L'ex assessore Bartolo Pellegrino sarebbe stato ricattato dal suo autista. L'episodio è stato riferito da Paolo Ruggirello, nipote dell'imprenditore Giuseppe Ruggirello, nel corso

 dell'audizione dinanzi i giudici. L'autista avrebbe fotocopiato alcuni documenti scottanti che avrebbe utilizzato per ricattare l'assessore. Giuseppe Ruggirello, venuto a conoscenza dell'episodio, avrebbe immediatamente licenziato l'uomo. "L'autista era un uomo di mio zio", ha spiegato Paolo Ruggirello, rispondendo alle domande del pubblico ministero Andrea Tarondo. "Aveva l'incarico di riferire tutto ciò che faceva l'assessore. Dove andava e chi incontrava". Giuseppe Ruggirello voleva essere tempestivamente informato sull'attività dell'assessore. Bartolo Pellegrino era un suo uomo. Nel 1991, in occasione delle elezioni regionali, aveva investito oltre un miliardo di lire per finanziare la sua campagna elettorale. Ma perché Giuseppe Ruggirello avrebbe speso una somma così ingente? Quando il pubblico ministero Andrea Tarondo ha posto la domanda a Paolo Ruggirello, l'uomo ha accennato un sorriso ed ha allargato le braccia. "Mio zio e Bartolo Pellegrino - ha detto - erano una cosa sola. Anche quando si diceva che fossero distanti in realtà continuavano a frequentarsi segretamente. Pellegrino concordava ogni sua azione con mio zio. Anche prima di andare in televisione passava dal suo ufficio".