, e al suo presidente cosa è giusto e cosa è sbagliato fare”. Seconda “randellata” di Oddo: “Non ho mai detto ai medici come governarsi. Sanno quel che fanno ed infatti si apprestano a cancellare una esperienza di governo dell’Ordine inconcludente ed asfittica. E’ lui che sta politicizzando la tornata elettorale. La lista alternativa che dovrebbe proporsi è una reazione al suo atto di arroganza politica. Ha ancora qualche ora per riflettere. Può esprimere un atto di nobiltà politica e di buon senso mettendosi da parte”. Ma Lo Giudice non sembra per nulla interessato alle richieste di Oddo, anzi lo sfida a dire cosa ha fatto in questi anni per il territorio ed pronto a riservargli una vicepresidenza “ad honorem”. Oddo lo rimanda al grande Totò: “Ma mi faccia il piacere!”. (fonte trapaniok)