a diciassette anni e quindici anni e sei mesi di reclusione per estorsione. Il processo scaturiva da un'indagine condotta dagli agenti della squadra mobile. Matteo Bucaria, titolare di un'impresa edile, ha riferito di essere stato costretto a pagare il pizzo. I soldi sarebbero stati consegnati a Pietro Virga, giovane rampante, che, dopo che il padre era diventato latitante, aveva assunto la gestione degli affari illeciti. L'imprenditore Mario Sucameli, che dopo essere finito in manette nell'ambito dell'inchiesta su mafia e appalti ha deciso di pentirsi, ha raccontato di avere consegnato una busta, ricevuta da Matteo Bucaria, a Pietro Virga. Dopo l'arresto del giovane, finito in manette nell'ambito di un'operazione antimafia, l'imprenditore aveva iniziato a consegnare le buste direttamente al boss Vincenzo Virga. (fonte trapaniok)